Crìtiche da Parigi e da Madrid «Non si deve cedere ai ricattatori» di Gustavo Selva

Crìtiche da Parigi e da Madrid «Non si deve cedere ai ricattatori» LA POLITICA Frattini: non abbiamo pagato nessun riscatto, solo un aiuto Gustavo Selva: questa è la versione ufficiale ma non credo sia così DIBATTITO IN EUROPA SULLA «DIPLOMAZIA DEL LIBRETTO DEGLI ASSEGNI» Crìtiche da Parigi e da Madrid «Non si deve cedere ai ricattatori» Emanuele Novazio ROMA Per la liberazione di Simona Pari e Simona Torretta «non è stato pagato nessun riscatto», garantisce Franco Frattini. Almeno «non in denaro», perché l'Italia si è impegnata in «un riscatto politico, di aiuto che non finirà», spiega il ministro degli Esteri commentando il grande rilievo dato dai media italiani alla notizia - rimbalzata dal Kuwait - secondo cui la libertà delle due.volontarie di «Un ponte per...»- è costata un milione di dollari allo Stato italiano. Ma secondo il presidentfrdella Commissione esteri della Camera, Gustavo Selva, le cose potrebbero essere andate diversamente: «La versione ufficiale del governo è che non è stato pagato alcun riscatto, e come politico a questa mi atten¬ go. Ma come giornalista ho l'impressione che un riscatto sia stato pagato come estrema possibilità per salvare le due giovani donne», sostiene l'esponente di Alleanza nazionale alludendo ai «fondi riservati» che vengono impiegati in operazioni speciali. E in Europa esplode la polemica. In Spagna e in Francia soprattutto, due Paesi nel mirino del terrorismo ed entrambi sotto choc (la Spagna per il devastante attentato di Madrid dell'11 marzo scorso, la Francia in seguito al sequestro di due giornalisti per la cui liberazione il governo si è impegnato attivamente, finora senza esito). «Non bisogna trattare ma portare a termine una politica completa e globale contro il terrorismo», osserva il ministro degli Esteri spagnolo Moratinos commentando la liberazione delle due giovani italiane: «Il ricatto del terrorismo non deve mai avere successo, nessuno deve negoziare in alcun modo con i terroristi», insiste il capo della diplomazia di Madrid senza citare direttamente l'ipotesi riscatto ma alludendovi in modo evidente. E in un editoriale dedicato alla vicenda, il quotidiano «El Mundo» scrive - con analoga intenzione critica - che «condividere la soddisfazione per la liberazione delle due giovani non impedisce di abbordare un dilemma: può un governo cedere ài ricatto dei terroristi per salvare vite umane, anche se ciò potrà contribuire a far si che ci siano altre vittime, in futuro?». Perplessità simili in Francia. Se il governo italiano ha ottenuto il rilascio delle due volontarie autorizzando un riscatto, «questo dimostrerebbe che il crimine paga» e sarebbe «un pericoloso precedente», osserva Jean-Dominique Bunel, ex coordinatore delle Ong in Iraq. Pagare un riscatto «non è il modo migliore per fermare il reato», anche perché «ci sono forti probabilità di dare ad altri idee di operare alla stessa maniera», osserva Bunel che proprio ieri ha confermato le sue «definitive dimissioni» dall'incarico. Anche il quotidiano di sinistra «Liberation» sottolineando «lo choc che la liberazione delle due italiane ha avuto per il governo di Parigi, che nonostante il suo attivismo non è riuscito a liberare gli ostaggi francesi e.nemmeno a ottenere informazioni affidabili» - critica quella che definisce «la diplomazia del libretto degli assegni», a dispetto dei «grandi principi proclamati secondo i quali non si negozia con i rapitori». Se il ritorno a casa delle due volontarie offre dunque al governo l'occasione per riconfermare «l'impegno che abbiamo preso con il popolo iracheno» come sottolinea il capo della nostra diplomazia - e forse anche per il nuovo clima creatosi fra maggioranza e opposizione nessuno a sinistra si scandalizza dell'ipotesi-riscatto (Bertinotti, Fassino, Di Pietro, il verde Cento hanno liquidato la questione come secondaria di fronte al rischio di perdere due vite umane), le modalità della liberazione di Simona Pari e Simona Torretta annunciano una polemica che potrebbe investire direttamente i governi alleati. Magari in sede comunitaria, dove il tema della lotta al terrorismo (e della presenza delle truppe della coalizione in Iraq) è da mesi al centro di un dibattito politico che gli ultimi eventi rischiano di surriscaldare. .^ Georges Malbrunot e Christian Chesnot, i due giornalisti francesi ancora in mano ai loro rapitori