Ciampi: le Nazioni Unite unico presidio della pace

Ciampi: le Nazioni Unite unico presidio della pace LA VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IN NORVEGIA Ciampi: le Nazioni Unite unico presidio della pace «E' insufficiente l'azione di singoli gruppi di Stati per affrontare i problemi» Paolo Passarinì inviato a OSLO Spetta alle Nazioni Unite, e solo a loro, legittimare l'azione della comunità intemazionale a presidio della pace. E' stato questo il messaggio lanciato ieri da Carlo Azeglio Ciampi nella prima giornata della sua visita di stato in Norvegia. Il presidente della repubblica è arrivato nella capitale norvegese nel primo pomeriggio di ieri e, appena arrivato, è stato scortato al Palazzo Reale per rendere omaggio al re Harald V e alla regina Sonja. Il corteo presidenziale ha sfilato per l'arteria principale di Oslo tra due ali di soldati e cittadini ed è stato accolto da una sfilata militare piuttosto imponente. Poi, accompagnato dai reali, Ciampi si è recato alla Galleria Nazionale per visitare una mostra intitolata «AmorRoma» e dedicata all'arte italiana. In serata, al pranzo ufficiale, Ciampi ha pronunciato il brindisi, incentrato, come si diceva, sull' importanza del ruolo delle istituzioni multinazionali e in particolare dell'Onu. «Nel mondo -ha detto il presidente- straordinarie opportunità s'intrecciano con problemi complessi e con terribili minacce». «Integrazione europea. Alleanza atlantica e Nazioni Unite -ha ajjgiuntorimangono strumenti irrinunciabili per farvi fronte». Per Ciampi, da sempre convinto multilateralista, le Nazioni Unite «restano il foro dove realizzare un'effettiva solidarietà intemazionale». «Le gravi tensioni e lacerazioni del nostro tempo -ha continuatorendono insufficiente l'azione di singoli gruppi di stati; è necessario l'impegno concorde dell'intera comunità intemazionale. Le Nazioni Unite sono la sola istituzione capace di legittimarne l'azione a presidio della pace, nel rifiuto della contrapposizione fra culture, nel perseguimento di un'equa condivisione delle risorse tra il Nord e il Sud del pianeta». Lette nel contesto dell'intero discorso, queste parole non vanno interpretate come una presa di posizione di Ciampi a favore di Kofi Annan nella sua recente polemica con l'amministrazione americana. Annan -si ricorderà- in un'intervista rilasciata in Gran Bretagna aveva definito «illegale» l'azione armata in Iraq. Ciampi, invece, nel corso del suo discorso di ieri, ha invitato ancora una volta Europa e Stati Uniti a «compiere uno sforzo reciproco di maggior comprensione per perseguire obiettivi comuni e, in primo luogo, l'annientamento del flagello del terrorismo». Inoltre il presidente della Repubblica, in numerosi interventi, ha sempre sostenuto la perfetta «legittimità» dell'azione militare in Iraq. Nello stesso tempo, da convinto multilateralista, Ciampi avrebbe certamente preferito che gli Stati Uniti concertassero l'intervento con i loro alleati, piuttosto che agire unilateralmente, e questo, in più di un'occasione lo ha spinto a portare qualche trasparente critica all'attuale amministra¬ zione americana. La sua visione si colloca pertanto in una posizione intermedia tra quella americana e quella francese. Ed è ciò che gli ha consentito più volte di esprimere profondo apprezzamento per l'azione «umanitaria» delle truppe italiane in Iraq. Non facendo, la Norvegia, parte dell'Unione Europea, Ciampi si è limitato ad assicurare che, «se e quando deciderà di volerne diventare membro, vi sarà accolta a braccia aperte». Nel pomeriggio, visitando la mostra sull'arte italiana (che, tra le altre opere, comprende un magnifico Raffaello), Ciampi non ha potuto nascondere una certa fierezza per la presenza di una delle statue esposte. Si tratta di una donna, probabilmente una dea, forse Giunone, del primo o del secondo secolo, che, grazie a una felice intuizione dell'addetto culturale del presidente, Louis Godart, è stata recentemente dissotterrata dai giardini del Quirinale, che non erano mai stati scavati prima e probabilmente contengono chissà quanti altri tesori. Ciampi passa in rassegna il picchetto d'onore a Oslo