«Bentornate», s'illuminano le piazze

«Bentornate», s'illuminano le piazze ACCESE ANCHE LE LUCI DEL COLOSSEO «Bentornate», s'illuminano le piazze Manifestazioni in Italia per il rimpatrio delle due volontarie ROMA Si è gioito in molti luoghi d'Italia, per la liberazione di Simona Pari e Simona Torretta. L'ingresso di Palazzo Valentin!, sede della Provincia di Roma, è stato illuminato a festa: nel pomeriggio la scritta «Bentornate» campeggiava già sulle due fotografie esposte da giorni all'esterno del palazzo. Accese anche le luci del Colossseo. Manifestazioni di gioia sotto la casa dei Pari, in Viale Vespucci a Rimini, per un applauso ai familiari che si sono affacciati dal balcone insieme al sindaco, salutando con ampi gesti delle mani. A Bologna, davanti alla sede dell'associazione «Un ponte per...», si sono raccolte decine di persone: «Sembra sia tutto vero - diceva alle prime notizie Sergio Coronica, rappresentante dell'associazione - sembra che sia finalmente finito questo periodo d'angoscia». Poi ha invitato ad organizzare «un presidio per festeggiare questo momento di gioia, questa sera, alle 21, in piazza Nettuno a Bologna». Cosa che è puntualmente avvenuta: Bologna è scesa in piazza Nettuno per dare il benvenuto simholico alle due ragazze: una decina di musicisti ha suonato ai piedi della fontana, simbolo della città. I cittadini sono giunti numerosi, per rispondere all'invito di Coronica. Molti anche i rappresentanti delle istituzione di Comune e Provincia. Virginio Merola, assessore all'Urbanistica del Comune, ha parlato con i cronisti: «Sono qui in rappresentanza della Giunta e della città per unirmi al festeggiamento della buona notizia e per esprimere felicitazioni alle famiglie. Il sin- daco Cofferati - ha aggiunto - ha inviato ima lettera di felicitazioni ai parenti, che crediamo interpreti i sentimenti di tutti i cittadini». Nella casa di via dei Salesiani a Roma, dove abita la famiglia Torretta, sono arrivati prima il prefetto di Roma Achille Serra, poi il sindaco, Walter Veltroni. A dare conforto alla mamma della volontaria c'era anche Nahoto Takato, la volontaria giapponese sequestrata per otto giorni lo scorso aprile in Iraq. «Ero arrivata molto preoccupata, ora sono felicissima - ha detto -. È stata una giornata meravighosa. Stavamo parlando quando è giunta la notizia e mi hanno chiesto se. ero un angelo giapponese». Le sorelle di Simona, Laura ed Emanuela hanno appeso con un filo quattro margherite bianche di carta tra le due finestre della casa, in via dei Salesiani, di Simona Torretta. La madre di Simona, Annamaria De Propris, e le sorelle Emanuela e Laura si sono più volte affacciate alle finestre del sesto piano della palazzina del quartiere Don Bosco, tra gli applausi degli amici e della gente del quartiere da ore sotto la casa. Festeggiamenti anche a Milano: semplici cittadini e forze pohtiche, sindacali, nonché associazioni umanitarie si sono date appuntamento ieri sera alle 21 in Piazza Duomo (con loro anche gli amici e le colleghe dell'associazione «Un ponte per...»). A Roma, in piazza Vittorio 132, sotto la sede dell'associazione «Un ponte per...», l'afflusso di sostenitori e amici è stato continuo. Ai margini del giardino è stata stesa una lunga bandiera della pace. [e. st.l A Bologna folla davanti alla sede di «Un Ponte per» e un raduno in piazza Nettuno A Roma, a casa Torretta il prefetto Serra e il sindaco Veltroni insieme con la ex ostaggio giapponese Takato Gli abitanti di Cinecittà davanti alla casa di Simona Torretta festeggiano la liberazione