Pezzi unici alla cinese per lo stile Armani

Pezzi unici alla cinese per lo stile Armani LE SFILATE PI «MILANO MOPAPOWNA» Pezzi unici alla cinese per lo stile Armani Il re della giacca si ispira a Elsa Schiapparelli con 120 capi tutti diversi Lavoratissimi, preziosi e su misura. «Non bisogna smettere di sognare» Alberta Ferretti lancia la leggerezza delle crinoline e dei tessuti al laser Antonella Amapane inviata a MILANO Shocking Armani. H re della giacca colpisce la platea rendendo omaggio alla stravagante Elsa SchiappareUi. Altro che prét-à-porter. I suoi 120 capi sono prevalentemente d'alta moda: lavoratissimi, preziosi, esclusivi. In bilico fra suggestioni cinesi ed eccentricità da notte degli Oscar. «Bisogna inventare abiti che non siano facilmente riproducibili. Le donne vogliono pezzi speciali», spiega lo stilista e aggiunge: «Se si smette di sognare, le aziende chiudono, gli operai vanno in cassa integrazione, salta tutto il mondo che vive e lavora nella moda». Sogneranno alla grande alcune clienti con i modelli su misura da 15 mila euro che sarebbe impensabile produrre industrialmente. Armani couture potrebbe sfilare a Parigi? «Mi piacerebbe. Ma sono nato per la grande distribuzione. La sfilata mostra la parte più spettacolare della collezione». Viva l'unicità, la voglia di essere originali con tocchi colti: cappelli a pagoda o torchon, spille giganti a forma di granchio su piccole giacche decorate da ideogrammi e alamari, top luminescenti, calzoni drappeggiati a elica. Le toilette da sera abbondano. Hanno corpetti a rombi o di tulle vedo-nudo incrostati di Strass. Le sottane a sirena danzano - con speciali sottogonne in crinolina sono profilate di volani, ciuffi di organza, fiori tridimensionali, perline. Fantasie e colori si fondono. Nei blu, nei turchesi, fino ai rosa cari a Schiapparelli. L'applauso è un boato quando due modelle vestite di luce - in abiti Swarovsky oro e Silver - escono sul podio ricordando la statuetta degli Oscar. In sala, c'è Sofia Loren, che batte i Duran Duran per l'ovazio- ne con cui viene accolta dal pubblico. La vera diva dei nostri giorni è lei. Anche se nel tempio Armani si celebrano le star americane con la mostra fotografica Oscar Night di «Vanity Fair». Cary Grant, Olivia de Havillant, Joan Fontaine... «L'eleganza di quei tempi è inimitabile. Adesso si vedono certe brutture!», commenta Armani e mette in guardia le vittime della moda: «Qualche volta seguire le tendenze è catastrofico, micidiale. Le donne devono essere severe con se stesse quando si guardano allo specchio». La crinolina in versione attuale regala effetti light agli abiti fluttuanti di Alberta Ferretti, abile a creare un prét-à-porter senza peso. Volano con i sandali di piume ai piedi le modelle. «Ho cercato di dare struttura alla leggerezza, una forma all'aria», spiega la signora dello chiffon, che stavolta ci è riuscita persino con tessuti rigidi come il raso, l'ottoman e il mikado, intercalati a materiali aerei. Le gonne a due strati sono tagliate al .laser, disegnano petali di fiori. T.illa e oro, turchese, viola e ottanio trionfano. Gli orli sono stondati, a fazzoletto, a foulard. ((Più che un bel corpo, per indossare questi modelli ci vuole anima. La realtà ci appartiene, ma abbiamo bisogno di poesia per andare avanti», confida la stilista amata da tante donne dello spettacolo (come Martina Colombari in prima fila con il suo bel pancione), principesse e regine (da Caroline a Lalla Habna, a Rania dì Giordania). C'è una smagliante Martina Stella da Blumarine, dove la passerella è un inno all'Africa con rose del deserto stagliate su silhouette sottili, alla Masai. Stampe berbere e marocchine invadono velluti lavati in casa e sete maculate stinte, il vezzo di un microgilet jacquard su sottovesti serrate con preziose cinture. «Sarebbe troppo facile fare un Pucci vintage», spiega Lacroix, rienventando le fantasie del marchese al computer con il risultato di rendere comunque inconfondibile la collezione ricca di pantaloni alla pescatore, completi da spiaggia e chemisier. E' un'eccentrica chic la femme di La Perla, in parure da sere con sotto e sopra uniti da medaglioni di pizzo che paiono gioielli di famiglia. Sexy e bon ton si sposano nelle giacche a baschina arricciata, nelle leggere gonne sottolineate da fusciacche. Stravagante è anche il trench di Maurizio Pecoraro (che disegnerà Vionnet), una rete di legno peso piuma. Una cosa è certa, guai a passare inosservate. L'Africa di Bluemarine con rose del deserto e stampe berbere La Perla scopre i medaglioni di pizzo e Lacroix reinventa per Pucci le fantasie del marchese Emilio c La donna della primavera-estate 2005 interpretata da Giorgio Armani (a destra) Nella foto sopra le fantasie di Blumarine sulle passerelle milanesi di Moda Donna A sinistra un modello disegnato da Alberta Ferretti

Luoghi citati: Africa, Africa Di Bluemarine, Giordania, Milano, Parigi