Ciampi: contro il terrore ci vogliono nuove idee di Paolo Passarini
Ciampi: contro il terrore ci vogliono nuove idee IL PRESIDENTE IN NORVEGIA, PAESE CONTRARIO ALLA GUERRA DEL GOLFO Ciampi: contro il terrore ci vogliono nuove idee «La comunità internazionale affronta un'offensiva feroce e senza precedenti» da parte di un nemico che le attuali iniziative non bastano a isolare e debellare Paolo Passarini inviato a OSLO Occorrono nuove proposte, nuove idee. Carlo Azeglio Ciampi, uscendo ieri mattina dall'incontro con il primo ministro norvegese, KieU Magne Bondevik, ha parlato ancora una volta della lotta globale contro il terrorismo. «La comunità intemazionale - ha detto affronta un'offensiva del terrorismo feroce e senza precedenti». «Norvegia e Italia - ha continuato il capo dello Stato - vi fanno fronte con fermezza anche attraverso il comune impegno in missioni di stabilizzazione e di pace». E ha aggiunto : «Le attuali iniziative non bastano a isolare e debellare il terrorismo. Occorrono anche visione e proposte nuove: in Iraq e per il superamento del conflitto israeliano -p alestines e ». Ciampi non ha specificato, in quella sede, quali siano, secondo lui, le «proposte nuove» da avanzare, ma il contesto in cui è stata pronunciata questa frase e altre cose dette dal Presidente nel corso della giornata autorizzano congetture abbastanza fondate. In primo luogo, salutando Ciampi, il primo ministro Bondevik, che pure capeggia una coalizione di centro-destra, aveva tenuto a ricordare che la Norvegia non ha condiviso e non condivide la guerra scatenata contro il regime iracheno dalla coalizione anglo-americana (mentre ha accettato da tempo di impegnarsi in Afghanistan). Ecco dunque che il senso politico della frase di Ciampi era innanzitutto questo: quello che è stato è stato, ora dobbiamo guardare avanti e impegnarci tutti insieme in un' azione efficace contro le radici del terrorismo. Nel corso del brindisi pronunciato più tardi, durante la colazione offerta dal primo ministro nor¬ vegese al castello di Akershus (alla presenza anche di re Harald V e della regina Sonja),. Ciampi ha spiegato megho. «Sul mondo di oggi incombono problemi inediti, si affacciano abissi sconvolgenti», ha detto. «Diventa ogni giorno drammaticamente evidente - ha continuato - che stabilità e sicurezza non possono essere costruite su situazioni di ineguaghanza e di emarginazione, delle quali si avvantaggia soprattutto il terrorismo». E poi, concludendo su questo punto, ha detto: «Per sradicarlo è indispensabile affrontare anche le cause, dirette o indirette, che suscitano e alimentano violenza e conflittualità, che avviliscono la dignità della persona umana». In seguito, parlando della fondamentale «responsabilità» deUe Nazioni Unite «nel mantenimento della pace e della sicurezza intemazionah», Ciampi ha ricordato la necessità di promuovere uno «sviluppo sostenibile» e ha affermato: «Solo ima rinnovata spinta ideale e una forte coesione cfi intenti permetteranno di ridurre il numero deUe vittime - fra cui troppe donne e bambini - causate dalla fame, dalla disperazione, dal terrorismo, dalle rappresaglie». La sera prima, prendendo la parola al pranzo offerto in suo onore al palazzo reale, Ciampi aveva sostenuto che «un progres¬ so che sottovaluti l'ineguaglianza e la povertà è inaccettabile». Il Presidente che, come ha ripetuto anche in Norvegia, considera «rovinosa» la prospettiva di imo scontro di civiltà, è del tutto convinto che Occidente e Islam possano convivere pacificamente e proficuamente. E ritiene che il seguito di cui il fondamentalismo gode in alcuni Paesi arabi non abbia nulla a che vedere con le differenze di religione e di cultura, ma sia alimentato proprio dalle disuguaglianze economiche e sociali tra ricchi e poveri del mondo, categoria quest'ultima alla quale purtroppo appartiene buona parte di quel mondo islamico che fino a pochi secoli fa aveva una posizione dominante, almeno nel Mediterraneo. Il suo appello di ieri, quindi, può essere riassunto così: se voghamo un mondo migliore e più sicuro, dobbiamo tutti, a dispetto delle divisioni su ciò che è stato, impegnarci a rimuovere le cause di fondo del terrorismo. Tanto più che, per quanto riguarda Italia e Norvegia, c'è piena sintonia «sull'indispensabilità del dialogo tra culture e religioni». Ciampi ha anche parlato di Europa, nonostante la Norvegia non abbia finora aderito all'Unione. «Se chiederà di aderire - ha promesso il Presidente - l'Italia la sosterrà con amicizia». Ma il primo ministro della Norvegia (un Paese che, come altri che non hanno adottato l'euro, in particolare Svezia e Gran Bretagna, sta vivendo una fase di robusto sviluppo economico) ha lasciato cadere la frase senza un sorriso o un cenno di ringraziamento. Oggi i coniugi Ciampi visiteranno in battello il fiordo di Alesund assieme alla famiglia reale. «E' drammaticamente evidente che stabilità e sicurezza non possono essere costruite su situazioni di ineguaglianza e di emarginazione. E' indispensabile affrontare anche le cause, dirette o indirette, che alimentano violenza e conflittualità» Il presidente Ciampi e la regina Sonia di Norvegia, la signora Franca e re Harald si avviano al banchetto nel palazzo reale di Oslo
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