Europarlamento, su Buttiglione ultimi tentativi di mediazione di Enrico Singer

Europarlamento, su Buttiglione ultimi tentativi di mediazione VERSO IL VOTO SULL'EX MINISTRO DELL'UDC Europarlamento, su Buttiglione ultimi tentativi di mediazione Incontra difficoltà l'ipotesi di un «sì condizionato» al commissario italiano Pistelli (Margherita): speriamo non ci sia un giudizio negativo solo su di lui Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES Rocco Buttiglione rischia di essere l'unico dei commissari del futuro esecutivo europeo di Manuel Barroso a dover passare attraverso un voto di una delle due commissioni parlamentari che lo hanno ascoltato la scorsa settimana. Per tutti gli altri, anche per i più contestati e criticati, alla fine sono stati concordati dei giudizi - magari venati da riserve e richieste di garanzie - senza arrivare, però, alla prova di una votazione. Ma Jean-Louis Bourlanges, il centrista francese che presiede la commissione Libertà pubbliche. Giustizia e Affari interni dell'Europarlamento, ieri sera ha dovuto gettare la spugna. La sua ipotesi di compromesso - una lettera che suonava come un «sì» condizionato - non è stata accettata dalla maggioranza dei gruppi che compongono la commissione. Questa mattina alle 13 in punto ci sarà un estremo tentativo di mediazione. E se fallirà, si passerà alla conta. Con quale risultato è difficile prevederlo. Anche perché la votazione era considerata un esito piuttosto poco probabile e molti dei parlamentari - una cinquantina di titolari e altrettanti supplenti - non saranno nemmeno a Bruxelles. Così il giudizio su Buttiglione sarà determinato in parte dagli schieramenti politici e in parte dall'imponderabile gioco delle presenze che tante sorprese ha già riservato nelle votazioni del Parlamento europeo. La maggioranza, in un senso o nell'altro, comunque, potrebbe essere risicata. Sul filo dei due o tre voti. Prima si voterà sul testo della lettera così come Bourlanges lo ha escogitato dopo le ultime limature. Un parere positivo sulle qualità personali e una serie di critiche alle posizioni di Buttiglione su libertà individuali, in particolare su famiglia e gay, su diritto d'asilo e immigrazione e sul pluralismo dei media. Un «sì» condizionato, insomma, a delle garanzie che sarebbero chieste al presidente della nuova Commissione e che Barroso ha già anticipato di essere pronto a dare per Buttiglione come per gli altri quattro futuri commissari criticati dal Parlamento: il socialista unghese Laszlo Kovaks, il popolare greco Stavros Dimas, le due liberali Neelie Kroes (olandese) e Marian Fischer Boel (danese). Ma se questa lettera venisse bocciata, a Jean-Louis Bourlanges non rimarrebbe altro che mettere ai voti un giudizio molto più netto: un «sì» oppure un «no» della commissione Libertà, Giustizia e Affari interni alla idoneità di Buttiglione per l'incarico di commissario europeo. Anche se si tratta di un < parere» - la fiducia sarà data il 27 ottobre all'insieme dell'esecutivo di Barroso - si aprirebbe una situazione senza precedenti che imbarazza prima di tutti Bourlanges perché uno dei gruppi divisi sul compromesso è proprio il suo, il democraticoliberale. Gli schieramenti vedono ì popolari e la destra dell'Uen a favore di Buttiglione. Verdi e comunisti del Gue contrari. Socialisti e democratico-liberali dell'Adle spaccati tra chi è disposto ad approvare il «sì» condizionato e chi vuole bocciare il compromesso. Lapo Pistelli, che è capodelegazione della Margherita, coordinatore dell'intergruppo degli eletti dell'Ulivo e vicepresidente dell' Adle - nonché componente della commissione che oggi deve decidere - ha seguito tutta questa vicenda sin dalla prima scintilla e una considerazione si sente già di farla: comunque andrà a finire, Buttiglione come commissario «partirà un po' azzoppato». Questo, secondo Lapo Pistelli, per colpa del suo atteggiamento - «è azzardato discettare sulle differenze tra diritto e morale e tra peccato e reato in risposte di due minuti» - e di scelte fatte in Italia - «con Mario Monti non sarebbe successo» - ma adesso si corre un rischio oggettivo: che il commissario italiano sia il solo ad essere messo in discussione. «Non avrei nulla da ridire se un giudizio negativo investisse più commissari, ma sarei seccato se fosse così soltanto per Buttiglione», dice Pistelli. La regola del «giusto o sbagliato, comunque è del mio Paese», che nelle istituzioni europee è sempre valida, è scattata finora per tutti gli altri commissari - «ho già contato molte conversioni a U» - ma oggi potrebbe non funzionare. A meno che non la spuntino tutti quelli che lavorano per un compromesso trasversale. COSA AVEVA DETTO H OMOSESSUALITÀ «L'omossessualità può essere considerata un peccato o un disordime morale. anche se molte cose possono èssere considerate immorali, ma non per questo devono essere vietate anche se quando si fa politica non si rinuncia ad averedelle convinzioni morali». B MATRIMONIO «La definizione di matrimonio è di competenza degli Stati '■ membri, ciò che penso io non ha importanza; 22 Stati membri su 25 hanno oggi la stessa posizione su questo (a proposito del matrimonio tra . gay n.d.r.), ma non si tratta di una competenza comunitaria e non deve diventarlo, dunque questa è una discussione filosofica e non politica». ■ FAMIGLIA «La famiglia esiste per permettere alla donna di avere figli e di essere protetta dal marito, ma tutto questo non è una questione che riguarda l'Ue e attiene alla sfera della filosofia e non della politica». L'eurocommissario Rocco Buttiglione durante l'audizione a Bruxelles

Luoghi citati: Bruxelles, Italia