Fìnmeccanìca guiderà Eurosystems

Fìnmeccanìca guiderà Eurosystems UNA FORMULA PIÙ IMPEGNATIVA PER L'ACCORDO. IL COSTO DELL'OPERAZIONE TRA I 400 E I 500 MILIONI Fìnmeccanìca guiderà Eurosystems Guarguaglini: «Acquisizione più che alleanza» Vanni Cornerò «Più che un'alleanza sarà un'acquisizione. Ora Eurosystem si potrebbe chiamare Finmeccanica Systems». E' contento ed è in vena di battute Pierfrancesco Guarguaglini, presidente e Ad di Finmeccanica, subito dopo la conclusione dell'accordo con Bae Systems per la riconfigurazione di Eurosystems. L'operazione, il cui costo definitivo si saprà solo al momento del closing ma che comunque oscillerà tra i 400 e i 500 milioni di euro, consente, a parità di esborso, di ottenere risultati che per Finmeccanica due anni fa, all' inizio della trattativa, erano insperabili. «Alla fine - spiega Guarguaglini - avremo il 750Zo di Avionica, la nuovajoint venture che comprenderà Galileo Avionica e Bae Systems Avionics, avremo Ams Italia, il controllo del traffico aereo globale e il 1 OOVa delle comunicazioni». Il settore delle comunicazioni militari e protette sarà infatti a totale controllo Finmeccanica, che rileverà le relative attività di Bae Systems nel Regno Unito. «Il business dei sistemi integrati, precedentemente previsto a maggioranza BAE Systems spiega una nota di Piazza Montegrappa - sarà diviso in due unità autonome: tutte le attività facenti capo ad Ams SpA e quelle di Atc britanniche, comprese le società Asi Ine e Gematronik, passeranno a Finmeccanica. Le attività che fanno capo a Ams Ltd e quelle C4ISR Networked Systems and Solutions di Bae Systems saranno invece organizzate in un'unica unità di System Integration a pieno controllo britannico». Sul perchè si è arrivati a rivedere l'accordo Guarguaglini chiarisce che tutto è molto semphee: «Bae sta puntando più sugli Usa che sul!' Europa, mentre Finmeccanica vuole essere presente negli Usa, ma è una società europea che vede l'Europa come il suo primo mercato da difendere». Insomma, un passo avanti rispetto alla prima versione dell'accordo: «Con questa operazione - precisa il presidente del gruppo italiano - Finmeccanica diventa il secondo nome europeo nell'elettronica della Difesa ed avrà un fattura¬ to che supera i tre miliardi di euro rispetto agli attuali 650 milioni di euro che vengono dal 500Zo detenuto in Ams». Con Bae i rapporti rimarranno comunque molto buoni, assicura Guai-guaglini: «Il gruppo britannico certamente si rivolgerà a noi quando dovrà fornire componenti che non ha più, mentre nel! avionica i rapporti dovranno essere necessariamente più stretti». E proprio su Avionica esiste un'opzione «put» da parte di Baé e un' opzione «cali» da parte di Finmeccanica. «Il che significa - chiarisce 0 top manager - che passati 25 mesi volendo noi possiamo acquisire da Bae o loro decidere di uscire». Neppure con gli Usa i rapporti cambieranno e, in fatto di alleanze, bisognerà aspettare un po': «Prima - dice Guaiguaglini dovremo concentrarci su Avionica». E ieri l'agenzia di rating Pitch ha confermato per Finmeccanica il giudizio «BBB» per il debito «Senior Unsecured» e di «F2» per il debito a breve termine. «Il giudizio - si legge in una nota - riflette la posizione forte di Finmeccanica sul mercato, il progressivo miglioramento della profittabilità e della generazione di cassa e la solida situazione degli ordini in essere, pari a 2,6 volte il valore della produzione 2003». Il nuovo ABI 39 prodotto da AgustaWestland, del gruppo Finmeccanica

Persone citate: Guarguaglini, Pierfrancesco Guarguaglini, Pitch, Vanni Cornerò

Luoghi citati: Europa, Italia, Regno Unito, Usa