Bush e Annan: la sfida continua al Palazzo di vetro di Maurizio Molinari

Bush e Annan: la sfida continua al Palazzo di vetro LUCI E OMBRE DELLA GUERRA DI WASHINGTON AL TERRORISMO AL CENTRO DEGLI INTERVENTI Bush e Annan: la sfida continua al Palazzo di vetro Il segretario: «Rispettare la legalità». La replica: «Ora il mondo è più sicuro» Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK «Di fronte al terrorismo non bisogna ritirarsi ma prevalere». Parlando per 24 minuti di fronte all'Assemblea Generale dell'Onu il presidente americano," George Bush, ha chiesto alla comunità intemazionale di fare quadrato per combattere assieme contro il terrore «che uccide a Madrid, Gerusalemme, Istanbul, Baghdad e Beslan» e quindi di rispondere positivamente alla richiesta di aiuto che arriva dal nuovo premier iracheno, lyad Allawi. «Le Nazioni Unite e i suoi membri devono fare di più per contribuire a costruire un Iraq sicuro, democratico, federale e libero» ha detto Bush, difendendo con determinazione la decisione di deporre Saddam Hussein e sottolineando i due momenti di unione della comunità intemazionale sul!' Iraq: la risoluzione 1511 che intimò al Raiss «serie conseguenze» se non avesse rispettato le risoluzioni sul disarmo e la 1546 su sostegno al nuovo esecutivo di Baghdad. La costruzione del nuovo Iraq è per Bush l'occasione perla comunità intemalzionale di concordare una-«nuova definizione di sicurezza combattendo il terrore con la .giustizia q la^digni^ìca per otlehéfé una vera pace basata su eguaglianza e libertà». La richiesta alle nazioni dell' Onu è di unirsi per promuovere la democrazia «che non è un monopolio dell'Occidente» e la libertà nel cui potere di «trasformare la realtà» Bush ha detto di «credere fermamente» citando ad esempio quanto avvenuto in Afghanistan dove tre anni fa c'erano i taleban mentre ora «dieci milioni di persone, il 40 per delle quali donne, si è registrato per votare alle elezioni» che avranno luogo il 9 ottobre. Nonostante l'ondata di violenze, uccisioni, atten.jtati^sequeatri Bush assjqura, che «gli Stati1 Uniti non abbandoneranno i popoli dell'Iraq e dell'Afghanistan fino a quando le loro speranze di libertà e sicurezza non saranno appagare». E chiede alle altre nazioni di fare altrettanto «perché questo è il secolo della libertà». Per indicare alla platea un esempio del tipo di cooperazione intemazionale necessaria per gettare le basi di una «nuova sicurezza» Bush si è riferito alla proposta «Global Peace Operation Iniziative» redatta da Stati Uniti e Italia -l'unico Paese alleato citato nell'intervento - per addestra-^ i xacqntìjjgenti di pace, in.gran parte africani da inviare nelle zone di crisi. Sul Medio Oriente Bush ha descritto i tre cardini della posizione americana equiparando il terrorismo palestinese agli attacchi contro civili perpetrati in altre parti del mondo, chiedendo ad Israele di congelare gli insediamenti già costruiti in Cisgiordania ed indicando in Yasser Arafat un «leader faUito che ha deluso il proprio popolo» a causa della compromissione con il terrorismo. «La pace non sarà mai raggiunta con dirigenti palestinesi che intimidiscono l'op¬ posizione, tollerano la corruzione e. .mantengono. legami con gruppi terroristici» ha sottolineato George Bush, chiedendo con chiarezza alla comunità intemazionale di interrompere ogni legame con Arafat: «Bisogna porre fine a trattamenti di favore e sostegni». Con l'intenzione di fare breccia nella platea dei leader Bush è andato oltre le questioni della sicurezza ed ha descritto l'impegno dell' America sui temi della «compassione»: dalla lotta contro l'Aids ed il traffico di esseri umani fino alla tutela dei minori e all'opposizione alla clonazione umana. «Sono a favore,,ideila proposta di Costa Rica di dichiarare un bando globale della duplicazione di esseri umani» ha detto, anticipando l'impegno per farla approvare. Prima del presidente americano era stato il Segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, ad aprire i lavori della nuova sessione dell'Assemblea Generale denunciando la mancanza di rispetto dei diritti umani ed ammonendo sul fatto che «nessuno è al di sopra della legge». Pur senza riferiri esplicitamente agli Stati Uniti, Annan ha più volte chiamato in causa le politiche delTammimstrazione Bush. «Chi proclama la legalità in patria deve rispettarla all'estero ed ogni Paese che insiste sia rispettata all' estero deve rispettarla in patria» ha detto Annan, avvertendo sul fatto che a volte «perfino la lotta al terrorismo viene strumentalizzata per violare senza che sia necessario le libertà civili». Enumerando alcune delle più gravi «violazioni delle Stato di diritto» Annan ha affiancato le stragi di civili nel Darfur sudanese, l'eccidio di bambini a Beslan da parte dei terroristi ceceni, gli attacchi suicidi contro Israele ed an¬ che gli abusi commessi da militari Usa contro i detenuti nel carcere di Abu Ghraib. Nel pomeriggio Bush si è dedicato agli incontri bilaterali con in cima all'agenda i Paesi al fronte della guerra al terrore: Iraq, Afghanistan e Pakistan. Il faccia a faccia con Allawi (atteso per un discorso di fronte al Congresso di Washington) era l'appuntamento a cui teneva di più. Bush ha sottolineato i meriti dell'ospite neir«essere fermo e determinato contro il terrore» esprimendo «forte solidarietà» per gli ostaggi occidentah ancora detenuti in Iraq. ^óLNessuno "^ è al di sopra della legge. Chi proclama la legalità in patria deve rispettarla all'estero E ogni Paese che chiede che sia rispettata all'estero deve rispettarla in patria. Perfino la lotta contro i terroristi viene strumentalizzata per cancellare senza che sia necessario le libertà civili. Nel mondo si moltiplicano le violazioni dello Mkfk #ato,dic|ilJp ^5 "^ consesso deve fare di più per contribuire a costruire un Iraq sicuro e democratico Dobbiamo unirci per promuovere la democrazia che non è un monopolio dell'Occidente e per diffondere la libertà In Afghanistan tre anni fa c'erano i taleban e adesso dieci milioni di persone, il 40 per cento donne, si sono registrate per partecipare alle elezioni 99