Flash di Al Arabiya: Tareq Aziz è morto in carcere di Paolo Mastrolilli
Flash di Al Arabiya: Tareq Aziz è morto in carcere GIALLO A BAGHDAD SULL'EX BRACCIO DESTRO DI SADDAM Flash di Al Arabiya: Tareq Aziz è morto in carcere Poi fioccano le smentite, dagli americani al figlio: «Non è vero, sta bene» Paolo Mastrolilli NEW YORK Ieri, per qualche ora, Tareq Aziz è morto in una prigione segreta irachena. Poco dopo, però, lo hanno riportato in vita le smentite del comando americano a Baghdad e del figlio Ziad. Il giallo è cominciato di prima mattina, quando la televisione di Dubai al Arabiya ha annunciato la fine dell'ex braccio destro di Saddam Hussein. La tv satelhtare ha citato fonti della Croce Rossa Intemazionale Baghdad, ossia le persone incaricate dalla Convenzione di Ginevra di verificare le condizioni dei prigionieri di guerra. Aziz ha 68 anni, si era consegnato agh americani nell'aprile dell'anno scorso, e soffre di disturbi di cuore. La notizia, quindi, era che le durezze, del carcere avevano finito per stroncarlo. Poco dopo anche l'altra televisione sateUitare araba del Qatar, al Jazeera, aveva ripreso la storia. Questa emittente aveva aggiunto le dichiarazioni di una presunta fonte in Vaticano, che confermava la morte dell'unico cristiano presente nel governo di Saddam, andato in missione diplomatica proprio a Roma prima del conflitto, nella speranza di evitare l'invasione. A quel punto la fine di Tareq aveva acquistato forza propria ed era rimbalzata anche a Mosca e Teheran, dove l'agenzia Ria-Novosti e altri media locali si erano incaricati di rilanciare la storia. Poco tempo dopo, però, la notizia ormai sicura ha cominciato a trasformarsi in un giallo. Nada Dumani, portavoce della Croce Rossa, ha frenato così; «Non possiamo confermare la morte di Tareq Aziz. Non abbiamo informazioni a riguardo». Quindi la portavoce ha aggiunto che gli ispettori della sua organizzazione avevano visitato l'ex vice premier la settimana scorsa, e non era ricoverato in ospedale. Dopo l'uscita della Croce Rossa, anche il comando americano a Baghdad ha deciso di intervenire. A parlare per Washington è stato il tenente colonnello Barry Johnson, portavoce del sistema carcerario in Iraq: «Io posso assolutamente confermare che Tareq Aziz è ancora vivo. Queste notizie sono false. Non c'è alcun cambiamento nel suo status. Aziz era vivo, almeno fino a cinque minuti fa, e sta bene». Quindi alle smentite si è aggiunta anche quella di un uomo di Chiesa. Il monaco francese Jean Marie Benjamin, segretario della fondazione Beato Angelico che aveva organizzato la visita dell'ex vice premier ad Assisi nel febbraio del 2003, ha detto da Amman di aver ricevuto assicurazioni: «Lo stesso figlio di Aziz, Ziad, si è messo in contatto con Baghdad, dove gli è stata smentita la morte del padre. Proprio ieri mattina era impegnato in una riunione con gh avvocati del genitore». Anche il legale italiano dell' ex braccio destro di Saddam, Marcantonio Bezicheri, ha ripetuto la stessa cosa: «La notizia della morte è falsa». A quel punto non restava che chiedersi il perché di questo giallo, gonfiato e bucato nel giro di poche ore. Una prima spiegazione potrebbe stare nelle condizioni di salute di Aziz, che oggettivamente non sono buone. Soffre sul serio di cuore, e quindi può darsi che qualcuno abbia voluto lanciare un segnale di allarme, magari nella speranza di ottenere una sistemazione migliore. Però resta in piedi anche l'ipotesi dell' errore giornalistico. Aziz, ex ministro degli Esteri e vice premier, era considerato il volto intemazionale del regime iracheno, ma ci sono sempre stati dubbi sul suo reale potere. Quando si era consegnato agh americani erano circolate voci di un presunto accordo, secondo cui avrebbe rivelato i segreti di Saddam e testimoniato al processo, in cambio di un esilio protetto. Tareq, però, sarebbe ancora nella prigione vicina all'aeroporto di Baghdad dove sono rinchiusi gli ex gerarchi, e a luglio è comparso davanti allo stesso tribunale dell'ex Raiss con l'accusa di omicidio. Aziz quando era il braccio destro del dittatore iracheno Saddam
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