Poche Idee e confuse I ragazzi che sognano il mondo con la svastica

Poche Idee e confuse I ragazzi che sognano il mondo con la svastica I PARTITI DELLA NUOVA DESTRA RACCOLGONO 40 MILA ISCRITTI Poche Idee e confuse I ragazzi che sognano il mondo con la svastica Li finanzia Gerhard Frey, figlio di una ricchissima famiglia bavarese, che si muove tra editoria e investimenti immobiliari. La vittoria è Hrìtrì niÙ rhp Hr) Ir} flD^trìlni^ Hri Ir) frìDrìritr) Hi r^nCWPCir^fP D ^mntPDtn dal corrispondente da BERLINO «Ha visto? E' arrivato il conto, a quelli di Berlino. Basta con questo sfilare soldi dalle tasche dei tedeschi, ci vuole giustizia ci vuole, vadano a casa, tutti a casal». La voce di Gerhard Frey, leader della Deutsche VolksUnion, il partito che in Brandeburgo ha strappato sei seggi in parlamento, è rotta dalle emozioni di una giornata elettorale che ha segnato un vero trionfo dell'estrema destra in Germania. Parla un dialetto bavarese talmente stretto da risultare quasi incomprensibile, ma almeno parla. Gli altri, i suoi compagni di partito, hanno molti più proble^ffij^articqlàziolie,'tanto che durante la campagna elettorale non hanno tenuto neanche un -comizio, un-meontrtì^Un radunoTMltanto comunicafiscritti pieni di errori -e una cartellonistica che ha superato in numero di affissioni quella di tutti gli altri partiti messi insieme. I soldi vengono tutti dà lui, Gerhard Frey, classe 1933, figho di una ricchissima famiglia bavarese, oggi a capo di un'aggressiva catena imprenditoriale che si muove nei settori immobUia- re e dell'editoria. Tra i titoli della Editrice DSZ si incontrano pubblicazioni del tipo «Le magnifiche scoperte del Terzo Reich» o «Perché non si lascia in pace Adolf Hitler?». Ma non è la radice nostalgica quella che fa più presa nei Laender orientali. quanto la capacità di aggregare scontenti e insoddisfazioni di una giovane generazione sempre più esclusa dal mondo del avoro e poco attrezzata dal punto di vista della formazione. «Ha visto? - dice ancora Frey -. In Sassonia l'Npd ha pure superato l'Spd. Adesso vedranno!». I legami tra Dvu e Npd sono strettissimi, si passano gli avvocati, si sostengono nelle iniziative politiche, si dedicano a studiare nuove strategie. Ma che faranno adesso? «C'è tanto da fare, noi guardiamo al model- lo keinesiano, all'economia del mercato sociale di Erhardt e a Ronald Reagan. Bisogna finirla con gli stranieri che vengono qui a rubarci il lavoro». Complessivamente, i partiti della nuova destra - compresi i Republikaner, una formazione esclusa dal voto regionale, ma presente sul territorio - raccolgono quasi quarantamila iscritti. Si tratta per lo più di ragazzi che provengono dalle «Sondemschulen», scuole differenziate per studenti difficili, e che faticano a trovare un posto nel mondo del lavoro. Ma ci sono anche professionisti, che nel tempo libero si dedicano alla stesura di discorsi e di iniziative di proteste. I temi sono quelli classici delle formazioni di estrema destra, con inevitabili risvol"ti razzisti e genericamente diretti contro l'eccessiva presenza di stranieri, contro la lobby americana e lo Stato di Israele. Il ministro degli Esteri Joschka Fischer, a pochi giorni "dalle elezioni, aveva osservato che il pericolo, più che sostanziale, è d'immàgine: «Non credo a :;,un mgres|o.'d3Ì neqnaastijiella ^ scena pohtìcà tedesca," ma certo all'estero non ci faremo una bella figura». Il ministro degli Interni Otto Schily, che in passato si era battuto per mettere fuori legge l'Npd (mossa che avrebbe impedito alla formazione neonazista di presentarsi alle elezioni) ha addirittura puntato il dito contro la Corte costituzionale, che avrebbe sollevato un difetto procedurale rallentando così i tempi dell'interdizione. L'anno scorso, infatti, proprio nelle fasi finali del processo che avrebbe escluso l'Npd dalle elezioni, venne fuori che alcuni collaboratori dei servizi segreti si erano infiltrati nel partito. La loro presenza, secondo la Corte costituzionale, avrebbe favorito l'instaurarsi di un clima di agitazione che sarebbe stato volontariamente provocato dagli stessi agenti dei servizi, i quali avrebbero così «inquinato» le valutazioni dei giudici. Questo elemento ha di fatto ritardato l'intero procedimento, con il risultato che l'Npd si è potuto presentare alle elezioni come un partito assolutamente legale. «La fuga del voti dà! cèntro e sèmpre un fenòmeno preoccupante - ha dichiarato eri il leader-delia Csu Edmund Stoiber - Bisogna evitare che in Germania si rafforzino gli estremismi». Alla sede dell'Npd la vittoria sui socialdemocratici è stata festeggiata per tutta la notte, ma nessuno aveva voglia di parlare delle prossime iniziative politiche, e del ruolo che si vuole giocare nel parlamento del Brandeburgo. «Ci sarà tempo domani», dicono, [f. s.] Molti sostenitori nel tempo libero scrivono discorsi e organizzano -proteste contro lo Stato d'Israele e l'eccessiva "ÌDr^énza di sfraniéri" SigmarPeter Schutdt (al centro)1 capolista del partito neonazista Dvu in Brandeburgo A destra Gerhard Frey ^ Sigmar-Peter Schutdt (al centro),1 capolista del partito neonazista Dvu in Brandeburgo. A destra, Gerhard Frey

Persone citate: Adolf Hitler, Edmund Stoiber, Frey, Gerhard Frey, Joschka Fischer, Ronald Reagan