«Prossimo film con Castellitto»
«Prossimo film con Castellitto» IL REGISTA: CREDO MOLTO IN QUEST'OPERA. NESSUNA RIVALITÀ' CON SERGIO «Prossimo film con Castellitto» ROMA Il rito annuale della designazione all'Oscar è appena finito, con tanto di busta chiusa con la ceralacca aperta davanti alla platea dei giornalisti nella sala conferenze dell'Anica. Gianni Amelio spiega al telefono quali sono i suoi sentimenti in questo momento. Come si sente? «Sono felice perchè in questo film credo molto, lo sento in modo particolare. E' stato un filmscommessa. Vorrei che fossero contenti i miei produttori che mi hanno dato fiducia, lasciandomi lavorare in piena libertà, e facendomi coraggio nei momenti in cui stavo per arrendermi». E' la quarta volta che un suo film viene scelto per partecipare alla corsa agli Oscar. Era già accaduto con «Porte aperte», che riuscì a entrare nella cinquina, con (di ladro di bambini» e con «Lamerìca». Che effetto le fa la prospettiva di ritrovarsi in gara nella notte delle stelle? «Essere a Hollywood tra lustrini e paillettes non è mai stato un mio sogno, quello che mi fa contento e mi emoziona è che, in questo modo, il film avrà la possibilità di essere visto da ima platea molto più grande. Per me la designazione rappresenta già un premio». Accanto a lei l'altro candidato in ottima posizione era Sergio CasteUitto con «Non ti muovere»: ha qualcosa da dire in proposito? «Si, ho da farvi una confessione e cioè che CasteUitto sarà il protagonista del mio prossimo film, ispirato al romanzo di Ermanno Rea "La dismissione" e ambientato tra Genova e la Cina. La scelta risale a prima che Sergio iniziasse le riprese di "Non ti muovere". Insomma non c'è nessuna sfida, con lui e con sua moglie siamo amici da una vita e poi bisognerebbe far pesare l'accento non su queste cose ma sulla qualità dei prodotti. La scelta deUe "Chiavi di casa" non significa che un film sia migliore dell'altro e tra i dieci candidati in lizza ce n'erano altri notevoli. E poi facciamo i registi, non i cavalli che corrono all'ippodromo deUe Capannello. Spero che Sergio possa vincere l'Oscar come miglior attore proprio per il mio prossimo film». Qualcuno dirà che la designazione all'Oscar potrebbe avere il sapore di una rivincita per il mancato Leone alla Mostra di Venezia. Lei come risponde? «Non ho mai considerato la mia partecipazione al Festival di Venezia come una sconfitta, quindi non c'è alcun senso di rivincita. Intorno a questo film ho sentito subito l'amore dei giornalisti, dei critici, del pubblico e questo vuol dire che è arrivato subito al destinatario. Direi che, in questo senso, l'esperienza delle "Chiavi di casa" si avvicina un po' a quella del "Ladro di bambini"». Il suo film sta andando molto bene nelle sale, anche in quelle dei multiplex che raramente sono riservate ai titoli italiani. «Si, l'unico film italiano presente attualmente nei multiplex è il mio, penso che possa avere una funzione di battistrada per il cinema italiano che in queste strutture è un po' latitante».[f.c]
Persone citate: Castellitto, Ermanno Rea, Gianni Amelio
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