«Anboto», figlia d'arte Teorica delle autobomba

«Anboto», figlia d'arte Teorica delle autobomba SECONDA DONNA Al VERTICI DEL GRUPPO «Anboto», figlia d'arte Teorica delle autobomba MADRID «Anboto», la primula rossa etarra «per amore», Marisol, Elisabeth, ma soprattutto, Anboto, r«Invisibile». Un altro giornalista esperto in Età, Matias Antolin, nel suo libro «Donne dell' Età» ricorda i tre nomi di battaglia che hanno reso celebre la pericolosissima terrorista arrestata ieri, Soledad Iparaguirre, 43 anni, nata nel paesino di Eskoriatza (San Sebastian), la seconda donna che è arrivata ai vertici della organizzazione terrorista e che è sempre stata la teorica delle auto-bombe e del colpo di pistola alla nuca di socialisti e popolari. Anche lei, come il suo compagno «Antza» (da cui ha avuto un figlio che è nato nella Cuba del dittatore Castro, sempre molto «ospitale» con i terroristi baschi benché ricercati) è anche lei come il suo compagno «figlia d'arte». Dal '74, quando aveva 11 anni, nella sua casa i genitori e i suoi fratelli nascondevano 3 tonnellate di esplosivo e davano ospitahtà ai «talde», ai gruppi di fuoco della sua futura organizzazione. Non solo: ((Anboto» si innamora, nel '78, a 17 anni, deir«etarra» José Aristimuiio, «Pana», che viene ucciso nel 1981 durante un conflitto a fuoco con le forze dell'ordine. Il covo dei genitori viene scoperto, la madre arrestata con i fratelli, il padre entra in clandestinità. Lei giura vendetta per sempre. La allora «Elisabeth», a 20 anni, viene arrestata,, ma poi rilasciata. E lei scappa subito in Francia e entra nel micidiale j «talde» Araba: 11 attentati con Soledad Iparag irre un bilancio di 4 morti. Dal 1987 si perdono le sue tracce. ((Anboto si è sempre fatta notare per le sue posizioni più intransigenti ed omicide. Ed anche per il suo pallino dell'eleganza e per la sua spregiudicatezza nelle relazioni personali», ricorda Antohn. Tra i suoi aneddoti, una frase che ripeteva sempre ai killer che istruiva quando era la responsabile del fronte mihtare: «Queste sono 5 mele, verdi come gli agenti della Guardia Civil. Se ne ammazziamo 3, quanti ne restano?». La terrorista riappare nella capitale spagnola nel '92, quando il commando Madrid semina il terrore con le autobomba che tantopredilige.il bilancio è di 8 morti ed 11 feriti in appena 12 mesi. Ma la polizia trova le sue impronte tra i resti di una vettura che fa saltare in aria e ritorna in Francia. Onnai è un pezzo grosso deh'organizzazione, piena di esperienza, e prima entra nella direzione del fronte mihtare, poi, dal '94, è lei la responsabile delle «campagne». Dal '94 fa perdere nuovamente le tracce. Si sente ancora parlare di lei quando il suo compagno «Antza» dichiara la tregua nel '98, a cui lei si opporrà sempre fino a minacciare di fondare un altra organizzazione. Forse già da allora è legata al capo dell'Età, che la toghe dal fronte operativo e la spedisce a Cuba quando rimane incinta. Poi, dopo la gravidanza, «Anboto» toma in pista e si occupa del cosiddetto «impuesto rivolucionario», i pizzi e le estorsioni, oltre che del figlio, che porta personalmente all'asilo, [g. a. o.j Soledad Iparaguirre

Persone citate: Matias Antolin, Soledad Iparag, Soledad Iparaguirre

Luoghi citati: Cuba, Francia, Madrid