«Sono solo una infatuazione Li fermeremo con la scuola» di Francesca Sforza

«Sono solo una infatuazione Li fermeremo con la scuola» ANALISI DEL PREMIER BRAI^RBURGHESE MATTHIAS PLATZEClT «Sono solo una infatuazione Li fermeremo con la scuola» «Sono completamente incapaci di dare vita a una iniziativa politica». «Bisogna investire sui giovani e sulla formazione» intervista Francesca Sforza inviata a POTSDAM GIÀ alla guida del Brandeburgo e riconfermato ieri premier per il partito socialdemocratico, Matthias Platzeck è un profondo conoscitore dell'Est della Germania e dei rìschi legati a un'affermazione della nuova destra. In un incontro con alcuni rappresentanti della stampa estera, ha accettato di analizzare il fenomeno, cercando soprattutto di collocarlo nel giusto contesto socio-politico. Ministro Platzeck, alcuni analisti avvertivano del pericolo di una fuga di investitori dalla Germania, nel caso in cui le destre estremiste avessero raggiunto un buon risultato alle elezioni. Crede che l'allarme sia giustificato? «Certamente non aiuta, perché gii investimenti hanno molto a che fare con componenti psicologi¬ che, oltre che economiche. E la presenza sul territorio di partiti di destra non aiuta, soprattutto scoraggia gh investimenti stranieri. Però vorrei fare osservare che l'estrema destra, in Brandeburgo, era già presente, anche se con solo cinque rappresentanti. Ebbene io li ho visti al lavoro: sono completamente incapaci di dar vita a qualsiasi iniziativa politica». Può fare un esempio? «Ricordo ima volta che proposero l'abolizione di un certo ufficio dell'amministrazione regionale. Tutti sono stati a sentire il loro discorso, e alla fine un parlamentare osservò che quell'ufficio regionale, in Brandeburgo, non esisteva. Si trattava in effetti di un'istituzione che esiste solo in Baviera. Ecco, i rappresentanti della Dvu vivono a Monaco, lavorano a Monaco, non conoscono quasi niente di questa realtà, e ogni tanto si limitano a scrivere qualche discorso senza neanche avere un'idea precisa di quanto stanno dicendo». Come spiega allora il successo elettorale? «Intanto non ha superato le previsioni, e poi credo che bisogna interrogarsi sulle radici sociali dello scontento. In Brandeburgo, così come in altri Laender orientali, si investe ancora troppo poco sulla formazione, sull'istruzione, sull'avviamento ài lavoro. E se una società investe poco sui giovani, il risultato è che questi diventano preda di infatuazioni politiche, che però con la politica hanno ben poco a che vedere». Che cosa intende fare il partito socialdemocratico per contrastare questo fenomeno? «Abbiamo fatto ima campagna elettorale molto chiara. Siamo andati dappertutto, fino nei comuni più piccoli, a spiegare che le nostre priorità sono 1 istruzione, la formazione e l'avviamento professionale. Questa del resto è una delle poche eredità positive della Ddr, che aveva un milione di difetti, ma che non trascurava affatto la scuola e le strutture di formazione». Come giudica invece il crescente sostegno agli ex comunisti della Pus? «Assolutamente non sono da con¬ fondere con il risultato dell'estrema destra. La Pds qui in Brandeburgo ha una storia e un radicamento sociale completamente diverso da quello della Dvu. Intanto è un partito che si colloca nello spettro dei partiti democratici, e poi ha un'attenzione per i temi sociali che potrà essere non condivisibile, ma che appartiene alla storia di questo paese. Nella Pds non c'è alcun accento xenofobo o razzista, e non ci sono finanziatori che lavorano nell'ombra. La storia della Pds è una storia trasparente, e le loro iniziative rispondono ad alcune esigenze della popolazione che sarebbe insensato non vedere». Non esclude dunque una coalizione con la Pds? «Non in linea di principio, ma bisognerà intendersi attentamente sui programmi e sulle iniziative pohtiche». Credè anche lei, come il presidente della Repubblica Horst Koehler, che una pohtica basata sulle sovvenzioni non aiuterà a diminuire il divario tra Germania dell'Est e Germania dell'Ovest? «Ho trovato le dichiarazioni del presidente Koehler un po' infelici, soprattutto in un momento in cui le differenze tra le due parti del paese sembrano acuirsi, anziché ridursi. Credo anche che non siano in linea con quanto è scritto nella Costituzione tedesca. Una cosa è discutere sulle diverse mentalità - e su questo posso anche essere d'accorao - un altra è comparare i livelli di vita e occupazione. In Germania ci sono Laender con piena occupazione e altri - quelli dell'Est - dove la disoccupazione tocca seghe del 20 per cento. Questo è un problema per tutto il paese, non solo per una parte». ÉL& I post comunisti "" hanno una storia e un radicamento sociale completamente diverso. Sono solidi nella democrazia non hanno accenti xenofobi o razzisti e non vivono con finanziamenti occulti portano avanti problemi della popolazione che non si possono ignorare 99 ti premier socialdemocratico del Brandeburgo Matthias Platzeck

Persone citate: Horst Koehler, Koehler, Matthias Platzeck, Platzeck