Toro, Quagliarella e Marazzina oscurano anche i gemelli del gol di Roberto Condio

Toro, Quagliarella e Marazzina oscurano anche i gemelli del gol NEPPURE LA COPPIA GRAZIANI-PULICI SEGNO IN TRE GIORNATE DI FILA: L'ULTIMA FU OSSOLA-GABETTO NEL '48 Toro, Quagliarella e Marazzina oscurano anche i gemelli del gol Roberto Condio TORINO Quagliarella-Marazzina come Ossola-Gabetto o Loik-Mazzola e persino megho di Graziani-Pulici. No, non siamo impazziti e nemmeno rischiamo una denuncia per offese ai Miti della storia granata. Le prime tre partite di campionato sono bastate alla nuova coppia di punte del Toro per fare qualcosa di speciale: hanno sempre segnato, il ventunenne Fabio e il trentenne Massimo. Evento rarissimo, vedere due granata andare in rete assieme, per tre gare consecutive. Nella storia dei tornei a girone unico ne furono capaci soltanto nel 1942/43 Ferraris II-Gabetto e poi Gabetto-Loik, nel 1945/46 Ossola-Gabetto, nel 1946/47 LoikMazzola e nel 1947/48 ancora Ossola-Gabetto (a segno 4 volte di fila) e il tris Loik-Ossola-Menti. Poi, dopo gli Immortali, più nessun tandem in grado di imitarb. Nemmeno i Gemelli del Gol con la maiuscola e con lo scudetto. Adesso, all'improvviso dopo le due annate più cupe del Toro, ecco l'exploit di Quagliarella-Marazzina. D'accordo, il campionato è «soltanto» di B ma il loro impatto è andato ben oltre i tre tunoi cadetti marchiati a braccetto, per le fortune di una squadra che sprizza salute, serenità e voghe di battersi da ogni poro. Coppa Italia compresa, i nuovi gemelli hanno già firmato 12 gol in 7 partite: 5 per il ragazzo arrivato in granata a 13 anni, 7 per l'ex azzurro. «Sembrano fatti per integrarsi l'uno con l'altro - dice il presidente Remerò -. Fin dal debutto in Coppa Italia a Lumezzane, si era vista nascere un'intesa quasi inspiegabile visto il poco tempo che avevano avuto per conoscersi. Hanno entrambi fiuto del gol ma anche spirito di sacrifido. La loro prolificità è l'ennesimo segnale positivo di una stagione finora perfetta.-Però, per cortesia, non esaltiamoci troppo. E, nel caso specifico, evitiamo assolutamente pericolosi confronti col passato». Certo che, pensando alle macerie rimaste tre mesi fa, il boom di Quagliarella e Marazzina sa davvero di miracoloso. Il Toro peggiore di sempre si era infatti trovato a ripartire in attacco dal solo José Franco, allora un fantasma. Lasciati liberi Ferrante, Tiribocchi, Fabbrini e Rubino, con Lucarelli e Calalo determinati a non tornare alla base, c'era un reparto da ricostruire integralmente. La prima mossa è stata far rientrare lo scalpitante Quagliarella da Chieti (CI impreziosita da 17 reti), la seconda quella di scommettere sul rilancio di Marazzina, reduce da due annate da incubo tra Chievo, Roma, Samp e Modena. I due hanno iniziato a segnare in coppia fin dalla prima amichevole e continuano a farlo. Riforniti da un Finga strabiliante per efficacia e continuità e stimolati dalla presenza in panchina di un Franco ritrovato e di un Maniero che non vede l'ora di rendersi utile alla causa. È un attacco di lusso, ora, per la B. E da ieri, tanto per non perdere tempo, il Toro ha già cominciato a pensare al futuro. A Qrbassano ha debuttato nella partitella tra le riserve della prima squadra e la Berretti il diciottenne Paulo Sergio Betanin, detto Paulinho, punta della Juventude di Rio Grande do Sul e del Brasile Under 20, assistito dallo stesso manager di Finga, André Bossolan. Ha giocato un tempo per parte e segnato un gol con i Mg». Si allenerà con Rossi sino a fine mese, poi Zaccarelh e Cravero decideranno se tenerlo. Pillole di notiziario: granata tutti sani e su di morale dopo il 2-1 al Genoa. Sabato a Bari l'unica novità del Toro rischia di essere la maghe, con l'esordio della terza divisa blu con banda orizzontale granata-bianca al centro. MANTOVANI PREDESTINATO m «GIOVANE VECCHIO» DAL FUTURO AZZURRO Il più bei complimento, assicura, glielo ha fatto Camolese, il suo primo vero maestro che di luì ha detto: «Era vecchio già da giovanissimo». Vent'anni compiuti a giugno, Andrea Mantovani è il baby del Toro ma, per la sicurezza che ostenta al centro della difesa, sembra già un veterano. Granata .da bimbo, debuttò in Primavera a 15 anni con la deroga della famiglia, poi la A a 18 e l'Europeo Under 19 vinto da capitano. Ora è riserva nella Under 21 ma tutti gli pronosticano un futuro azzurro ancora più nobile. Lui giura di essere rimasto quello di sempre («Con Maldini come idolo»), di dover migliorare molto e di pensare solo a far bene per il Toro «un gruppo che funziona anche grazie a chi per ora non gioca». Fabio'Quagliarella (a sinistra) e Massimo Marazzina sono capocannonieri della B: nei primi tre turni hanno sempre segnato