Preparavano un attentato al Tribunale di Madrid: otto arresti di Gian Antonio Orighi

Preparavano un attentato al Tribunale di Madrid: otto arresti BLITZ IN QUATTRO REGIONI SPAGNOLE GRAZIE ALLA SOFFIATA DI UN IMAM MAROCCHINO Preparavano un attentato al Tribunale di Madrid: otto arresti Per i 500 chili di esplosivo del camion-bomba contatti tra una cellula islamica e terroristi dell'Età in carcere Gian Antonio Orighi MADRID La capitale spagnola ancora nel mirino di Al Qaeda. A poco più di dieci mesi dall'attacco alle stazioni di Madrid (192 morti, 2:062 feriti), le forze dell'ordine hanno smantellato, tra lunedi notte e ieri, un commando «jihadista» in fieri che stava progettando un'altra strage: un camion-bomba imbottito con 500 chili di dinamite contro l'unico tribunale che in Spagna si occupa di terrorismo, l'oAudiencia Nacional». Dietro le sbarre sono finiti otto arabi: quattro algerini, due marocchini, un uomo di nazionalità sconosciuta e un musulmano spagnolo nativo di Ceuta. Tutti collegati con terroristi residenti in Stati Uniti, Australia ed Europa (ma con nessun legame con lltalia). L'esplosivo era stato richiesto ai terroristi baschi dell'Età in carcere. Il blitz è scattato in quattro regioni spagnole: Madrid, Pamplona (Navarra), Gandia (Valencia), Malaga e Almeria (Andalusia). A ordinarlo, grazie alle «dritte» fomite ai servizi segreti della polizia da un imam marocchino della capitale - che in realtà è uno 007 di Rabat e Madrid - è stato il gip della «Audiencia Nacional» Baltasar Garzón. Già l'anno scorso, prima della mattanza dell'I 1 Marzo, il leader religioso di una moschea del sud madrileno aveva fornito, purtroppo senza trovar credito, dettaguatissime informazioni, poi confermatesi esatte, sugli autori degh attentati. L'imam, che è sotto protezione della polizia, ha rivelato che gh otto arrestati, tutti «balordi» con precedenti penali e un lavoro in alcune tenute agricole, si erano messi in contatto con un terrorista dell'Età in carcere, Juan José Rego Vidal, che neh' estate del '95 aveva cercato invano di uccidere con un fucile di precisione il re Juan Carlos in vacanza alle Baleari. Il gruppo aveva chiesto agh «etarras» mille chili di dinamite o un contatto per acquistarlo al mercato nero. L'obbiettivo era il palazzo di sette piani dell'«Audiencia Nacional» (che dal 2000 ha arrestato 126 terroristi arabi), dove lavorano 300 persone, in pieno centro di Madrid. Nel corso delle perquisizioni, effettuate anche nelle celle di dieci terroristi dietro le sbarre. non sono state trovate né armi né detonatori, ma un manuale per «martiri». Il terrorista detenuto a Pamplona, l'algerino Majad Sahouane, già finito in carcere nel 2001 con l'accusa di appartenere al «Gruppo Salafista per la Predicazione e il Combattimento», era il proprietario di un cali-center, proprio come Zougam, uno degli stragisti dell'I 1 Marzo, ora in carcere. «Gh arrestati parlavano di attentati da compiere con esplosivi», ha detto il ministro degh Interni Antonio Alonso, senza entrare nel merito della collaborazione tra Età (che ha sempre avuto rapporti con i terroristi palestinesi di Hamas e gli Hezbollah libanesi) e Al Qaeda. Una tesi, sempre sostenuta dall' ex premier popolare José Maria Aznar, che da ieri ha il primo e importantissimo riscontro. Un'immagine inedita dell'esplosione del marzo 2004 alla stazione di Atocha ripresa da una telecamera di sicurezza e diffusa ieri dalla polizia spagnola

Persone citate: Antonio Alonso, José Maria Aznar, Juan Carlos, Juan José Rego Vidal, Majad Sahouane, Malaga, Marzo, Navarra, Zougam