Giappone, vince Tamada ma festeggia Valentino

Giappone, vince Tamada ma festeggia Valentino MOTO: ROSSI (20) PORTA A 39 I PUNTI SU GIBERNAU E IPOTECA IL MONDIALE Giappone, vince Tamada ma festeggia Valentino Enrico Biondi Il Gran Premio del Giappone era considerato una tappa importante per i piloti del Motomondiale. Doveva dare alcune indicazioni sui papabili vincitori del titolo. Ma che queste indicazioni fossero così nette nessuno se lo aspettava. E invece ecco che Valentino Rossi pur arrivando secondo con la sua Yamaha alle spalle del samurai Makoto Tamada, che con il suo successo ha salvato l'onore della Honda sul circuito dì casa, ha messo molto ma molto dì più che una ipoteca sul titolo iridato. Era arrivato in Giappone con un esiguo (ma confortante) bottino dì 29 punti dì vantaggio. Se ne toma a casa, nella sua amata Tavullia, con dieci punti in più e la consapevolezza dì avere mandato nel pallone più completo tutti ì piani del suo ex datore dì lavoro. La Honda, infatti, pur avendo vìnto la battaglia dì Motegi (successi anche nelle classi minori con Dovizioso in 125 e Pedrosa in 250), con molta probabilità proprio ieri ha perso" la'Jg^^ixa più IncidenteBiaggi e aCapirossi i principalm a fai importante, quella a favóre della Yamaha del pesarese, capace dì approfittare di tutti ì guaì che sì sono abbattuti, in gara e in prova, sull'armata dì piloti che dovevano tentare di fermarlo. Valentino è stato anche fortunato: ha trovato subito un paio di insospettati collaboratori in Loris Capirossi e John Hopkins che, in virtù di partenze a razzo (soprattutto l'imolese della Ducati), alla prima curva a destra hanno innescato una dì quelle carambole che solo per un puro caso non hanno procurato danni gravissimi. Capirossi è entrato come un razzo e ha «stretto» all'improvviso, per non finire fuori pista. Al suo fianco Hopkins ha fatto la stessa cosa, ma allargando la traiettoria. InevìtabDe la frittata che ha pò un anno hanno raggiunto un ottimo hvelio dì competitività" E' proprio il problema ptìeumatici che sembra turbare un poco la tranquillità dì Valentino: «Non vorrei che adesso che la mìa Yamaha è a posto, sorgessero problemi dì gomme. Sarà meglio non abbassare la guardia e lavorare sodo». Perché mai come ora Valentino si è sentito a un passo dal titolo: male che vada, potrebbe vincerlo a Phillìp Island, Australia, alla fine del folle trittico dì gare in ottobre (3 prove in 15 giorni). Ma non è escluso che il colpo riesca a Sepang, Malesia, il 10 ottobre. «Un bel posto per fare festa. Però io mi tocco, non porta bene parlare dì queste cose. E poi non è cosi importante il luogo dice il saggio -. L'importante è vìncere e basta». al via: ko ri 5 piloti, Hopkins mputati coinvolto, nell'ordine, le Honda di Hayden, Edwards e Max Biaggi (al secondo stop in due gare) e la Suzuki dì Kenny Roberts. Valentino e Tamada erano già avanti, mentre Gibernau è passato indenne nel mare dì rottami. Ma aveva già tanti dì quei problemi, lo spagnolo, che non si è più visto per tutta la gara, concludendo con un anonimo sesto posto che suona come una condanna. L'eroe dì giornata è Tamada, il simpatico giapponese, 31 anni, che vive in Toscana, a Casole d'Elsa, in un appartamento messogli a disposizione dal suo sponsor italiano, il maggior cliente della Honda divisione Motori Industriali. Ama gh spaghetti, le belle donne («quelle del mìo compagno dì squadra Biaggi sono bellissime») e quando gh chiedono dì dire qualche parola in ìtahano butta lì, senza pensarci troppo «Coca Cola» e scappa vìa rìdendo come un matto. Tamada ha sfruttato al meglio le gomme Bridgestone, che dodi apprendistato Incidente al via: ko Biaggi e altri 5 piloti, Capirossi e Hopkins i principali imputati NASCE UN CASO-PEDROSA ■ «PESA POCO E VINCE» Roberto Rolfo lo va ripetendo dall'inizio della stagione ma nessuno gli aveva dato retta. Ieri però Toni Elias giunto 2* nella gara delle 250 davanti a mezzo mondo ha detto chiaro e tondo il suo pensiero; il suo connazionale nonché avversario Pedrosa vince perchè pesa solo 44 chili, contro i suoi 67: «Non è possibile andare avanti cosi. Non penso assolutamente che lui sia più veloce di me, è una questione di peso: 23 chili fanno una bèlla differenza, specie in accelerazione. Ci vogliono regole nuove». Un gruppo di esperti è già al lavoro. Ciò che Elias non dice, però, è che ieri il campione della Honda ha corso con il mignolo di un piede fratturato dopo una caduta nelle prove. .... ■.. ■., Capirossi è a terra mentre la Suzuki di Hopkins gli vola sulla testa fortunatamente senza toccarlo

Luoghi citati: Australia, Giappone, Malesia, Tavullia, Toscana