I cadaveri di un uomo e una donna L'ultimo crudele giallo iracheno

I cadaveri di un uomo e una donna L'ultimo crudele giallo iracheno OCCIDENTALI, LUI E' STATO DECAPITATO, LEI HA FERITE ALLA TESTA I cadaveri di un uomo e una donna L'ultimo crudele giallo iracheno Le forze Usa proclamano la vittoria sui ribelli della città di Samarra Ancora raid a Falluja: colpito un edificio pieno d'armi, quattro morti BAGHDAD E' giallo sull'identità dei cadaveri di un uomo e di una donna, presumibilmente occidentali, trovati a Sud di Baghdad, in un palmeto, dalla polizia irachena. L'uomo, sulla cinquantina, è stato decapitato, mentre la donna, sulla trentina, con i capelli biondi, è stata colpita da alcuni proiettili alla testa. I due corpi sono stati portati all'ospedale di Mahmudia, 40 chilometri a Sud della capitale. «Il loro aspetto suggerisce che si tratti di occidentali», ha dichiarato il primario Daoud Jassim. Secondo quanto risulta dai primi esami autoptici, l'uomo e la donna sarebbero stati uccisi tre o quattro giorni fa. «Addosso non avevano alcun documento», ha confermato una fonte sanitaria. La donna indossava però ancora i gioielli. La zona in cui sono stati trovati, vicino a Yussifìya, Mahmudia e Latifiya delimita il cosiddetto «triangolo della morte», chiamato così a causa dei ripetuti attacchi contro i convogli delle truppe Usa, le forze di sicurezza irachene, i camionisti sospettati di trasportare beni destinati ai soldati americani, e gli stranieri in genere che attraversano il Paese da Nord a Sud, o viceversa. Dopo che si era diffusa la notizia del ritrovamento dei due cadaveri, a Londra il ministero degh Esteri si è affrettato a precisare che il corpo dell'uomo non era quello di Kenneth Bigley, il cittadino britannico sequestrato assieme a due colleghi americani, giustiziati dai miliziani di «Monoteismo e guerra santa». Proprio ieri il fratello di Kenneth Bigley, Paul, ha chiesto aiuto al leader libico Muammar Gheddafi affinché contribuisca alla liberazione dell'ostaggio. Paul Bigley ha detto di aver chiesto sostegno alla Fondazione Gheddafi m Libia e di aver ottenuto come risposta che faranno il possibile per cercare di ottenerne la liberazione, attivando soprattutto una serie di canali in Medio Oriente. Contemporaneamente, ha rivelato il «Sunday Telegraph», un uomo d'affari libanese che avrebbe fatto da mediatore nella trattativa per la liberazione di Simona Pari e Simona Torretta sta lavorando per risolvere altrettanto positivamente il sequestro dell'inglese. Sul fronte dei combattimenti, le forze americane e governative irachene hanno proclamato la loro vittoria a Samarra, la città ribelle a Nord di Baghdad, come primo passo nel programma di riconquista, prima delle elezioni di gennaio, delle zone controllate dalla guerriglia. In 36 ore di battaglia, sono stati uccisi - secondo fonti militari Usa - 125 guerriglieri e altri 88 sono stati fatti prigionieri. Abitanti della città hanno detto che molti cadaveri sono stati abbandonati nelle strade, nel timore che i cecchini sparassero sui soccorritori. Ieri Samarra, dove vige ora il coprifuoco dal tramonto all'alba, era per il 700Zo in mano alle forze governative e americane. A Falluja, intanto, i caccia Usa hanno colpito per la seconda volta nella notte tra sabato e domenica la città, una delle roccaforti dei libelli iracheni, provocando la morte di quattro persone e il ferimento di dodi¬ ci. Si tratta del terzo raid aereo in 24 ore. Le vittime sarebbero civili. L'esercito Usa ha detto che il raid notturno su Falluja è stato «un altro attacco di precisione» contro un edificio in cui 10-15 «forze anti-Irachene» stavano spostando armi. L'ultimo di una campagna che dura da settimane contro i presunti nascondigli dei ribelli. «Quarantacinque minuti di esplosioni secondarie hanno indicato che l'edificio era usato come un enonne nascondiglio di armi e munizioni. Un vasto numero di combattenti nemici sono stati presumibilmente uc- cisi», hanno detto i militari, L'esercito ha precisato che l'at- tacco rientrava nelle operazio- ni per sconfiggere i combatten- ti fedeli al terrorista giordano Abu Musab Al-Zarqawi, che ha rivendicato la responsabilità di una serie di devastanti attentati suicidi e di uccisioni di ostaggi che hanno sconvolto il Paese. A Tikrit, infine, un camionista turco è stato trovato ucciso a colpi di arma da fuoco, [e. st.] Una giovane madre assiste in ospedale il figlioletto rimasto ferito durante l'offensiva americana a Samarra

Persone citate: Daoud, Jassim, Kenneth Bigley, Muammar Gheddafi, Paul Bigley, Simona Pari, Simona Torretta, Zarqawi