Gli americani riconquistano Samarra: 110 morti

Gli americani riconquistano Samarra: 110 morti VIOLENTISSIMA BATTAGLIA, NELLA CITTA' IRACHENA I MILITARI HANNO ANCHE LIBERATO UN OSTAGGIO TURCO Gli americani riconquistano Samarra: 110 morti Messaggio di al Zawahri: colpite gli ebrei, i crociati Usa e i loro alleati BAGHDAD Nuova giornata di sangue in Iraq, con oltre 100 morti nella battaglia scatenata dalle forze americane e irachene per riprendere il controllo di Samarra, città a 125 chilometri da Baghdad diventata una roccaforte della ribellione. L'offensiva è scattata mentre in Florida stava per andare in onda il primo faccia a faccia tv tra il presidente George W. Bush e lo sfidante democratico John Kerry. Nel panorama delle violenze quotidiane in Iraq non sono mancati altri scontri a Sadr City, sobborgo di Baghdad, con nove miliziani e tre civili uccisi. A Samaira le forze americane hanno liberato un ostaggio turco mentre potrebbe essere imminente il rilascio dei due giomalsiti francesi prigionieri dallo scorso agosto. Non vi sono novità, invece, sulla sorte di Ken Bigley, ingegnere britannico minacciato di decapitazione. Era ancora nntte quando 1p forze americane, affiancate da reparti iracheni, hanno sferrate la violenta offensiva contro Saro marra, città a Nord di Baghdad che, come Falluja, era caduta in mano ai miliziani ed era diventata uno dei focolai più inquieti e pericolosi della ribeUione all'intervento anglo-americano. La battaglia è stata violentissima e sul terreno sono rimasti decine di morti. Il comando americano ha reso noto che, oltre a un soldato statunitense, almeno 109 miliziani sono rimasti uccisi e più di 200 feriti. Fonti dell'ospedale di Samarra hanno detto di aver contato un'ottantina di cadaveri, tra cui vi sarebbero anche donne e bambini. Nell'operazione sono stati catturati 37 miliziani. Gran parte della città, secondo fonti americane, ora non è più in mano ai ribelli. Giorno di scontri anche a Sadr City, mega-sobborgo sciita di Baghdad: nella battaglia tra reparti americani e miliziani dell'Esercito del Mahdi dell'irriducibile Moqtada al Sadr sono morti nove guerriglieri e tre civili. A Bassora, nell'estremo Sud del Paese, quattro poliziotti iracheni e quattro membri di una tribù sono stati uccisi quando le forze dell'ordine han¬ no cercato di sedare gli scontri tra due tribù rivali. Alla vigilia della riapertura delle scuole, confermata per oggi, gli abitanti del quartiere di Al Amel, a Baghdad, hanno dato sepoltura ai 34 bambini dilaniati in due attentati kamikaze che giovedì hanno sconvolto la capitale irachena. La città ha reagito con sdegno all'eccidio, condannando senza riserve gli attentatori. Molti però attribuiscono parte della responsabilità all'occupazione americana. «Questi bambini sono martiri e andran¬ no direttamente in paradiso», ha detto piangendo un loro compagno durante le preghiere comuni. Gli attentati sono stati rivendicati dal gruppo che fa capo a Abu Mussab al-Zarqawi. Non ci sono notizie sulla sorte di Kenneth Bigley, l'ingegnere inglese di 62 anni rapito assieme a due colleghi americani successivamente decapitati dal gruppo di Zarqawi. Due giorni fa Bigley era stato mostrato in un impressionante video, con indosso una tuta arancione e chiuso in una gabbia. Il governo di Londra non vuole trattare. Ieri 100 mila volantini in cui si chiede che a Bigley venga risparmiata la vita sono stati distribuiti a Baghdad per iniziativa della famiglia. Sul volantino, la famiglia si appella ai rapitori perché liberino subito il prigioniero. Nel messaggio i leader di varie comunità islamiche britanniche chiedono ai sequestratori la libertà di Bigley, sottolineando che rapire le persone è in contrasto con le regole dell'Islam. «Siamo la famiglia di Ken Bigley, sua madre, i suoi fratelli, sua moglie e suo figlio. Chiediamo ai rapitori di ascoltare le voci dei fratelli musulmani», si legge nel messaggio. Tra i vari messaggi di leader islamici anche quello di Yusuf Islam, l'ex cantante Cat Stevens, che chiede ai rapitori «in nome di Allah, vi chiedo di liberare il cittadino britannico Ken Bigley per il buon nome della nostra religione, e nel rispetto delle parole di Allah nel Corano». Bigley, 62 anni, è nelle mani dei sequestratori da oltre due settimane. [e. st.] Il Pentagono: ucciso un nostro soldato, tutte le altre vittime sono miliziani Ma le fonti ospedaliere smentiscono: ci sono anche donne e bambini Scontri anche a Sadr City: morti tre civili e nove guerriglieri A Bassora uccisi quattro agenti iracheni e quattro membri di una tribù Soldati americani a Samarra