il presidente Barroso: «Piena fiducia a Buttiglione» di Enrico Singer

il presidente Barroso: «Piena fiducia a Buttiglione» IL PARLAMENTO EUROPEO QUANDO VOTERÀ I COMMISSARI LI «GIUDICHI NEL SUO COMPLESSO» il presidente Barroso: «Piena fiducia a Buttiglione» Grandi manovre tra i poteri dell'Unione. Richiesta di una super-garanzia Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES Per ora è una guerra di trincea in cui ognuno difende le sue posizioni. Manuel Barroso conferma la «piena fiducia» à Buttiglione e a tutti i componenti del suo futuro esecutivo europeo. Le commissioni parlamentari ufficializzano le loro riserve anche su altri commissari designati. I gruppi politici si scambiano accuse di fuoco. Rocco Buttiglione fa sapere di essere tranquillo, di voler fare bene il suo lavoro e di non avere paura. Ma dietro le linee del fronte già si muovono le grandi manovre per trovare un compromesso. Per evitare che il parere negativo votato lunedì dalla commissione Libertà pubbliche diventi uno scontro muro contro muro tra i poteri dell'Unione: Parlamento, Com¬ missione, governi nazionah. E una prima ipotesi di soluzione comincia a prendere corpo. Non un rimpasto, ma una specie di super-garanzia che il successore di Romano Prodi potrebbe personalmente offrire per superare le critiche che riguardano, ormai, più di un portafoglio del suo collegio. E' un'alternativa che i socialisti sembrano pronti ad accettare. Ed è anche il messaggio lanciato dallo stesso Barroso da Londra, dove si trovava ieri per incontrare Tony Blair. Piena fiducia a Rocco Buttiglione e all'ungherese Laszlo Kovacs - socialista destinato all'Energia - con il «rispetto della distribuzione delle competenze attribuite». Ma anche l'augurio che il Parlamento europeo, quando voterà la fiducia alla Commissione, il 27 ottobre a Strasburgo, la «giudichi nel suo complesso». Tenendo presente che «una cosa è il credo personale dei commissari e altra cosa sono le politiche che devono attuare». E che saranno decise, come è tradizione nell'esecutivo europeo, da tutto il collegio dei commissari. Per quanto riguarda, poi, i rischi di discriminazioni, Barroso avverte che non ce ne saranno: «La stessa tolleranza che noi dobbiamo mostrare al nostro intemo si applicherà alle diverse visioni che esistono nella società». Sono parole che fanno immaginare le «garanzie» che Barroso è disposto a dare all'Europarlamento per chiudere le polemiche. Ma la strada del compromesso è appena ai primi metri. Oggi i presidenti dei gruppi parlamentari incontreranno il presidente dell'assemblea - il socialista spagnolo Josep Borrell - e faranno il punto sulle audizioni che, dopo quella di Buttiglione, hanno portato ad altre «bocciature». Certo, non si è arrivati fino al voto, come è successo per il commissario designato italiano, ma alcune delle lettere che le commissioni parlamentari hanno inviato a Borrell contengono pareri molto critici. Per Laszlo Kovaks, giudicato inadatto per- che troppo poco competente per il portafoglio dell'Energia. Per la liberale danese Mariann Fischer Boel (Agricoltura) e per l'altra liberale, Neelie Kroes, che dovrà prendere il posto di Mario Monti all'Antitrust. Ma, alla vigilia del tavolo della trattativa, ognuno ha cercato di rafforzare le sue posizioni. Cosi, ieri, di lettere se ne sono intrecciate tante. Tre so¬ no partite dal coordinatore del Ppe nella commissione Libertà pubbliche, Ewa Klamt, dal coordinatore degli euroscettici, il leghista Mario Borghezio, e dal coordinatore dell'Uen, Romano La Russa di Alleanza nazionale, che hanno contestato l'interpretazione del secondo verdetto su Buttiglione: quel «no» al cambio di portafoglio contro il quale i tre gruppi hanno votato «non per bocciare, ma per difendere l'incarico». Una lettera, o meglio, una «analisi delle competenze» l'ha fatta circolare anche il gabinetto dell'attuale commissario alla Giustizia, Antonio Vitorino. Con un verdetto sorprendente: la bocciatura di Buttiglione, in buona parte motivata dalle sue dichiarazioni sugli omosessuali e sulle donne, «si basa su un fraintendimento delle sue competenze». I temi che riguardano le discriminazione sono quasi tutti di competenza del portafoglio Affari sociali che sarà del greco Stavros Dimas. E anche questa potrebbe essere una base per le «garanzie» di Barroso. In attesa del compromesso, però, gli schieramenti politici non abbassano la polemica. Per Massimo D'Alema «il Parlamento europeo si è pronunciato su Buttiglione e Barroso dovrà tenerne conto». Il capogruppo dei Ds, Nicola Zingaretti, e quello della Margherita, Lapo Pistelli, hanno detto che «Forza Italia ha suicidato Buttiglione» rifiutando il compromesso che il centrosinistra aveva proposto, provocando l'immediata rephea del capodelegazione di FI, Antonio Tajani: «Ieri erano assenti in commissione e oggi balbettano giustificazioni». Oggi i presidenti dei gruppi parlamentari incontrano il presidente dell'assemblea, lo spagnolo Josep Borrell Pareri critici anche per Laszlo Kovaks (Energia), per Mariann Fischer Boel (Agricoltura) e per Neelie Kroes all'Antitrust

Luoghi citati: Bruxelles, Londra, Strasburgo