Il commissario Ue: l'talia ha fatto sforzi eroici di Enrico Singer

Il commissario Ue: l'talia ha fatto sforzi eroici A BRUXELLES UN DOCUMENTO SUI FLUSSI MIGRATORI Il commissario Ue: l'talia ha fatto sforzi eroici «Sì ai centri d'accoglienza nei Paesi del Nord Africa, serve una strategia comune» Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES C'è comprensione per l'Italia che sta affrontando una «pressione enorme» sul fronte dell' immigrazione clandestina. Ma anche grande prudenza nel giudicare il ponte aereo che sta riportando in Libia i disperati sbarcati in Sicilia. E c'è dolore per l'ennesima tragedia: per i morti al largo delle coste della Tunisia. Tutto quello che è successo nelle ultime ore fa dire al commissario europeo alla Giustizia e affari intemi, Antonio Vitorino, che la Uè dovrebbe mettere da parte le polemiche e passare all'azione sulla base di regole comuni. Prima di consegnare il testimone a Rocco Buttiglione - che alla fine del mese prenderà il suo incarico nella nuova Commissione - Vitorino anticipa che i suoi uffici hanno ormai pronto un «documento strategico per la gestione dei flussi migratori» che sarà lasciato in eredità al commissario italiano e che contiene anche una prima, cauta apertura all'ipotesi di trattare le richieste d'asilo e di immigrazione in centri fuori dall'Europa. E' un passo verso la proposta del ministro degli Interni tede- sco. Otto Schily, che l'Italia e l'Inghilterra sostengono, ma che la Francia non vuole accettare. Anche Vitorino precisa subito che lui di «campi di detenzione» - come qualcuno, soprattutto in Francia e in Svezia, ha già ribattezzato questi centri - non vuole nemmeno sentir parlare. Non si tratta di creare campi dove rinchiudere le persone che cercano asilo o un permesso di lavoro, ma di aprire «centri di informazio¬ ne», sportelli per il trattamento delle domande nei Paesi di emigrazione e in quelli di transito. Il progetto-pilota appena finanziato con un milione di euro per cinque Paesi - Libia, Marocco, Algeria, Tunisia e Mauritania - potrebbe essere, una volta attuato, il banco di prova di questa nuova «politica attiva» della Uè per combattere il traffico dei clandestini e i «viaggi della morte». Il progetto pilota è stato concordato anche con l'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati e ha come obiettivo principale quello di migliorare la capacità dei centri di asilo nazionali che già esistono nei cinque Paesi del Nord Africa, di addestrare gli , ufficiali che devono stabilire lo status di rifugiato e di assistere le organizzazioni non governative che operano in quei centri. Ma potenziare il controllo di chi è in cerca d'asilo fuori dai confini dell'Europa pone dei problemi che Antonio Vitorino, parlando ieri davanti all'European Policy Centre di Bruxelles, ha elencato. A partire dal primo e più importante: i Venticinque non si sono ancora messi d'accordo su uno statuto europeo del rifugiato politico. In altre paro¬ le, non esistono le regole comuni da applicare nei centri di accoglienza. Ogni Stato della Uè ha leggi diverse e, inevitabilmente, i centri partiranno sulla base di accordi bilaterali. La ricerca di un accordo sul diritto d'asilo sarà uno dei compiti più impegnativi per Rocco Buttiglione che, proprio oggi, illustrerà il suo programma di fronte alla commissione giustizia e libertà pubbliche del Parlamento europeo in vista della fiducia che l'assemblea deve accordare al nuovo esecutivo guidato da Manuel Barroso il prossimo 27 ottobre. Tra i problemi da risolvere c'è anche quello - altrettanto contestato delle quote d'immigrazione. Con due tesi a confronto su chi deve gestirle: la Uè o gli Stati membri. Non ultima c'è, poi, una condizione per i Paesi di transitc che devono rispettare la Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951 che la Libia non ha ancora firmato. In attesa di tutto questo non si può che gestire l'emergenza. E il direttore generale della Commissione per la Giustizia e gli affari intemi, l'inglese Jonathan Faull, ha riconosciuto che l'Italia a Lampedusa ha fatto «sforzi eroici». li commissario Vitorino

Persone citate: Antonio Vitorino, Jonathan Faull, Manuel Barroso, Rocco Buttiglione, Vitorino