Buttiglione a Bruxelles per chiudere la crisi di Enrico Singer
Buttiglione a Bruxelles per chiudere la crisi IMPROVVISA MISSIONE AL RICEVIMENTO PER GLI EURODEPUTATI ITALIANI Buttiglione a Bruxelles per chiudere la crisi Gli ostacoli arrivano dal gruppo democratico-liberale. Per questo il commissario designato si apparta a discutere con Graham Watson Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES Mancano dieci minuti alle 20 quando nel giardino della residenza italiana, sul bordo del bois de la Cambre, arriva Rocco Buttiglione. Nelle sale ci sono già decine di eurodeputati di centrodestra e di centrosinista. Da Massimo D'AIema a Lorenzo Cesa, da Antonio Di Pietro a Antonio Tajani, da Marco Rizzo a Cristiana Muscardini, a Lapo Pistelli. C'è anche Vittorio Prodi, il fratello di Romano. Il ricevimento, organizzato dall' ambasciatore Rocco Cangelosi, era proprio per loro: per i nuovi rappresentanti dell'Italia al Parlamento europeo. Ma l'ospite d'eccezione - e per molti dei presenti assolutamente inatteso - è lui. Il commissario designato che da più di una settimana è al centro di tante polemi¬ che. L'uomo più ricercato di Bruxelles. «Non per mia volontà né per mia colpa», dice subito Buttiglione toghendosi l'impermeabile. Poi passa ai saluti, alle strette di mano: tra le prime quella con il comunista Rizzo, l'unico in camicia e gilet di lana. Senza sottrarsi alle domande. Sulle accuse di discriminazione. «Non sono per le discriminazioni. Dobbiamo imparare a vivere con opinioni morali diverse condividendo gli stessi principi giuridici. Ma ci sono momenti nei quah finisce la pohtica e si entra nel campo deUe convinzioni morah. Penso che sia megho averne che non averne. Ognuno ha il diritto di avere le sue idee sull'omossessualità, come su ogni altra cosa». E sulle donne? «Penso che molti si siano resi conto che non ho detto cose che alcuni giornali mi hanno attribuito. Non vogho le donne a casa. Ho detto che per fare un bambino bisogna essere in due e che anche per educarlo è bene essere in due perché da sola una donna non ce la fa». Dell'ipotesi di accettare un cambio di portafogho nella Commissione di Barroso non vuole nemmeno sentir parlare. Anzi, al suo amico e coUega di partito Lorenzo Cesa mostra le fotocopie dei commenti dei giornali che lo hanno appoggiato. Il tedesco «Die Welt», ma anche e soprattutto il «Wall Street Journal» che ha pubblicato un editoriale, titolato «Il ritomo di Torquemada», in cui si afferma che a voler resuscitare l'Inquisizione sono gh eurodeputati che lo accusano di fondamentalismo. Buttiglione sorride e, a bassa voce, confida anche una previsione: «Borrell farà marcia indietro». Josep Borrell è il socialista spagnolo che presiede il Parla¬ mento, che in un'intervista alla radio aveva detto che non lo avrebbe voluto come ministro della Giustizia a Madrid. E che, adesso, sta giocando una difficile partita con Barroso per disinnescare il caso-Buttiglione prima del voto di fiducia che l'assemblea dell'Unione dovrà dare, il 27 ottobre, alla nuova Commissione. A meno di un metro, appoggiato a un comò del salone, ce Massimo D'AIema che parla con altri ospiti. Ma con Buttiglione non c'è nemmeno un saluto. Il commissario designato, invece, stringe la mano all'inglese Graham Watson, presidente del gruppo democratico-liberale, che gli dice in itahano «Tutto bene? Sì, tutto bene» e poi si apparta con lui salendo al primo piano della residenza. E' il momento della trattativa: certo Watson non era lì per caso. E' la chiave pohtica di questa particolare serata di Rocco Buttighone a BruxeUes: la prima dopo la bocciatura - 27 voti contro 26 da parte della commissione parlamentare delle Libertà pubbliche. I democratico-liberali di Watson fanno parte del fronte che ha detto «no» a Buttighone. Democratico-liberale è anche Jean-Louis Bourlanges, il presidente di quella commissione. E la posizione di questo gruppo potrebbe rivelarsi ancora una volta decisiva per la sorte del confronto in atto con Barroso. Sulla strada del compromesso per chiudere il caso, infatti, gh ostacoh maggiori vengono proprio da qui. Ieri mattina Borrell ha riunito i presidenti dei gruppi, ma non è riuscito a trovare una linea comune. Così le lettere con i giudizi deUe diverse commissioni sui 24 commissari sono state spedite a Barroso senza commenti. E senza suggerire soluzioni. I Verdi e i comunisti del Gue volevano che Borrell chiedesse un cambio di portafoglio per Buttiglione. Ma non c'è stato accordo. Con i popolari e la destra dell'Uen - più indipendenti ed euroscettici - assolutamente contrari a una simile ipotesi. Con i sociahsti aperti a un compromesso e con i democratico-liberali più duri. I venti minuti di colloquio tra Buttighone e Watson saranno bastati per trovare un'intesa? Dopo l'incontro soltanto bocche cucite. Ma il commissario designato sorride e si rimette alle decisioni di Barroso. Che anche ieri, da Tallinn, gh ha confermato la sua fiducia. «Non sono per le discriminazioni, ma ci sono momenti in cui finisce la politica e si entra nel campo delle convinzioni morali» «Quello che è successo non è per mia volontà né per mia colpa» li commissario europeo italiano designato Rocco Buttiglione
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