E i Ds ora chiedono le dimissioni di Alessandra Pieracci

E i Ds ora chiedono le dimissioni MENTRE L'UDC ESPRIME FIDUCIA E TEME STRUMENTALIZZAZIONI ELETTORALI E i Ds ora chiedono le dimissioni Alessandra Pieracci GENOVA Per il maggiorpartito della coalizione all'opposizione, Piero Gilardino e Vittorio Adolfo, i due assessori della giunta regionale di centrodestra indagati per concussione, devono dimettersi. «In una logica garantista sul procedimento in atto e nei confronti degli interessati, ci esimiamo da ricavare giudizi ed esprimere prese di posizione nei confronti delle persone su cui si stanno accertando le responsabìlità. Riteniamo che debba essere sensibilità degli interessati di valutare le conseguenze rispetto agli incarichi che ricoprono» : le parole di Mario Margini, segretario regionale ds, e di Paolo Perfidi, capogruppo dello stesso partito in Regione, sono pacate ma il significato è chiaro. «La notizia secondo la quale l'assessore regionale Vittorio Adolfo risulta essere indagato dalla Magi¬ stratura per vicende " èdihzie del Ponente ligure, segue quella che riguarda l'Assessore regionale Piero GÌlardino. Questa vicenda, che si sta allargando, fa emergere quindi sottolinea Margini - una situazione sempre più pesante sotto il profilo pohtico che si verifica nel Ponente ligure la quale, dopo i fatti di Sanremo, chiama in causa, con le vicende di Arma di Taggia, importanti esponenti del Centrodestra». «Da tempo avevamo denunciato i guasti prodotti dal sistema di potere del centrodestra in quella realtà che deve essere bonificata attraverso un profondo rinnovamento pohtico, già avviatosi a Sanremo, e con l'attuazione di metodi di governo improntati alla correttezza, alla trasparenza e a politiche di sviluppo e di tutela dei diritti dei cittadini» conclude Perfigli, esprimendo, con Margini, «pieno rispetto sull'autonoma iniziativa della Magistratura». Dal palazzo della Regione non arrivano commenti ufficiali alla vicenda che arriva ad arroventare ima campagna elettorale per le prossime consultazioni amministrative di fatto già aperta in netto anticipo dal centrosinistra con la candidatura ufficiale di Claudio Burlando e un presidente in carica che tergiversa, aspettando contropartite governative. E la vicenda giudiziaria, oltre alle questioni inteme che periodicamente slabbrano le coalizioni politiche e in questo caso hanno contribuito ad appannare l'immagine del centrodestra, potrebbe forse spiegare l'improvviso ritiro della momination» dello stesso Adolfo come candidato per il collegio genovese 10 (103 mila elettori), dove il mese prossimo si voterà per sostituire il deputato Gianfranco Cozzi, deceduto a 53 anni in un incidente stradale. Adolfo era stato indicato come successore ideale, per l'appartenenza allo stesso partito, ma l'obiezione ufficiale subito sollevata era stata quella della sua non genovesità. In realtà, con un'inchiesta giudiziaria in corso, forse la giustificazione più vera è stata quella della «non opportunità» della candidatura. «La nostra fiducia nella magistratura è pari alla fiducia nei confronti di Vittorio Adolfo - afferma la segreteria dell'Udc in una nota - Siamo certi che in tempi brevi Adolfo saprà dimostrare la sua estraneità ai fatti che gii vengono contestati nell'ambito dell'inchiesta legittimamente condotta dalla magistratura di Sanremo. Nel frattempo, esprimiamo l'auspicio che possano valere anche per Adolfo quei principi di garanzia che ci rendono un paese civile. Sarebbe davvero indecoroso assistere ad un attacco giustizialista preventivo, tanto più se si considera che in Liguria si è ormai in piena campagna elettorale sia per le supplettive che per le regionali». Il segretario regionale Ds, Mario Margini

Luoghi citati: Genova, Liguria, Sanremo, Taggia