Bossi applaude, si sgonfiano i malumori della base leghista di Giovanni Cerruti

Bossi applaude, si sgonfiano i malumori della base leghista UN ELOGIO AL LAVORO SVOLTO DAL SUO SUCCESSORE AL MINISTERO Bossi applaude, si sgonfiano i malumori della base leghista Chi aveva parlato di «Devolution svuotata» deve fare marcia indietro anche se il leader del Carroccio precisa: «Il tempo perfezionerà le cose» Giovanni Cerruti MILANO C'È una regoletta che ognuno di loro deve saper rispettare, e soprattutto adesso, con il Capo malato. Dice che «se va bene a Bossi allora va bene alla Lega e va bene anche a me». Così, quando alle 17,28 di ieri pomeriggio la Camera ha approvato la Devolution, la tanto invocata Devolution, la bandiera della Lega, «1' unica ragione per la quale siamo nella CdL», il ministro Roberto Calderoh ha subito chiamato al banco del govemo il capogruppo Alessandro Gè e a voce non proprio bassa ha lasciato partire il primo messaggio: «Ho parlato con Umberto ed è molto contento per questo risultato. Mi ha aggiunto che chi, nella Lega, va in giro a dire che questa riforma non va bene, non ha capito un cazzo!». Ecco: a Bossi va bene, e dunque vada bene a tutti. Un quarto d'ora più tardi sarà l'agenzia Ansa a diffondere la breve dichiarazione di Umberto Bossi. Manca l'ultima parte, il messaggio ai leghisti che brontolano. Però c'è il «plauso a Roberto Calderoh per aver portato avanti il federalismo, per il lavoro che ha fatto per la Devolution. Calderoh adesso è riuscito a chiudere ima partita difficile. Il tempo poi perfezionerà le cose». Capito? Se nella Lega c'era chi aveva messo in dubbio il lavoro di Calderoh, chi aveva parlato di "Devolution svuotata", ora deve rimettersi in carreggiata. Apartire dall'unico dirigente leghista che aveva messo in dubbio il. lavoro di Calderoh, il presidente della Provincia di Varese Marco Reguzzoni, che pure è considerato imo dei pochissimi a mantenere contatti diretti con Bossi. Parla il Capo e i leghisti si allineano, anche quelli che ieri mattina annunciavano di votare la Devolution "turandosi il naso", anche chi «sono stato zitto perché non vogho spaccare la Lega», o chi si era lasciato anda¬ re con un «Reguzzoni ha detto quel che nella Lega molti pensano». E questo, almeno a sentire le ultime due settimane di telefonate a "Radio Padania" non sembra del tutto lontano dal vero. Insomma, grande è la confusione nella Lega senza Bossi, anche se bastano le tre frasi all'Ansa e si può scommettere che da oggi non ci sarà leghista che non esulti. Fino a ieri pomeriggio, niente. All'ora del voto la loro radio trasmetteva l'attualissima «A che gioco giocavi quando eri bambino?», a seguire la tempesti¬ va mezz'ora degh «Alpini Padani». Qualche segnale di confusione dev'essere però arrivato anche alle orecchie del Capo malato. L'ultima frase della rapida telefonata all'Ansa - «Il tempo poi perfezionerà le cose» - dice che anche per Bossi questa Devolution non è il massimo. Ma non è neppure il minimo, o come dice un leghista in dialetto milanese il «piutòst che nient l'è mej piutòst». Certo, ima Devolution che accontenta sia la Lega che An che Udc che Forza Itaha qualche sospetto lo può far nascere. Ed è proprio quel che si va sentendo da "Radio Padania", dove i conduttori accennano a qualche nervosismo nelle risposte, spesso scavalcati da ascoltatori che ricordano quanto la Lega diceva un mese fa, «o vera Devolution o fuori dal govemo». Franco da Varese Iha ricordato anche ieri. Erano le 16,05 di ieri pomeriggio e su "Radio Padania" si poteva ascoltare una voce calma e quasi rassegnata: «Bossi non ci avrebbe mai lasciato in questo vuoto, e ha dato direttive che vanno rispettate». Ecco, forse è solo questo, "il vuoto", Bossi che non c'è, che non c'è ancora e chissà quando tornerà Bossi. Sempre a sentire Radio Lega l'impressione è che le immagini riprese dall'operatore Rai Walter Padovani il 19 settembre, il com¬ pleanno di Bossi, abbiano scosso a Lega tutta, dai dirigenti ai simpatizzanti. Le immagini che mostrano tutti i limiti di Bossi malato lasciando immaginare un recupero lento e faticoso. Così i leghisti avvertono di più questo «vuoto», e tra i dirigenti più conosciuti c'è chi ammette: «Senza Bossi non c'è chi decide». Il voto sulla Devolution resta ima vittoria di Roberto Calderoli, il ministro che ha preso il posto di Bossi. Dunque bravo Calderoh, diranno tutti, anche se in queste settimane a trovare dichiarazioni di altri leghisti sulT argomento si fa fatica. Ha passato l'agosto al ministero, ha lavorato e trattato, limato e magari ceduto. Ha dato anche il benservito al capo di gabinetto di Bossi, l'europarlamentare Francesco Speroni (suocero del contestatore Reguzzoni) e si prepara a nominare sottosegretario il capo dei leghisti veneti Gianpaolo Gobbo, che è pure sindaco di Treviso. Mosse e decisioni che qualche coda avvelenata in casa Lega l'avranno pure lasciata. Ma Bossi ha appena mandato applausi a Calderoli. Qualche leghista ha ancora voglia di fischiare? Dopo il voto, il ministro ha detto al capogruppo Gè «Ho parlato con Umberto ed è molto contento per questo risultato Mi ha aggiunto che chi va in giro a dire che questa legge non va bene, non ha capito niente» ^ Bossi con il ministro delle Riforme Roberto Calderoli in una foto d'archivio

Luoghi citati: Milano, Treviso, Varese