Gm taglia in Europa A rischio 12 mila di Francesca Sforza

Gm taglia in Europa A rischio 12 mila DRASTICA CURA DIMAGRANTE PER LAOPEL LÀ CASA DI DETROIT: PROBLEMI SOPRATTUTTO IN GERMANIA Gm taglia in Europa A rischio 12 mila Scontro aziende-sindacati alla Volkswagen: ripartono gli scioperi Nel mirino di Bruxelles la legge che protegge il gruppo dalle scalate Francesca Sforza corrispondente da BERLINO Negb stabbimenti Opel di Riisselheim e Bochum sono a rischio settemba posti di lavoro. Le voci che da circa una settimana stanno seminando preoccupazione tra i lavoratori del Nordreno-Westfaba, b Land più ricco e popoloso deb'intera Germania, hanno trovato ieri ampio spazio sube colonne del «Financial Times» e deba «Frankfurter Abgemeine Zeitung», e non sono state smentite da General Motors, che controba U gruppo tedesco Opel. Il piano di ristrutturazione secondo i due quotidiani - prevede b tagbo di 12 nula dipendenti (su un totale di 62 nula) di cui più deba metà in Germania, e un conseguente risparmio dei costi che si aggirerebbe intomo ai 500 miboni di euro. A rischio ci sarebbe anche lo stabilimento svizzero di Trobbàttan, ma secondo informazioni del quotidiano economico «Handelsblatt» di questa mattina, «Gb unici a essere veramente minacciati sono i lavoratori dello stabilimento di Bochum», in cui si producono i modelli Opel Astra e Zafìra. «Non è neba tradizione di General Motors commentare indiscrezioni di stampa - ha detto da New York il portavoce del colosso americano Toni Simonetti - ma è chiaro che in Europa abbiamo un problema che va affrontato: i costi strutturab sono troppo alti e ci sono asset chiave stagnanti, soprattutto in Germania e Gran Bretagna». I dettagb del piano saranno ibustrati soltanto domani, in occasione della presentazione deba trimestrale, ma non è detto - stando a quanto dichiarato da GM che saranno affrontati i particolari della ristrutturazione deba sezione europea. Per gb osservatori economici la decisione di General Motors non è una sorpresa. Già nel giugno scorso b leader del gruppo americano Rick Wagoner aveva parlato deba necessità di svbuppare una diversa «cultura d'impresa» nebe controbate europee: «Saranno messe abe cor- de - aveva detto - dobbiamo mettere a punto una strategia comune per evitare che le perdite diventino un'abitudine». I marchi Opel, Saab e Vauxbab sono le voci più debob del bbancio di Gm. Dal settembre scorso, ad esempio,Opel è passata da una quota di mercato del 10,6 per cento al 10,2. E le previsioni per b prossimo anno non sono confortanti. «Nel lungo termine - si legge in uno studio di settore del mese scorso - la chiusura degb stabilimenti GM in Europa va presa in seria considerazione». Un'iniezione di denaro pubbbeo a sostegno degb stabilimenti di Rùsselheim e Bochum è stata esclusa nel modo più assoluto dabe autorità del Nordreno-Westfaba: «Non interverremo con aiuti pubbbei - ha detto il ministro deb'economia deba regione Harald Schartau (Spd) - E' una strategia che non porta a nulla». Brutte notizie arrivano anche da Bruxebes, che dopo mesi di estenuanti trattative con il governo tedesco ha deciso di imprimere una svolta al caso Volkswagen. La Germania - ha infine deciso la Commissione Europea - dovrà rispondere alla Corte di giustizia europea di Lussemburgo per la legge che protegge b colosso automobilistico nazionale da scalate ostili. Secondo Bruxebes, la legge tedesca infrange le regole europee suba libera circolazione dei capitali consentendo aba Bassa Sassonia di controbare indisturbata le sorti del gruppo disponendo solo del 18,5 per cento del capitale, e disincentivando, in pratica, gb investimenti da parte di gruppi non tedeschi. Per la Germania, la decisione di General Motors e le attuali difficoltà del settore automobilistico si iscrivono in un più ampio quadro di crisi: secondo uno studio condotto daba fondazione Bertelsmann e pubbbeato qualche giorno fa, la Repubblica Federale chiude la classifica dei paesi in cui conviene investire e produrre. Lo studio, che incrocia i dati deba produttività con quebi relativi aba disoccupazione e allo stato del mercato del lavoro, vede al primo posto l'Irlanda, seguita da Stati Uniti e Austraba. Neba seconda fascia ci sono invece Olanda,;Austria, Gran-Bretagna, Svizzera e Giappone; neba terza Spagna, Itaba e Francia. E a distanza, la Germania, all'ultimo posto. L'interno di un reparto della Opel, la casa madre Gm prevede di tagliare 6-7 mila posti nel gruppo tedesco

Persone citate: Harald Schartau, Land, Toni Simonetti