Simona e Simona parlano, addio Italia bipartisan di Pierluigi Battista

Simona e Simona parlano, addio Italia bipartisan IL RISULTATO DELLE PRIME DICHIARAZIONI DELLE DUE VOLONTARIE, «TORNEREMO IN IRAQ», «CI HANNO TRATTATE BENE» Simona e Simona parlano, addio Italia bipartisan Pierluigi Battista SVANITO sulle scalette dell'aereo cbe ha riportato Simona Pari e Simona Torretta in Italia, aeroporto di Ciampino. E che fine ha fatto quel clima di concordia nazionale, l'idea cbe il rilascio delle due volontarie sequestrale avesse alimentato miracolosamente un'atmosfera di comune sentire, la sensazione cbe gb italiani di destra e gli itabani di sinistra avessero trepidato insieme mentre le due connazionali erano nebe mani dei rapiti e cbe insieme avessero palpitato quando le due ragazze hanno assaporato la libertà? Dissolto abe prime parole della coppia che oramai appare stucchevole, oltre che corrivo, ripetitivo, lessicalmente scorretto, definire «le due Simone». C'è un'Italia molto di sinistra, molto arcobaleno, no war, pacifista, anti-Bush, anti-Berlusconi, che le adora come icone dell'«altromondo-possibile». Ma c'è un'Itaha cbe vota prevalentemente a destra, cbe è allergica alla retorica buonista, cbe come Vittorio Feltri vorrebbe rimandare a casa a ceffoni due ragazze bollate come irresponsabib, cbe nel giro di una manciata di ore ha cominciato a detestarle, «quelle due». Scampato il pericolo, la tregua bipartisan e istituzionale può finire o non finire, a seconda delle cbcostanze e della volontà dei due schieramenti. Ma questo attiene alla sfera politica. Sul piano simbolico e antropologico, invece, la tregua, effimera e fragibssima, si è già frantuma¬ ta. Il tempo di qualche fermo immagine da un aeroporto romano in festa e subito riaffiorano le due Itabe cbe si guardano in cagnesco, che non comunicano, che sono l'una lo specchio rovesciato dell'altra. C'è un'Itaba che non ama affatto le «due Simone», che non ne tollera il modo di parlare, di vestire, di argomentare, cbe ne diffida, che le considera espressione di un mondo abeno. Questo sentunento ribolbva già quando Pari e Torretta erano sotto, sequestro, ma non si poteva dire, era sconveniente persino pensarlo, mentre in Iraq infuriava la mattanza dei decapitatori. Ora che le «due Simone» hanno avuto parole non vendicative per i loro rapitori, che hanno ringraziato la comunità musulmana prima del governo e della Croce Rossa (ma in conferenza stampa, ieri, hanno chiarito l'equivoco), cbe hanno omesso ogni riferimento sobdale a quei poveretti cbe sono ancora ostaggi in Iraq, che hanno subito proclamato la necessità del ritiro delle truppe in Iraq, quel sentimento è esploso incontenibile. Persino il loro orgoglio nell'indossare le tuniche regalate dai rapitori ha rinfocolato l'avversione dell'Italia anti-«due Simone». Il Secolo d'Italia, sebbene Gianfranco Fini fosse presente alla beta cerimonia d'accogbenza di Ciampino, spara in prima pagina: «Trattamento di lusso per le pacifiste italiane». Il Giornale: «Le Simone ringraziano: l'Islam». Libero: «E le vispe Terese tornano in Iraq». L'Indipendente: «Ora basta con i dilettanti in Iraq. Il governo proibisca Baghdad ai volontari». Ha scritto Ruggero Guarini: «una febcità così assoluta lascia sospettare che queste simpatiche e generose ragazze impavidamente votate alla causa umanitaria, cbe per loro a quanto sembra si confonde un po' con quella anti-occidentale, non abbiano capito bene cbe cosa è loro realmente accaduto». Giuliano Ferrara, beffardamente, chiede sul Foglio a «Un ponte per...» di fare una coUetta per restituire i soldi del presumibile riscatto prima che le due volontarie decidano di imbarcarsi un'altra volta in un aereo di Baghdad: e del resto, il governo di Tokyo non ha provveduto alla richiesta di restituzione del riscatto per i giapponesi sequestrati e poi liberati in Iraq? Visto e considerato con un certo solbevo l'aspetto, se non florido, comunque fortunatamente sano delle due ragazze, persino una persona mite come Cinzia Leone, cbe ha disegnato il Riformista, un giornale di sinistra che l'estrema sinistra considera un po' di destra, ha inviato una mail a quel giornale con una battuta feroce regolarmente pubbbcata: «Caro direttore, vi faccio vedere come ingrassa un'italiana);. Micidiale. E' finita la concordia, se non sul piano della politica, certamente su quello dei modi di pensare più diffusi. Una spaccatura profonda nell'opinione pubblica appare più tenace di ogni rappresentazione «unitaria» e armonica. Del resto è stato così, a parti rovesciate, quando ad essere sotto sequestro in Iraq erano guardie del corpo italiane molto diverse dalle «operatrici di pace», e quei poveretti umibati in qualche tugurio iracheno vennero subito bollati a sinistra come «mercenari», antropologicamente immeritevoli persmo di pietas, figurarsi di concordia nazionale. E sul povero Quattrocchi, morto ammazzato, fiorì subito la leggenda del «camerata» i cui funerali il sindaco di Genova Pericu, di centro-sinistra, volle platealmente disertare. E' stato così per il povero Baldoni, trattato dalla stampa di destra come un pubblicitario annoiato amante di emozioni forti e di vacanze irachene da brivido. Solo dopo, il massacro dei nostri soldati a Nassiriya la «solidarietà nazionale» è apparsa più forte e convincente, ma anche di quei momenti di coesione solidale si è persa traccia nell'opinione pubblica. Le due Itabe cbe non si amano, cbe non si riconoscono e che non riconoscono l'un l'altra legittimità e cittadinanza, riemergono appena passata la piena delle emozioni e il conforto di un ritomo inatteso. Colpisce, nel caso delle «due Simone», l'impressionante rapidità di una svolta emotiva che fa apparire già obsolete le immagini di queir aereo atterrato sotto i riflettori e in presenza di un'Itaba apparentemente unita. Lo sphito bipartisan, evidentemente, non gode di grande popolarità. le due parti del Paese, che non si amano, non si riconoscono e non riconoscono l'una all'altra legittimità e cittadinanza, riemergono appena passata la piena delle emozioni e il conforto di un ritorno inatteso C'è un'Italia molto di sinistra che le adora come icone. Ma anche un'Italia che vota per lo più a destra e, davanti a tante delle loro esternazioni, sembra d'accordo con Feltri, che le ha chiamate «vispe terese» Simona Pari e Simona Torretta scendono dall'aereo vestite alla araba