La classifica non vuole cambiare codice

La classifica non vuole cambiare codice La classifica non vuole cambiare codice Brown non teme avversari e la classifica non cambia codice: quello «da Vinci» si afferma ormai come un longseller, quello «dei Quattro», che vorrebbe essere, per gli autori Caldwell e Thomason, una furba replica un po' più letteraria e documentata, per ora non esplode. Comunque, in questo inizio di settembre, per quel poco che si vende, le prime novità in .vetrina balzano subito in tabella. Tra i primi dieci, il rosa amorevole di Sparks, una stanca coppia di mezza età alla riscoperta della «prima volta» e l'ennesimo Stilton (fra i primi venti titoli per ragazzi ben 9 sono suoi). E poi D'Alema e il suo diario del 1984 sulla politica di Berlinguer, secondo in saggistica dopo la Fallaci, con 18 punti, 8 in più di Veltroni, con i suoi racconti su padri e figli, quinto nella narrativa italiana dove primeggia il suo amico e compagno Riccarelli, neo premio Strega. Altre novità: per gli stranieri, due trhiller. La città dorme di Crais e Scelta obbligata di Patterson; per gli italiani, la seconda .volta di Agnello Hornby e Carofiglio, passato dalla Sellerio a Rizzoli. Nei tascabili si infila il piccolo divertissement di Pennac, Grazie; nella vari^, tira già aria di agende, con quella di Comix in tre diverse edizioni, mini, standard e mignon: a conferma che non solo psicologicamente il vero inizio d'anno è la ripresa di scuola e lavoro e il Capodanno è solo una delle tante vacanze. Agende (sempre più numerose) di sedici mesi: si butteranno via le pagine da settembre a dicembre della vecchia agenda o si lasceranno bianche quelle dell'agenda nuova? Spreco consumistico o vite parallele? Il Tempo, vorace cormorano...