Occhio agli «spam» e al conto in banca

Occhio agli «spam» e al conto in banca | TECNOLOGIA DELL'INFORMAZIONE E CRIMINI Occhio agli «spam» e al conto in banca PIRATI INFORMATICI POSSONO SCOPRIRE IL CODICE TRAMITE MESSAGGI INSOSPETTABILI IN INTERNET Alberto Viotto NEGLI ultimi mesi su Internet vi sono stati diversi casi di "spam" (messaggi di posta elettronica non richiesti, in cui di solito U mittente è falsificato) tesi a rubare i codici segreti per U prelievo di contanti dagli sportelli automatici. Fortunatamente ben pochi navigatori italiani sono clienti delle banche attaccate, quasi tutte statunitensi, ma in questo caso la creatività dei "pirati della rete" si è superata. La veste grafica del messaggio è insospettabUe e fa pensare ad una vera comunicazione della banca attaccata, che appare come mittente (questo campo è molto facUe da falsificare). Il messaggio dice che, per molivi di sicurezza, è necessario che l'utente modifichi U proprio codice di prelievo dei contanti, rimandando ad un sito che sembra appartenere alla banca stessa, ma in realtà è ospitato da un server dei "pirati". Se si clicca sul "link" proposto si apre una finestra in cui si devono inserire il vecchio ed U nuovo codice, come si fa abitualmente quando si cambia una password. InutUe dire che U codice non viene affatto cambiato e queUo vecchio, ancora valido, potrà essere usato dai pirati per prehevi Ulegali. Attacchi di questo genere sono stati rivolti ad istituzioni del calibro di Barclays, Citibank (la più colpita), Bank of America, Visa. I messaggi di «pam, veicolo deUa maggior parte deUe truffe, possono provenire anche dai PC di ignari utilizzatori deUa rete, rendendone più difficile l'individuazione. Alcuni virus, infatti, chiamati "trojan horses" (cavalli di Troia), dopo aver ottenuto U controllo di un PC, restano sUenti per un certo tempo per essere poi messi a disposizione degli "spammer" per inviare messaggi a partire da indirizzi insospettabili, senza che U proprietario del PC si possa accorgere di nuUa (se non di una attività anomala sul sistema). In questo modo i software antispam che bloccano i messaggi provenienti da indirizzi "sospetti", già utUizzati per altri attacchi, vengono facUmente aggirati. Secondo alcuni analisti sono in vendita intere reti di PC infettati, che possono essere usati come veicolo di truffe o, peggio ancora, per attacchi contro aziende o organizzazioni sgradite (con un invio di massa di messaggi ai loro indirizzi si possono bloccare facUmente i sistemi informatici). Per non diventare complici involontari dei pirati deUa rete, quindi, è indispensabUe utihzzare un antivirus affidabUe, in grado di riconoscere ogni tipo di virus e di aggiornarsi automaticamente per fronteggiare anche le minacce più recenti. Oltre aU'esame dell'indirizzo di provenienza, i filtri antispam controllano il contenuto dei messaggi, bloccando quelli che comprendono parole o combinazioni di parole legate agli argomenti tipici degh spammer (come l'offerta di Viagra) o già rilevate in altri messaggi di spam. I pirati deUa rete, però, sono molto abUi ad aggirare queste protezioni, sia cambiando continuamente i testi, sia aggiungendo ai messaggi dei caratteri a caso in posizioni poco significative, che non vengono notati dal destinatario ma rendono inefficace il fUtro. Quasi tutti i filtri permettono all'utente di selezionare U hveUo di protezione che vuole ottenere. E' meglio evitare un livello di protezione eccessivamente alto, perché filtri troppo "severi" rischiano di bloccare messaggi del tutto legittimi (il che è capitato più volte anche aU'autore di questo articolo). In questo caso le conseguenze possono essere ancora peggiori del fastidio arrecato dai messaggi non desiderati; si possono perdere delle occasioni o interrompere relazioni importanti. Non ci si può quindi fidare più di tanto dei filtri, che possono lasciare passare i messaggi veicolo di truffe. L'unica soluzione è mantenere sempre alto il livello di attenzione quando si utilizza la posta elettronica ed essere coscienti che le truffe sono sempre in agguato. alberto viotto@hotmail.com Virus e posta indesiderata, due problemi gravi della Rete

Persone citate: Alberto Viotto