«Trasferite a Caltanissetta il processo Cuffaro»
«Trasferite a Caltanissetta il processo Cuffaro» COINVOLTI UOMINI DELLA PROCURA. IL GOVERNATORE DISERTA L'UDIENZA PRELIMINARE «Trasferite a Caltanissetta il processo Cuffaro» Dal corrispondente da PALERMO La difesa chiede di trasferire da Palermo a Caltanissetta l'inchiesta sulle talpe alla Dda, che coinvolge anche il presidente della Regione siciliana. Salvatore Cuffaro, accusato di aver favorito Cosa nostra e altre 16 persone. L'eccezione è stata sollevata ieri in apertura dell'udienza preliminare davanti al giudice Fasciana dai legali dei maresciaUi Giorgio Piolo e Giuseppe Ciuro, entrambi arrestati per concorso in associazione mafiosa. Il giudice attende oggi la replica dei pm Di Matteo e Prestipino per decidere. Secondo i difensori nell'indagine emergerebbe il coinvolgimento di magistrati della procura di Palermo, sia come parti offese sia perché potrebbero aver avuto un ruolo nella fuga di notizie. Tesi difensive che non sono però supportate, finora, da alcuna documentazione 0 atto giudiziario. La procura di Caltanissetta avrebbe certificato agli avvocati che nei mesi scorsi non vi è stata alcuna iscrizione di magistrati palermitani nel registro degli indagati per quanto riguarda questa inchiesta. I pm nisseni avevano infatti svolto accertamenti in merito al presunto coinvolgimento di qualche collega di Palermo, che non hanno però avuto esito. All'apertura dell'udienza non era presente Cuffaro. Ha giustificato l'assenza con una lettera inviata, tramite i suoi difensori. al giudice, spiegando che aveva impegni istituzionali. L'indagine svolta dai carabinieri riguarda un intreccio politico-mafioso che avrebbe come perni importanti, secondo l'accusa, il governatore Cuffaro e l'imprenditore di Bagheria, Michele Aiello, arrestato un anno fa per associazione mafiosa. Tramite «talpe» in procura alcuni politici sarebbero venuti a conoscenza di notizie riservate, legate a indagini antimafia. In alcuni casi sarebbero state vanificate indagini delicate, come quella sul capomafia di Brancaccio, il medico Giuseppe Guttadauro: scoprì una microspia in salotto dopo una «soffiata» ad alcuni politici. [1. a.] Il governatore Salvatore Cuffaro
Luoghi citati: Bagheria, Caltanissetta, Palermo
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