La fame di energia dei cinesi «Paghiamo qualsiasi prezzo» di Anna Masera

La fame di energia dei cinesi «Paghiamo qualsiasi prezzo» IL BOOM INDUSTRIALE MOLTIPLICA IL FABBISOGNO La fame di energia dei cinesi «Paghiamo qualsiasi prezzo» Anna Masera inviata a SHANGHAI La Russia si è detta pronta a costruire un oleodotto che coUeghi l'Est della Siberia all'Estremo Oriente, ha dichiarato soddisfatto il premier cinese Wen Jiabao dopo l'incontro venerdì a Mosca con il suo omologo Mikhail Fradkov. La Russia ha promesso che dopo aver determinato il percorso verso il «Far Fast», verrà risolta la questione sulla diramazione verso la Cina. Secondo Wen Jiabao, le forniture da Mosca passeranno da 10 milioni di tonnellate di petrolio nel 2005 a 15 milioni nel 2006. Wen Jiabao ha ragione di essere soddisfatto: la Cina ha bisogno dell'oro nero siberiano, non si può permettere interruzioni nelle forniture e per questo ha moltiphcato le pressioni su Mosca. A questo si aggiunge la recente decisione di Yukos di interrompere le forniture di 400 mila tonnellate mensili di greggio - pari al eO1}*) deUe esportazioni totah alla Cina all'ente petrolifero di Stato cinese «China National Petroleum 8Co.» (Cnpc). La Cnpc ha subito reso noto di volersi fare carico per tutto il mese di ottobre delle spese di spedizione del petrolio esportato in Cina dal gigante petrolifero russo Yukos, che alcuni giorni fa aveva annunciato la sospensione di parte deUe forniture giustificandole con le attuali difficoltà finanziarie. L'interesse cinese nell'energia russa è legato al boom industriale che ha moltiphcato il fabbisogno: in questo momento la domanda di energia è superiore all'offerta disponibile e la Cina è disposta a pagare qualsiasi cifra pur dì soddisfarla. D'altra parte la Cina sta dìventando la locomotiva della congiuntura mondiale: i consumi continuano ad aumentare ponendo le basi del più grande mercato domestico del mondo, mentre la produttività cresce a ritmi vorticosi, con un Pil medio del 10 per cento annuo. Ha il più elevato consumo di materie prime ma anche il più grande mercato di servizi del pianeta. Soltanto nel corso deh'ultimo anno le importazioni di greggio e gas naturale dalla Russia sono aumentate del 7307o, arrivando a 36,7 milioni di barih. Pechino mira non solo a ripristinare gh approvvigionamenti russi, ma ad aumentarli: alla vigilia del suo viaggio Wen Jiabao aveva dichiarato di voler raggiungere entro il 2006 i 15 milioni di tonnellate di greggio annui. I fornitori petroliferi principali della Cina sono l'Oman, in testa alla hsta con 1,54 milioni di tonnellate vendute ad agosto e 11,23 milioni di tonnellate da gennaio; seguono l'Arabia Saudita e l'Iran. Grande consumatore dì petrolio ma allo stesso tempo anche esportatore in fase dì crescita: la Cina ha aumentato le vendite di greggio del ^^ in agosto raggiungendo le 412,598 tonnellate - pari a circa 97,600 barili/giorno. Le esportazioni interessano principalmente greggio pesante, a bassa concentrazione di zolfo diretto in Corea del Sud e Indonesia, dove viene raffinato o direttamente bruciato per produrre elettricità. La costruzione dì un oleodotto che unisca i due Paesi (un progetto da 2,5 miliardi dì dollari) era in discussione ormai da 10 anni; allo studio finora c'era tuttavia anche un percorso alternativo che favorirebbe invece gh interessi del Giappone. In cambio, il premier cinese ha offerto una collaborazione con la Russia nel campo dell'energia nucleare. La proposta dì Wen, secondo quanto riportato dalla stampa cinese, è dì affidare a Mosca la costruzione dì più centrali in territorio cinese e dì lanciare un piano dì investimenti della Cina in industrie energetiche russe per oltre 12 miliardi dì dollari Usa, pari a 9,8 miliardi dì euro.

Persone citate: Fast, Mikhail Fradkov, Wen Jiabao