L'ltalia simpegna per liberare Ajad di E. Re.
L'ltalia simpegna per liberare Ajad IL MINISTRO FRATTINI: «LA NOSTRA MEDIAZIONE CONTINUA» L'ltalia simpegna per liberare Ajad L'imprenditore iracheno che vive in Italia dall'80, rapito a Baghdad ROMA Conclusa positivamente la trattativa per il rapimento di Simona Pari e Simona Torretta, l'attenzione toma a focalizzarsi sui «sospesi». C'è da recuperare il corpo di Enzo Baldoni dopo la drammatica conclusione del suo sequestro la famiglia aspetta almeno di avere una tomba su cui ricordare il congiunto - e c'è soprattutto un ostaggio che finora è stato molto snobbato, Ajad Anwar Wall, l'imprenditore iracheno che da oltre 20 anni vive e lavora a Castelfranco Veneto, rapito il 31 agosto a Baghdad. E' vivo e sarebbe stato trasferito a Falluja, assicura una sorella che vive in Iraq e ha avviato discrete indagini private per averne notizie dopo aver aspettato invano quelle «ufficiali». «Il lavoro di mediazione non è finito. Abbiamo un altro obiettivo a cui guardare, - ha annunciato il ministro degli Esteri Franco Frattini ieri, a margine dell'audizione in commissione Esteri del Senato - è la liberazione di un signore che, pur non avendo la cittadinanza italiana, sentiamo come italiano». Frattini si è poi augurato che la «grande carica di amicizia che tutto il mondo arabo ha dimostrato all'Italia possa permettere di sperare che il corpo di Enzo Baldoni sia finalmente restituito alla famiglia». L'impasse che fin qui ha segnato la paradossale situazione di Ajad Anwar Wall, architetto arredatore emigrato in Italia nel 1980 e da un armo ritornato in patria per promuovervi i prodotti italiani, ruota appunto attorno alla sua condizione di apolide. Al contrario del fratello Emad, che lavora con lui ed è naturalizzato, Ajad, pur sposato con un'italiana, non è mai riuscito, per misteriosi cavilli burocratici, a diventare cittadino del Paese natale dei suoi stessi figli. Così l'Italia non si è troppo appassionata alle sue sorti mentre la polizia irachena, più volte sollecitata dai congiunti a intervenire, ha sempre rifiutato di occuparsene, invitandoli a rivolgersi «all'ambasciata italiana». Troppo coinvolto con gli italiani lo ritengono anche i rapitori che avevano fatto irruzione nel suo studio di Baghdad e che, secondo la testimonianza di ima collaboratrice, lo avevano accusato di lavorare per conto del govemo di Roma. Sulla vicenda nei giorni scorsi non sono mancate le polemiche: i parenti di Ajad e lo stesso sindaco di Castelfranco Veneto, Maria Gomeriato, si sono ripetutamente appellati al govemo chiedendo un intervento ufficiale in favore del loro caro. [e. re.]
Persone citate: Enzo Baldoni, Franco Frattini, Frattini, Maria Gomeriato, Simona Pari, Simona Torretta
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