Perriera: teste schiacciate nell'ipertecnologica Palermo di Sergio Pent

Perriera: teste schiacciate nell'ipertecnologica Palermo Perriera: teste schiacciate nell'ipertecnologica Palermo Sergio Pent # UTOPIA del futuro, oggi, lascia spazio a qualunque ipotewmm si fantasmagorica o catastrofica: il 1984 di Orwell è stato superato da fobie planetarie anche più impensabili, il Mondo Nuovo di Huxley rischia di risultare l'esposizione al cubo degli errori di sempre, dal delitto «terapeutico» di Caino in poi. La fantascienza degli anni recenti ha perso colpi, superata dalle impreviste accelerazioni del presente: rimangono vive le visioni alternative di un genio come Philip Dick, in cui vanno a convergere spesso le nuove proposte del genere, dal magmatico Neal Stepbenson al bravissimo Richard Paul Russo. Anche la fantascienza italiana - escludendo le variabili metatemporali di Evangelisti - sembra in coma da tempo. L'utopia generata da Michele Ferriera nel suo nuovo romanzo - Finirà questa malìa? - è di quelle socio-politiche, dove il futuro diventa la fotocopia accessoriata di negatività del presente, e il mondo una proiezione virtuale dei grandi vizi occidentab. Palermo è ormai una città di vetro, fissata in una luce di tramonto perenne, appena oltre la «città vecchia» destinata a tener desta la memoria del tempo perduto. In questa cornice ipertecnologica di quiete apparente - amore libero in pubbbco, comodità a raggio largo - una setta di ignoti terroristi agisce schiacciando - letteralmente - le teste di quanti possono ancora presentarsi come un pericolo intellettuale per chi gestisce gli umori planetari. La società-mondo sembra infatti guidata da oscure potenze che gradualmente appiattiscono il livello di difesa delle coscienze, generando un tessuto esistenziale privo di orgoglio e di autodifese. Sullo sfondo di questa utopia di felicità controllata galleggiano ombre che compaiono solo in presenza di persone oneste, genuine, non ancora cannibalizzate dalle fauci del potere. L'ombra del giovane marito morto in guerra appare, ad esempio, alla poliziotta Ersiba, che indaga sugli strani omicidi quasi rituab, soprattutto quando uno dei defunti è il fratello della sua amica Antigone. E' un mondo perverso e gravato di tecnologie negative, quello in cui Ersiba opera, senza mai capire perché le sia risparmiata la vita quando tutti quelli che lavorano al suo fianco vengono uccisi. Ci sono serpenti-spia con trasmittente incorporata, nani in veste di boss mafiosi che agiscono per conto dei più alti gradi del potere, funzionari di polizia doppiogiochisti che Ersiba tranquillamente sopprime e altri funzionari sgozzati da pecore - avete capito bene temporaneamente inferocite. L'incrocio degb interessi è a maghe larghe, la corruzione è diventata una garanzia di successo, la morte stessa è vista come il banale passaggio obbbgato verso nuovi gradini di stabibtà, verso un mondo sereno perché amorfo e privo di velleità ostib. I rimbambimenti sociab dell' Occidente hanno già prodotto, in questi anni, un evidente appiattimento di interessi e di valori, e non è il solito luogo comune del «com'era bello prima», ma una chiara tendenza a inventare miti inesistenti e innocui, privi di problematiche, dai Costantini ai grandi fratelb. Il Grande Fratello di Ferriera è assai più cruento nel suo percorso tritatutto, ma i risultati potrebbero essere gb stessi se... Se Ersiba e l'amica Antigone non riuscissero a penetrare negb uffici del Regista e sconvolgere l'ipotesi di una lobotomia universale. In questa seconda parte il gioco di Ferriera si fa più scoperto, sfiora registri avventurosi da film d'azione e soluzioni melodrammatiche, da buon teatrante qual è l'autore. L'intenzione rimane comunque seriamente condivisibile, giocosamente accettabile nella forma di una proposta per prevenire che chiede aiuto - a colpi di metafora - alle menti ancora pensanti e indipendenti del nostro tempo. «Vivete per non essere dimenticati», sostiene Ersilia: è questo il messaggio necessario - spruzzato di generosa ironia per una società che troppo spesso si abbandona alla leggerezza delle sorridenti imposizioni mediatiebe e dimentica di possedere gb strumenti individuab per programmare le proprie ainbizioni. «Finirà questa malìa?»: strani omicidi quasi rituali, una setta di ignoti terroristi Michele Ferriera: scrittore e regista, ha fondato il teatro Teatés Michele Ferriera Finirà questa malìa? Sellerio pp. 775, ero ROMANZO Giampaolo Rugarli La luna di Malcontenta Marsilio pp.l78,ei4 ROMANZO Giulio Angioni Assandira Sellerio pp.239,4s9 ROMANZO

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