Il malumore della Germania si tinge di nero

Il malumore della Germania si tinge di nero PUNITI I GRANDI PARTITI CRESCONO ANCHE GLI EX COMUNISTI Il malumore della Germania si tinge di nero Risultati choc in Sassonia e Brandeburgo: avanza restrema destra corrispondente da BERLINO Perdono consensi i grandi partiti popolari e ne acquistano gli ex comunisti e l'estrema destra. Il voto di ieri in Sassonia e Brandeburgo, anche se non modifica in modo sostanziale gli equilibri dei singoli parlamenti regionali, mostra una Germania che ha perso fiducia nelle grandi forze di centro e si butta per protesta tra le braccia della nuova destra o della vecchia sinistra. Nel Brandeburgo, l'Spd si conferma primo partito con il 31,7 per cento delle preferenze, ma perde sette punti rispetto alle passate elezioni. Evita una disfatta ancora più rovinosa solo grazie al candidato premier Matthias Platzeck, già alla guida del Land, che rappresenta o^gi uno dei volti migliori dell'intero schieramento socialdemocratico. Perde sette punti anche la Cdu, che si attesta al 18,80Zo, e che questa mattina avvierà i colloqui con i rappresentanti del1 Spd per capire se ci sono le condizioni per continuare a governare il Land insieme ose bisogna fare spazio agli ex comunisti della Pds, che con il 28,50Zo dei voti (l-5,2Vo\ diventano il secondo partito del Brandeburgo.'CU estremisti di dèstra" della : bvu ' superano Verdi e liberali conquistando il 6,6 per cento delle preferenze e 6 seggi al parlamento regionale. Ma lo scatto in avaàti delle destre è ancora più clamoroso in Sassonia, dove l'Npd, con il 9,40Zo, supera la Spd (9,3), che in corsa con un candidato incolore come Thomas Jurk registra uno dei peggiori risultati della propria storia. E' la prima volta, dal 1968, che il partito nazionaldemocratico entra in un parlamento regionale tedesco. Va male anche la Cdu, che perde la maggioranza assoluta e 15 punti rispetto alle scorse elezioni (41,6*54). Tiene la Pds, che resta il secondo partito con il 23,4^0 e guadagnano qualche punto Liberali (5,807o) e Verdi (4,807o). Un altro dato importante che viene dalle elezioni di Sassonia e Brandeburgo riguarda la personalizzazione del voto: più che i partiti, sono i candidati che vincono o perdono. Esemplare il caso di Matthias Platzeck, che è riuscito da solo a salvare il partito socialdemocratico, con un elettorato molto scontento delle misure prese dal governo Schroeder nel mercato del lavoro e con la cronica tendenza a restare a casa il giorno delle elezioni. «Questa non è stata una battaglia elettorale, è stata una guerra - ha detto Platzeck dopo i risultati - Adesso si tratta di andare avanti, con la consapevolezza che in tempi difficili come questi, l'onesta è la capacità di dare fiducia alla gente sono garanzie che non si lasciano facilmente corrodere». Serio, perfettamente, a conoscenza dei problemi della Germania orientale, e capace di un dissenso costruttivo anche all'interno del proprio partito, Platzeck è da ieri la vera speranza della socialdemocrazia tedesca. Georg Milbradt, invece, non ha saputo fare altrettanto. La sua Cdu perde il 15 per cento, e domani dovrà decidere se governare con la maggioranza relativa o coalizzarsi con Spd o liberali. Una sconfitta in ogni caso, se si pensa che il predecessore Kurt Biedenkopf aveva tenuto la guida del Land per quasi dodici anni con la maggioranza assoluta. Il voto di ieri conferma che l'Est della Germania è in fibrillazione: le proteste continueranno per le strade e la volontà di far sentire la propria voce non smetterà di disturbare le stanze della politica di Berlino. Christian Fuehrer, pa¬ store evangelico della Nikolaikirche di Lipsia, è stato nel 1989 tra i padri della rivoluzione di velluto che portò alla caduta del regime della Ddr. Davanti alla sua Chiesa, ogni lunedì per molti mesi, si svolgeva la protesta pacifica di -centinaia di-migliaia-di-giovani che volevano fompe,rè^ con la dittatura del partito ùnico. Oggi padre Christian sostiene le~«MontagéDemo» contro l'abbattimento dello stato sociale e le misure di riforma del mercato del lavoro avviate dal governo Schroeder. Come allora, davanti alla sua Chiesa, ogni lunedì sfila una lunga folla silenziosa: «Noi tedeschi dell'Est - ha detto padre Christian poco prima di andare a votare - dobbiamo richiamarci alle esperienze del 1989 per dar forma a una nuova rivoluzione. Allora era una protesta pacifica del popolo, che ebbe successo. Oggi si tratta di avviare una rivoluzione mentale per ridare uguali diritti e pari dignità ai cittadini della ex Germania Est. Sono sicuro che ce la faremo, come ce l'abbiamo fatta allora», [f. s.] Per la prima volta 1 nazionaldemocratici sono entrati in un parlamento regionale frollano la Cdù eia Spd mentre si annunciano nuove protesté contro il Cancelliere Dagmar Enkelmann, candidata di punta del Pdsìn Brandeburgo, esulta sollevando un barilotto di birra «Nazisti, fuori»: proteste contro il partito di destra davanti al Parlamento di Dresda