A ottobre taglio delle tasse e piano-competitività di Stefano Lepri

A ottobre taglio delle tasse e piano-competitività \l MINISTERO DELL'ECONOMIA STA PREPARANDO^UN PROVVEDIMENTO COMPLESSIVO PER RIDURRE LE IMPOSTE, SOSTENERE I CONSUMI ED AIUTARE IMPRESE E FAMIGLIE A ottobre taglio delle tasse e piano-competitività Affitti: allo studio un'imposta sostitutiva del 12,50Zo e misure antievasione Stefano Lepri ROMA Mercoledì prossimo il governo approverà la legge finanziaria 2005, con la manovra anti-deficit; dopo il 7 ottobre si discuteranno le misure su fìsco e competitività. Questa è la tabella di marcia uscita dal consiglio dei Ministri di ieri mattina. Dettagli nulla, salvo ima conferma: prima degli sgravi promessi il gettito fiscale dovrà invece crescere, però «non con incrementi di aliquote» è scritto nel documento presentato ieri dal ministro dell'Economia Domenico Siniscalco. Il testo passato in consiglio dei ministri conferma la formula secondo cui il maggior gettito, 7 miliardi di euro, si otterrà con «interventi di manutenzione della base imponibile». Sul capitolo principale, ossia la revisione degli «studi di settore» per il lavoro autonomo (non vengono aggiornati da 4 anni, durante i quali queste categorie sono state favorite da mutamenti nella distribuzione dei redditi) si registrano nella maggioranza ancora dei no. H sottosegretario al- nSrXfgo^-'^ii'studìS«SéSl9Welfèfeèidiscriminati» di ^dUBÌ dal Confermatdi vite suglicon la revisimposto alimposte per gli autonomi e molto contenzioso in più. Un'altra misura allo studio, che invece Molgora raccomanda, è abbassare la tassazione sui redditi da case affittate, separandola dall'Irpef con un'aliquota secca al 12,50Zo, concedendo insieme una specie di condono per far emergere gli affitti «in nero». Si tenterebbe insomma di far pagare tutti, ma un po' meno. La Confedilizia, che rappresenta i proprietari di immobili, ha subito appoggiato. Per tutto il settore immobiliare si progettano interventi contro l'evasione. Commercianti, professionisti e piccoli imprenditori invece dovranno pagare di più, pur se non obbligatoriamente, se saranno alzati i parametri per gli «studi di settore» (conformarsi ai quali è facoltativo): fino a 4 mihardi di euro nel 2005. Non però indiscriminatamente, secondo le spiegazioni tecniche di Giampiero Brunello, amministratore delegato della Sose, società che li mette a punto: nel tessile, l'abbigliamento e le calzature, per esempio, i ritocchi sarebbero al ribasso, perché si registrano cali dei ricavi niedi. Tutte queste misure sul gettito rientrerebbero nella manovra propriamente detta, ossia nei 24 mihardi di riduzione del deficit pubblico da prevedere con la legge finanziaria 2005, a fianco ^ttorèi vestifftentf ' etto del 207o mia il giro utonomi one spese delle misure sulla spesa. Il documento presentato da Siniscalco ieri prevede una attuazione pluriennale del tetto del 20Zo alla spesa pubblica. Ossia si passerà sopra a leggi già vigenti che già prevedono aumenti di spesa superiori, per imporre a tutti i capitoli dì bilancio di noucrescere ogni anno più del 2^ (cioè a restare grosso modo, stanili al netto dell'inflazione), '.. Le eccezioni previste da Siniscalco, si legge nel documento, sono «legate alla priorità strale-' gica e sociale (pensioni, investimenti fissi lordi)». Si lasceranno intatte le leggi in vigore a norma delle quali le pensioni e le altre prestazioni sociali cresceranno nel 2005 del 3,9cZo; gli investimenti cresceranno del 2,70Zo. Singoli esponenti del governo continuano a chiedere di allargare le eccezioni, ieri per esempio il viceministro delle Attività produttive Adolfo Urso a favore del sostegno all'export. Da qui a mercoledì il ministro dell'Econodovrà tirare le somme e rendere concrete le sue proposte, Un'altra novità di ieri è che il tetto alle spese coinvolgerà anche i piccoli Coi ^ munì. Gli esponenti dell'Anci (associazione tra i Comuni) sono usciti molto scontenti da un incontro con il sottosegretario all'Economia Giuseppe Vegas. Secondo l'assessore al bilancio del Comune di Roma, Marco Causi, molti piccoli Comuni verrebbero a trovarsi in situazioni di «fortissima criticità»; nell'insieme, a causa di limiti posti anche agli investùnenti, le amministrazioni comunali potrebbero essere costrette a bloccare progetti in corso d'opera». Una volta varata la legge finanziaria si comincerà a discutere il provvedimento per gli sgravi fiscali e la competitività, che non è escluso diventi poi un decreto-legge. Si parlava ieri di 7 capitoli: sgravi, ricerca, riforma del diritto fallimentare, attrazione degli investimenti e Mezzogiorno, turismo, misure anti-delocalizzazione, infrastrutture. Qui la copertura finanziariaè tutta da decidere, per 6-10 mihardi; l'on. Pietro Armani di Alleanza nazionale smentisce che venga dal suo partito la proposta - su cui da tempo circolano vociar di aumentare l'aliquota di imposta su titoli di Stato e obbligazioni. Le nuove cifre di finanza/ pubbhca fomite ieri da Siniscalco confermano l'obiettivo di deficif pej: il 2005 al 2,7'J4 del prodotto"lorao, però con un peggioramento di qualità al suo interno, avanzo primario al 2,40Zo invece che 2,60Zo. ^ii'studìdi^ttorèWelfèfeèinvestifften^dUBÌ dal tetto del 2Confermato il giro di vite sugli autonomi con la revisione imposto alle spese LE LINEE GUIDA DEL MINISTRO DELL'ECONOMIA GOMPEimvrrÀ Il taglio delle tasse con tre nuove aliquote Irpef dovrebbe essere contenuto in un provvedimento sulla competitività che il governo intenderebbe presentare ad ottobre. Il provvedimento in questione dovrebbe avere sette apitoli riguardanti tra l'altro la ricerca e l'innovazione, le infrastrutture, il turismo, la semplificazione e il diritto fallimentare. SVILUPPO La politica economica per favorire lo sviluppo deve prevedere anche le misure per la riforma del risparmio nonché per il Tfr e i fondi pensione. OBIETTIVI DEFICIT Si confermano gli obiettivi di un deficit al 2,907o e al 2,707o per quest'anno e per il 2005. Il deficit tendenziale, dopo l'introduzione al tetto alle spese, sarà al 2,70Zo nel 2006 (il programmatico sarà confermato al 2,20Zo). RIDUZIONE DEBITO II.debito italiano scenderà sotto il 10007o del Pil nel 2007, a quota 99,30Zo. Il debito chiuderà il 2004 al 1060Zo del Pil, per poi passare al 10407o nel 2005, al 1020Zo nel 2006. al 99,30Zo nel 2007 e al 98,1 "/o nel 2008. POTERE D'ACQUISTO Potere d'acquisto e competitività. Sono queste le due direttrici «integrate» per realizzare la politica dì sviluppo una volta.«otteE)uto^ l'aggiustamento dei conti».

Luoghi citati: Comune Di Roma, Roma