La moda di Valentino, mai donne all'occhiello di Giulia Zonca

La moda di Valentino, mai donne all'occhiello RICCIOLONI ANNI 70, BASETTA COLTIVATA A ZOLLE, IDOLO ATIPICO NELLO SPORT. DALLA LOVE-STORY CON MARTINA ALLO SPOT CON FERNANDA La moda di Valentino, mai donne all'occhiello Steve McQueen trasandato, in pubblico accarezza solo la moto personaggio Giulia Zonca ..■■::;-.-- ECCOLO lì l'uomo che corre, non più un ragazzo perché a quella velocità si invecchia in fretta. Valentino Rossi non si ferma, non ha tempo, è imprendibile e non gli sta dietro nessuno, neanche le donne che tratta più o meno come gh avversari: al massimo con l'onore delle armi. Così rapido da venire sempre un po' sfuocato, con i riccioloni Anni Settanta, l'aria vagamente sporca, uno Steve Me Queen più trasandato. Meno concentrato su di sé però e attento alla solo cosa che conta: la moto. Tutto il resto è un gioco, le esultanze mascherate, le smorfie, sono momenti di relax in cui sparare i residui di giovinezza perché la vita sta altrove, in sella alla sua 46 che accarezza voluttuosamente a ogni traguardo. Anche ieri, a Phillip Island quando all'ennesima sgommata ha lasciato fuori il mondo e si è piegato su di lei, due carezze lente, spazzolate amorevoli e incantate allo smalto blu. Eccolo lì nell'unico attimo in cui rallenta per omaggiare la sua bella e sedurre chiunque stia intorno, fuori, lontano. In quell'istante preciso, chinato sulla sua quattro tempi e stravolto dalla soddisfazione accende l'entusiasmo, la baldoria e un accenno di bavetta delle fan che possono solo indovinarlo sotto al casco integrale. Per loro non c'è posto, Valentino è lontano dallo . stereotipo del calciatore sciupafemmine non certo perché scantona le ragazze solo che evita di esibirle. L'ultima presunta fidanzata, una biondina romana, lo segue a distanza lasciando poche tracce. La timidezza non c'entra, è un fatto di spazio. «Ti strattonano», dice lui parlando dei tifosi più disinibiti, «e si comportano come se mi conoscessero da 10 anni». Invece no, conoscere una scheggia in fuga non è mica così semphce, come lo corteggi, come anche solo lo approcci un uomo che vive a Londra «per stare in pace»? (oltre che per motivi fiscali visto che è lo sportivo itahano più pagato e deve gestire 24 milioni di euro all'anno). Qualche fiamma si è vista passare, ma sullo sfondo, sul sellino di dietro come Martina Stella durata giusto qualche mese e fatta scendere in fretta. Cotte? «Ormai non ne prendo più, è passato il tempo». Amori? «Sì certo, ma inserire una relazione in un motomondiale non è semphce» e allora non resta un gran che, tranne il goliardico messaggio appuntato sulla chiusura della tuta gommata «Wlf» che non è uno sponsor e non può voler dire tante cose. Di sponsor ne ha altri come quello dello spot girato con la modella Fernanda Lessa, dove al solito sta altrove: a smanettare sul computer invece che sulla motoretta, occupato come sempre. Del resto ama dormire, arriva perennemente in ritardo, è preciso solo con la meccanica. Per il resto... Basetta incolta o meglio coltivata a zolle quadrate, orecchino caciarone, con l'anello che si vede a distanza, copridita bianchi, strisce che usa per proteggere le mani sotto i guanti ma gh restano attaccate anche dopo. Uno sgarrupato a cui manca il bisogno di farsi mettere a posto da qualcuno perché sa inquadrarsi da solo, alla perfezione, appena monta in groppa alla 46. Che ora si chiama Yamaha, ma ha avuto altri nomi come Honda, un amore, vero quello, tradito per necessità e autoaffermazione. Decisioni severe che si possono prendere solo da grandi, solo a 25 anni scekerati da bei chilometri, e unicamente soh. Quando ha cambiato moto non lo ha chiesto alla sua adorata mamma, non ha ascoltato l'esperto padre, Graziano, campione prima di lui e contrario alla brusca derapata. «Ho parlato con il mio cane. Guido, lui sente, zitto, è perfetto per fare il punto e capire». E viene fuori che lo sbruffone che sventola bambole gonfiabili e si maschera da carcerato ha un lato oscuro da giovane Werther e si gioca la carriera per scelte passionah calcolate al millimetro. La Honda metteva in dubbio il suo talento e lui se ne è andato, ha cambiato amore, si è seduto sulla Yamaha e l'ha ribattezzata come sempre: 46. Le ha subito parlato, sussurrandole piano: «Dai che ci siamo, dai che arriviamo». Era la prima vittoria con la nuova macchina, in aprile, a Welkom, Sud Africa. L'ha accarezzata anche allora, sempre nel momento in cui questo ragazzo scatena l'estasi (di uomini e donne, la velocità frulla anche queste differenze, si innamorano tutti, fremono entrambi i sessi e Buttighone forse si gira dall'altra parte per l'alto tasso di promiscuità). Quel giorno all'arrivo l'ha picchiettata a lungo nello spazio scuro tra la scritta «Gol!!!» e il numero magico. Due o tre colpetti di libidine pura, poi l'impennata e via. È il momento in cui sta fermo a trastullare la suo moto che incanta, bisogna saperlo cogliere. Poi di nuovo veloci, a scartare questi 25 anni vissuti pericolosamente, a superare avversari e razionalità, a rifare i conti con il cane Guido almeno finché Tunica cifra che deve tornare è il 46.

Persone citate: Fernanda Lessa, Martina Stella, Phillip Island, Steve Mcqueen, Valentino Rossi

Luoghi citati: Londra, Sud Africa