Frattini: «Sono ancora aperti tutti i contatti» di Emanuele Novazio

Frattini: «Sono ancora aperti tutti i contatti» «CONTINUIAMO A FARE OGNI SFORZO» E ALL'OPPOSIZIONE «CHIEDIAMO UNITÀ» Frattini: «Sono ancora aperti tutti i contatti» I ministro: chi ci aiuta chiede discrezione. Colin Powell: le stiamo cercando Emanuele Novazio ROMA «Cautela, prudenza, responsabilità»: le parole d'ordine con le quali Palazzo Chigi commenta le due rivendicazioni sulla sorte di Simona Pari e Simona Torretta, giudicate dnaffidabili» dal governo, si riflettono nelle dichiarazioni del ministro degli Esteri Franco Frattini, a New York per l'Assemblea generale delle Nazioni Unite: «Stiamo verificando l'attendibilità dei messaggi e studiando il carattere della doppia rivendicazione, ma non bisogna avventurarsi in ipotesi che devono essere verificate», afferma il capo della nostra diplomazia. Aggiungendo che «sono ancora aperti i contatti» avviati in Iraq e nei Paesi vicini per favorire la liberazione delle due volontarie italiane: (di governo ha la responsabilità di valutare sul terreno, di prendere i suoi contatti e di non parlare», perchè «parlare dei nostri contatti può compromettere la liberazione degli ostaggi», e «chi ci sta aiutando ci chiede discrezione», insiste Frattini dopo un incontro con il segretario di Stato americano nel corso del quale Colin Powell gli confenna collaborazione e aiuto in una «azione a tutto campo»: «Le nostre truppe stanno facendo di tutto per localizzare e portare in salvo» le due volontarie di «Un Ponte per...» - dichiarerà poi Powell - «ma finora non c'è nessuna buonanotizia». La linea ufficiale del governo italiano - subito affiorata 1dopo la prima rivendicazione notturna - riflette le incertezze, . i dubbi, i timori che i messaggi lanciati su due siti web islamici dai gruppi «Organizzazione della guerra santa in Iraq» e «Seguaci di al Zawahri» hanno sollevato ai vertici del Paese nel corso di una giornata drammatica segnata da una tensione crescente: informato della seconda rivendicazione mentre presiedeva una riupione della Cdl a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio, riferisce chi c'era, ha manifestato (orna preoccupazione infinita» per una «situazione angosciante» e che sembra aggravarsi ogni ora di più, «nonostante stiamo facendo di tutto e abbiamo messo in atto ogni iniziativa». Il governo, smorza con toni più neutri la nota di palazzo Chigi, «si è subito attivato è finora non ha trovato alcun riscontro», ma (di moltiplicarsi dei comunicati rilancia l'analisi di inaffidabilità» avanzata la scorsa notte subito dopo la prima rivendicazione. Tutto questo «induce a pensare che ci si trovi di fronte a un probabile quadro di terrorismo mediatico», aggiunge la nota, redatta sulla base delle indicazioni dei servizi segreti che, «assumendosene la responsabilità, ritengono inaffidabili queste rivendicazioni», come riferisce il presidente del Comitato parlamentare di controllo Enzo Bianco. In mattinata, una fonte anonima dell'ambasciataitalianaaBaghdadsi era limitata adaffermare di «non potere confermare se i messaggi sono veri o falsi». L'azione della diplomazia e dei servizi italiani continua in collaborazione con i Paesi alleati e i Paesi arabi, informano alla Farnesina. Parlando con i giornalisti che lo incontrano dopo il suo intervento all'Assemblea generale, Frattini conferma di aver riscontrato (ama amicizia e una solidarietà verso l'Italia senza precedenti» da parte di tutti i ministri con i quali ha avuto incontri bilaterali: quelli europei e dei Paesi G8, Russia compresa, ma anche quelli dell'area mediterranea e mediorientale. La Lega Araba, Algeria, Egitto, Sìria e Giordania hanno ribadito (d'impegno diretto a collaborare in questo sforzo dell'Italia», riferisce Frattini. Quanto al ministro degli Esteri iracheno Hashyar Zebari, ha espresso «un impegno pieno e totale per promuovere ogni possibile raccolta di notizie». «Continuiamo a fare ogni sforzo», informa a sera Palazzo Chigi rilanciando «la necessità di unità» fra governo e opposizione per «aiutare fino in fondo» Simona Pari e Simona Torretta. H presidente dei Ds, Massimo D'Alema, concorda: ((Fino a quando queste ragazze sono in pericolo di vita abbiamo tutti il dovere di non fare polemiche e di essere uniti pèrtentare disalvare due vite umane». L'azióne della diplomazia edei servizi segreti italiani continua in stretta Gollaborazione con i Paesi alleati e con quelli arabi