Muore folgorato, lo abbandonano

Muore folgorato, lo abbandonano È UN OPERAIO DI 26 ANNI CHE RISTRUTTURAVA UN NEGOZIO. INDAGATI I COMPAGNI Muore folgorato, lo abbandonano A Napoli un'altra vittima del lavoro nero Fulvio Miione NAPOLI Il copione si ripete, sempre uguale nella sua impietosa crudezza. Un «operaio fantasma», di quelli pagati in nero, vittima di un incidente sul lavoro. Nessuno lo soccorre: fuggono i suoi compagni per paura di perdere il posto, tace il titolare dell'impresa preoccupato solo di scansare guai con la giustizia. L'ultimo in ordine di tempo è un giovane di 26 anni, Nicola Tricarico. E' stato trovato ieri pomeriggio nello scantinato di un negozio in ristrutturazione, nei pressi della stazione centrale. Folgorato mentre maneggiava l'impianto elettrico. La polizia, avvertita da un passante, ha trovato il corpo senza vita, abbandonato sul pavimento, con qualche spicciolo e nessun documento di identità nelle tasche. L'identificazione è avvenuta solo in serata, fra mille difficoltà e mille silenzi. Il proprietario del negozio è stato interrogato. Da lui gli inquirenti hanno saputo il nome dell'impresa che ha ingaggiato l'operaio. Il geometra che dirigeva i lavori si è reso irreperibile come pure i colleghi di Tricarico, seconda vittima in due giorni della piaga del lavoro nero svolto senza un minimo di garanzia di sicurezza: un problema tanto grave da indurre i sindacati a indila per ogjgi uno sciopero in tutti i cantìen della'pròvincia. LaflBtì«ti3Ceaii6aPrancesco116cominpfj^.an^orortoper un incidente ma anche e soprattutto a causa della paura e dell'omertà dei suoi colleghi e del cinismo del suo datore di lavoro. Stava smontando un'impalcatura per conto di una ditta-fantasma in un capannone ad Ercolano, sulla costa a sud di Napoli, quando è precipitato da un'altezza di almeno dodici metri. Ormai agonizzante, con entrambe le cavigUe spezzate, è stato caricato in un'auto e abbandonato su un marciapiedi a meno di un chilometro dal cantiere. La polizia ha rintracciato il proprietario dell'impresa che svolgeva i lavori nel capannone. L'uomo, però, si ostina a negare di aver mai visto Francesco, e così fanno i dipendenti. Nessuno sa niente, nessuno ha visto niente, malgrado gli appelli strazianti del padre di Francesco, Nicola, che racconta di come il figlio «vivesse di piccoli ingaggi di sette, al massimo dieci giorni e senza mai un regolare contratto». «Chi ha visto parli», supplica Nicola lacomino, ma la sua voce evidentemente non è abbastanza forte per essere sentita. E' invece chiarissima la denuncia del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, che parla di «lavoratori trattati peggio degli animali». «Ci sono stati nell'ulti¬ mo periodo cinque casi di operai edili caduti da una impalcatura che sono stati abbandonati vicino a un cassonetto o sul ciglio di una strada aggiunge Epifani -. Perché oggi non scatta più quel sentimento di carità umana da parte dell'imprenditore o del capocantiere? La risposta, evidentemente, è in una cultura dominante dove il tema della tutela dei diritti è qualcosa di cui si può fare a meno». Oggi si fermeranno i cantieri della provincia. I sindacati Cgil, Cisl e Uil organizzeranno anche un presidio davanti alla prefettura per protestare contro quello che definiscono «uno stillicidio insopportabile di morti sul lavoro», e ricordano che dall'inizio dell'anno, a Napoli, già sette operai hanno perso la vita: «Adesso basta: chiediamo immediatamente l'attivazione di tutti i provvedimenti per contrastare questo che ormai si sta trasformando in ima strage». Anche il Governatore Antonio Bassolino lancia l'allarme: «E' come se le condizioni di tanti lavoratori e di tanti immigrati fossero ormai all'ultimo posto delle gerarchie sociah commenta -. Governo e Parlamento devono fare molto di più su questo tema». Bassolino avanza anche una proposta al presidente della Confindustria Luca Corderò di Montezemolo: «L'associazione degli industriali e la Regione diano un segno concreto sostenendo il figlio di Francesco lacomino, Nicola, che ha poco più di un anno, nel suo percorso scolastico e formativo». Trovato ieri pomeriggio , in uno scantinato vicino alla stazione centrale Era riverso sul pavimento senza documenti, è stato identificato fra mille difficoltà e silenzi Il geometra che dirigeva i lavori e i colleghi sono irreperibili Interrogato anche il proprietario del locale I PRECEDENTI ■ ERCOLANO Tre giorni fa, ad Ercolano, abbandonato in strada agonizzante un manovale di 33 anni, lontano dal cantiere dov'era precipitato a assisi Il 26 agosto, a Viole di Assisi, un marocchino muratore «in nero» cade da un'impalcatura: i datori di lavoro lo credono morto e lo buttano in un campo a OTTO MORTI NEL 2004 Dall'inizio dell'anno sono 8 gli incidenti mortali sul lavoro avvenuti a Napoli Ancora un morto sul lavoro a Napoli: è l'ottavo quest'anno

Persone citate: Antonio Bassolino, Bassolino, Guglielmo Epifani, Luca Corderò, Nicola Tricarico