La vedova di Calcutta ricca e inquieta non ha più affetti di Alessandro Monti

La vedova di Calcutta ricca e inquieta non ha più affetti La vedova di Calcutta ricca e inquieta non ha più affetti Alessandro Monti LA Storia di RubyDi è il secondo romanzo pubbheato in Italia, dopo il successo di By-pass di cuore di Calcutta, della scrittrice indiana emergente di lingua hindi Alka Saraogi. Di è la forma bengalese di didi, sorella maggiore, forma di rispetto con cui ci si rivolge a una signora. Ruby è un'anziana didi che vive a Calcutta, dove la sua famiglia si è arricchita nel passato con il commercio dell'oppio, allora monopoho controllato dagh inglesi (si veda l'articolo di Kipling in visita a una "fabbrica" d'oppio). A tale macchia, per così dire genetica, si aggiunge un molteplice straniamento d'identità, da marvari, etnia di commercianti originaria del Rajastan, malvista dai raffinati bengalesi, a figliastra non amata (il romanzo si apre con un certificato di disconoscimento), e infine moghe resa estranea da un marito silenzioso e sfuggente. Ormai vedova, Ruby vive dividendosi tra il Paramash, (lett. "consiglio, consultazione"), un consultorio di aiuto psicologico da lei fondato, e i colloqui a distanza con la nipote Kalambri, immergendosi in una riflessione continua sul proprio passato e i "doveri" nei confronti degh altri, parenti o estranei. La struttura del romanzo, più di discorso enunciativo che propriamente narrativo, svolge temi specifici deU'eticahindu: il rapporto tra identità individuale, e dovere dharmico (da una radice sanscrita dhr che significa mantenersi nel proprio stato), tra destino e libero arbitrio, con una tensione concettuale, che si substanzia tuttavia in emozione pura, il cui riscontro è dato da uno dei testi base dell'induismo, laBhagvadgita, o Canto del Signore, nel quale il dialogo tra Arjuna e Krisna formula i canoni induisti dei doveri e della libertà individuale. La Saraogi non si abbandona però in astratte e aride speculazioni: il tormento del suo personaggio nasce da conflitti concreti con il mondo estemo, quali l'origine "volgare" marvari, il dissidio tra artha, l'accumulo dei beni materiali, e i sensi di colpa, che ne derivano, l'eredità problematica, linguistica e culturale, lasciata dall'inglese, l'antagonismo tra l'hindi e la tradizione bengalese. Su un piano più personale, il personaggio è tormentato dalla mancanza di rapporti affettivi sinceri di fronte ai valori egemoni rappresentati dalla famiglia estesa e dalle gerarchie religiose e di casta. La scrittrice, persona di grande vivacità intellettuale e comunicativa (sarà il 29 settembre^ Padova per presentare il suo libro n.d. r.), ha sostenuto con forza, durante un recente convegno torinese, il molo protettivo svolto dalla famiglia estesa nei confronti della donna, identifiìcando nel fratello, più che ngl marito, la figura carismatica del pati, paterfamihas. La memoria, solo in apparenza proustiana, di Ruby verte sull'assenza di un pati autorevole nella vita del personaggio: si veda a proposito il ruolo sostitutivo svolto dal tuttavia sfuggente zio Davidatt. I rapporti al di fuori della famiglia estesa sembrano porsi per Ruby come elusivi, impastati di maya, illusione. Ruby si muove sola in un mondo che di fatto le rimane estraneo. Arriverà forse alla pace superando la propria identità, o le qualità - gunas - che la compongono, così da attingere alla conoscenza piena e trascendentale di sé -jnana -, in cui si dissolve la grande illusione della vita. I romanzi di Alka Saraogi costituiscono forse gh unici testi narrativi hindi che hanno trovato la via del grande pubblico, al di fuori deUe numerose pubblicazioni di ambiente accademico. Ciò si deve alla pertinacia di Mariola Offredi, docente di hindi a Venezia, il cui glossario accompagna il lettore con ampie osservazioni lessicali e storiche. Un'ulteriore ed esauriente introduzione alla narrativa hindi contemporanea si può trovare nella raccolta Racconti inediti del novecento, a cura di Pinuccla Caracchi e Stefano Piano (Edizioni dell'Orso, pp. 331, 620): vi ritroviamo le dense atmosfere spirituali della Saraogi, rese qui più immediate da un taglio breve, quasi da parabola o da apologo. Da citare il raccontino "L'artista", con la figura stupefacente del bahurupiya ovvero colui che, come i mimi medievali, si immedesima a tal punto nella finzione da rinunciare, come avviene per l'asceta "impersonificato" nel racconto, alla ricchezza. Una piccola osservazione infine: i moghul, i signori musulmani dell'India, sono definiti più volte "turchi", termine che può trarre in inganno il lettore, in quanto i moghul provenivano da ima tribù "turki" dell'Asia centrale. Invece per complica: re le cose, l'appellativo "turco" si riferisce ai musulmani dell' India di origine non araba ;;e non ha nulla a vedere con \a Turchia. I Nella «Storia di Ruby Di» di Alka Saraogi, un affrescò tormentato della famiglia e della società indiana Alka Saraogi Alka Saraogi La storia di Ruby Di trad. e cura diMarìola Offredi Neri Pozza, pp. 283. 675,50 ROMANZO

Luoghi citati: Calcutta, India, Italia, Padova, Turchia, Venezia