Baghdad, tre autobombe fanno strage di bambini

Baghdad, tre autobombe fanno strage di bambini SU AL JAZEERA UN VIDEO CON DIECI NUOVI RAPITI, TRA DI LORO DUE DONNE INDONESIANE Baghdad, tre autobombe fanno strage di bambini Erano accorsi per avere caramelle dai soldati: 34 piccoli uccisi su 44 morti BAGHDAD Tre autobombe sono esplose ieri nel centro di Baghdad, uccidendo almeno 37 bambini accorsi a prendere le caramelle distribuite da soldati americani. Doveva essere un'occasione di festa e invece si è trasformata in una nuova strage di innocenti: 44 morti in tutto e 200 feriti. Dieci feriti anche fra i militari americani. Il tutto rivendicato su un sito web dal gruppo terroristico di Al Zarqawi. La prima esplosione poco dopo l'ima. Era in corso l'inaugurazione di un nuovo sistema fognario per il quartiere Yarmuk, una zona residenziale nella parte meridionale di Baghdad, poco lontano dal centro, un piccolo evento eccezionale per una capitale schiacciata dalla violenza. Alla celebrazione partecipava un gruppetto di persone, intorno al quale soldati americani e agenti della Guardia nazionale irachena cercavano di mantenere un minimo di sicurezza. Non troppo lontano c'era una schiera di bambini che giocava, alcuni di loro prendevano caramelle dai soldati. Arriva un'auto bianca, che accelera e all'improvviso esplode in mezzo alla gente. È la prima carneficina. Adulti, bambini, donne, cadono a terra morti, feriti, storditi. Moltissime persone arrivano per soccorrere i feriti. Nella confusione si avvicina una Mercedes nera, che subito salta in aria. E sono di nuovo morti e feriti, mentre nel caos incontrollabile accorre altra gente. E un'altra macchina, la terza autobomba. Un incubo: 45 minuti, tre autobombe, 34 bambini uccisi, su 44 morti, e 200 feriti. «C'erano tanti corpi e pezzi umani, è stato terribile. Erano donne e bambini», racconta il sergente Arkan Hussein, un militare della Guardia Nazionale ricoverato al vicino ospedale di Yarmuk, è ferito a una gamba e all'addome. «La maggior parte delle vittime erano bimbi, soprattutto con ferite al collo e al torace», spiega Akram Muhammad che guidava una delle ambulanze che andavano avanti e indietro dalla scena dell'attentato. Un massacro, il più terribile, ma non l'unico che ieri ha sconvolto il Paese. Un'altra autobomba è esplosa uccidendo due poliziotti iracheni e un soldato americano a un posto di blocco nella zona Ovest della capitale, non lontano dall'incrocio che porta nel villaggio di Abu Ghraib: circa 60 persone sono rimaste ferite, tra cui donne e bambini. Un soldato è stato ucciso quando un razzo ha colpito una base logistica americana vicino alla capitale. E nel Nord, l'ennesi¬ ma autobomba, nel villaggio ribelle di Tali Afar, al confine con la Siria, si è scagliata contro un convoglio della p oli zia irachena, uccidendo quattro persone e ferendone 16. A Falluja, roccaforte della mib- tanza sunnita e base delle operazioni terroristiche comandate da Abu Musab Al Zarqawi, leader della cellula irachena di Al Qaeda, le forze statunitensi hanno distrutto un edificio (3 i morti), secondo loro usato dagli uomini di Tawbid wal Jihad (Unità nella fede e Guerra Santa), gli stessi che hanno in ostaggioT'inglese Kenneth Bigley. Intanto, scosso dall'ultimo video su Bigley, con l'ostaggio tenuto in gabbia, il governo di Londra appare in difficoltà. Il ministro degh Esteri Jack Straw ha ripreso e chiarito quanto già detto da Blair: «Noi non negoziamo con chi prende ostaggi. Ma - ha affermato voghamo il rilascio di Bigley. Quindi se i sequestratori si mettono in contatto con noi, noi ascolteremo quello che hanno da dire». Blair ha dovuto fare fronte a ima agguerrita opposizione interna al congresso del suo partito. È stata presentata - e respinta - una mozione che chiedeva il ritiro delle truppe britanniche dall'Iraq (quanto chiedono i rapitori per liberare l'ostaggio). Nessuna tregua, in Iraq, anche sul fronte dei rapimenti: dieci civib, sei iracheni, due libanesi e due donne indonesiane, impegnati nella ricostruzione del Paese per conto di una compagnia elettrica, sono stati sequestrati. La tv qatariota Al Jazeera ha mandato in onda un video dell'Esercito islamico in Iraq, il gruppo che ha rivendicato l'uccisione di Enzo Baldoni, in cui si vedono cinque uomini tenuti prigionieri sotto la minaccia delle armi e poi due donne velate sedute per terra. Per il rilascio è stato chiesto che la Jubail, la compagnia per cui lavorano, cessi ogni rapporto con gb occupanti. E intanto da Beirut è rimbalzata la notizia del rilascio di un libanese, rapito da un gruppo sconosciuto. [e. st.] Tutti gli attentati rivendicati sul web dal gruppo terroristico di Al Zarqawi Londra: «Pronti ad ascoltare i rapitori di Bigley, ma non a negoziare con loro» ■j^ffK^f^tf-.. Soldati americani chiedono aiuto per i colleghi feriti nell'esplosione di un'autobomba a Baghdad