Dieci anni senza Rei, l'uomo che sapeva vedere Oltre di Maurizio Ternavasio

Dieci anni senza Rei, l'uomo che sapeva vedere Oltre IL GRANDE SENSmVO MORrATORiNQ NEL 1994 ALL'ETÀ' DI 9TANNI. CON LE SUE PERFORMANCE CONQUISTO' ANCHE D'ANNUNZIO Dieci anni senza Rei, l'uomo che sapeva vedere Oltre Maurizio Ternavasio IL 22 settembre di dieci anni fa moriva Gustavo Rol, imo dei più grandi sensitivi del ventesimo secolo. Guai però a chiamarlo mago, veggente o medium. «Io sono come la grondaia che convoglia l'acqua: non è la grondaia che va analizzata, ma la ragione per la quale si manifesta la pioggia che vi scorre all'interno», diceva a riguardo di quelle da lui definite (de mie possibihtà» che riteneva gli derivassero da Dio, di cui si sentiva un umile strumento. Tanti i fenomeni paranormali che lo hanno reso celebre: dalla lettura, scrittura e pittura a distanza all'apparizione di oggetti, dalle predizioni alla chiaroveggenza, dalle diagnosi mediche alle piccole guarigioni. Episodi unici e incredibili ai quali per mezzo secolo hanno assistito amici e testimoni autorevoli, ma an- che vicini di casa e semplici conoscenti. Grazie ai suoi esperimenti Rol acquisì sin da giovane una vasta notorietà che gh consenti di entrare in rapporti di familiarità con D'Annunzio, Einstein, Croce, Mussolini, così pure con De Canile, Kennedy, Fellini, Agnelh. Sparuto ma agguerrito il drappello degli scettici, aperto dal giornalista Piero Angela seguito dal fisico Tullio Regge e dal Cicap, il comitato per la verifica dei fenomeni paranormali, che lo criticavano per non essersi mai voluto sottoporre a controlli scientifici. «Prima o poi vi farò incontrare Napoleone» li ammoniva lui, trafiggendoli con magnetici occhi azzurri. «'L me maghu»: così lo chiamava la madre quando Gustavo si divertiva a stupire i parenti con i suoi poteri nella casa di San Secondo di Pinerolo, dove la famiglia Rol, appartenente all'alta borghesia piemontese, spesso soggiornava. Nato il 20 giugno 1903 a Torino, dopo la laurea in giurisprudenza viene assunto (Mia Banca Commerciale che lo trasferisce prima in Francia poi in Inghilterra: all'estero si laureerà pure in biologia medica e in scienze commerciali. Alla morte del padre si licenzia e toma a Torino per aprire una bottega di antiquariato in via Accademia Albertina. In seguito si dedica alla pittura e alla raccolta di cimeli napoleonici, di cui diventerà uno dei più importanti collezionisti privati del mondo e ammettendo di avere con lui «un rapporto di vicinanza privilegiato». Nel '30 intanto aveva sposato Elna, una nobildonna norvegese dalla quale non avrà figli. Dal dopoguerra in avanti la sua casa di via Silvio Pellico diventa il punto di ritrovo di chi vuole passare qualche ora a tu per tu con il mistero. Rol dava vita ai fenomeni che ne hanno alimentato la leggenda: e allora le cose si spostavano da sole, i dipinti si completavano senza il suo pennello, dal soffitto piovevano oggetti antichi di ogni tipo. Ma il sensitivo spesso strabihava i presenti anche a casa altrui o al ristorante con fenomeni di lettura del pensiero e di scrittura a distanza sui tovaglioli dei commensah. Uomo di grande cultura e rettitudine morale, dal carattere non proprio facile, Rol sapeva apprezzare le piccole e grandi gioie della vita, mentre le donne rimanevano affascinate di fronte a quell'alto signore distinto, curato ed elegante. Gh ultimi giorni della sua avventura terrena sono stati all'insegna della normalità, non del soprannaturale: una malattia inizialmente di poco conto, il ricovero, l'aggravarsi delle condizioni, infine la morte, a 91 anni compiuti. Mercoledì 22, alle 18.30, Gustavo Rol verrà ricordato con una messa di suffragio nella parrocchia Santi Pietro e Paolo di largo Saluzzo. Gustavo Rol

Luoghi citati: Francia, Inghilterra, San Secondo Di Pinerolo, Torino