Patenti «facili» Ventotto arresti

Patenti «facili» Ventotto arresti L'INCHIESTA DA TORINO IN TUTTA ITALIA Patenti «facili» Ventotto arresti Lodovico Reietto TORINO Millecinquecento euro per ottenere la patente di guida, senza perdere tèmpo a studiare e senza correre rischi di una sonora bocciatura. E se si trattava di ottenere una patente nautica oppure una licenza di categoria superiore, allora bastava pagare un po' di più, non molto, certo, ma commisurato alla difficoltà dell'esame. E alle richieste dei funzionari corrotti. Dall'alba di ieri l'organizzazione che gestiva questo traffico di patenti «facili» è tutta in carcere: ventotto gli arresti eseguti dagli agenti della Polizia stradale di Torino che hanno condotto, dall'ottobre scorso a pochi giorni fa, l'inchiesta. Altre cento persone, in gran parte automobilisti che avevano approfittato della comoda ma onerosa opportunità, sono state denunciate a piede libero. Rischiano un procedimento penale, ma anche di vedersi ritirata la licenza di guida. L'indagine era partita quasi un anno fa. Al centro deh'attenzione della stradale torinese c'erano i soliti traffici di automobili rubate e poi rivendute con targhe false e numeri di matricola contraffatti, e le truffe alle assicurazioni. Una branca di questa inchiesta, coordinata dal pm Antonio Rinaudo, s'è interessata alle patenti ottenute grazie ad esaminatori compiacenti. Di qui a Roma il passo è stato breve. Nel mirino degli uomini del dirigente del compartimento. Paolo Di Ponzo e del comandante provinciale della Stradale, Cesare Capocasa, è finita un'autoscuola di zona Santa Marinella, la «Universali), sospettata di essere l'organizzatrice del traffico. Controlli, intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno consentito agli investigatori di ricostruire l'organigramma di tutti i partecipanti alla truffa. C'erano i titola- Per «comla licenzabisognava1500 eurDenunciacento aut rare» di guida sborsare o i omobilisti ri di scuole guida «compiacenti» che deviavano sul collega della Universal i candidati poco portati per lo studio oppure troppo pigri o indaffarati per fermarsi qualche ora sui libri dei quiz ad apprendere le nozioni fondamentali, e alcuni funzionari del Dipartimento trasporti terrestri di Roma. Tra questi ultimi c'è anche un dipendente della Provincia di Roma, distaccato temporaneamente agli uffici della Motorizzazione civile della capitale. Una decina le regioni interessate al fenomeno: dalla Lombardia al Lazio, dalla Sardegna al Piemonte, passando per Toscana, Veneto ed Emilia Romagna. Diciotto, invece, le città dove sono stati individuati terminali di riferimento dell'organizzazione e patenti «strane». Una decina sarebbero, invece, i casi di automobilisti torinesi che hanno imboccato la scorciatoia pecuniaria per ottenere la patente. I loro nomi sono segreti, ma la tipologia professionale ed umana è uguale in tutto il Paese. C'è una grossa percentuale di extracomunitari e di zingari, ma ci sono anche cittadini per così dire «normali» che ce l'avrebbero fatta senza problemi a superare gli esami. Inquietante, invece, il fenomeno delle «bustarelle» pagate per ottenere il certificato che abilita ad esercitare la professione di istruttore di scuola guida. Soltanto un paio le patenti nautiche «facili». «La Polizia stradale di recente era salita all'attenzione pubblica per fatti isolati, che riguardano poche persone, non commendevoli» ha rimarcato ieri il procuratore capo, Marcello Maddalena, riferendosi alle recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto alcuni esponenti della Polstrada. «Sappiamo però - ha aggiunto - che si tratta di ùothini per la gran parte meritevoli ed capaci. E in un'indagine difficile come questa l'hanno confermato». Per «comprare» la licenza di guida bisognava sborsare 1500 euro Denunciati cento automobilisti

Persone citate: Antonio Rinaudo, Cesare Capocasa, Lodovico Reietto, Marcello Maddalena, Paolo Di Ponzo