L'ex rettore ministro degli esteri delle Università

L'ex rettore ministro degli esteri delle Università A OTTOBRE SCADE IL MANDATO DEL «MAGNIFICO»: BILANCIO DI OTTO ANNI DI GRANDI TRASFORMAZIONI DIDATTICHE E EDILIZIE L'ex rettore ministro degli esteri delle Università Bertolino rappresentante in Europa di 77 atenei Giovanna Favro Da ottobre, quando svestirà l'ermellino di magnifico rettore dell'Università degli Studi, Rinaldo Bertolino non tornerà ad essere solo un professore. Sarà il (aniuistro degli esteri» delle università italiane a Bruxelles, dove assumerà l'incarico di rappresentante generale della Crui, la Conferenza dei rettori dei 77 atenei della penisola. E' stato anche eletto a rappresentare l'Europa nell'Iau, (International association universities), l'associazione delle università europee fondata nel 1947 dall'Unesco. Ormai agli sgoccioli del suo mandato - Ezio Pelizzetti s'insedierà il 1 ' ottobre - ha tracciato ieri un bilancio dei suoi 8 anni di governo, con uno sguardo anche al Muro. In relazione al quale lancia un monito: «E' impensabile trasferire a Mirafiori la facoltà di Scienze». A lungo delegato alle relazioni intemazionali della Crui, ha fatto dell'internazionalizzazione la cifra distintiva del suo mandato, ispirando il suo governo al motto «Un'università per l'Europa». E' a Torino che è stato presentato per la prima volta il programma «Erasmus mondus», ed è qui che è nata «Almapass», per favorire la libera circolazione di docenti e studenti. «E' sotto questa cifra l'oiga-hizzazione del sesto centenario», con i convegni internazionali e il dialogo con i premi Nobel: nell'ambito dei festeggiamenti, tra pochi giorni s'aprirà un simposio sulla ricerca, e ;Sa^«9lJ'umversità Romano Prodi. «Ho provato a pensare in grande, in un quadro più ampio di quello locale, con la costruzione di un'intensa rete di rapporti con atenei stranieri, ma anche con il varo dell'ateneo italofrancese». Nel suo bilancio, tra i punti di cui è più soddisfatto c'è «il dialogo imparziale e leale con le istituzioni e l'intensificazione di scambi fecondi con la società, ai cui bisogni ci siamo sforzati di rispondere, e al cui centro abbiamo inteso riportare l'ateneo». Una strategia di sviluppo di cui il piano edilizio è stato uno dei punti forti: «Ho trovato un'università implosa e frammentata. Mi sono attivato per un programma di decongestionamento per poh secondo una logica di campus che riconnettesse spazi per la ricerca, le bibhoteche e la didattica, tenendo conto anche del- l'utilità della città nel recuperare aree come la Manifattura Tabacchi, i Poveri vecchi o l'area Italgas». Un piano che, per Bertolino, è impossibile ora stravolgere, neppure alla luce delle preoccupazioni del sindaco su Mirafiori. Della proposta di collocarvi una "città della scienza", spiega che «Si può immaginare l'impegno dell'Università nella creazione di laboratori dì ricerca applicata, che operino in sinergia con gli insediamenti produttivi. E' però impossibile trasferirvi la didattica o la ricerca di base. E' un problema di serietà istituzionale: il piano edilizio, che prevede la nuova facoltà di Scienze a Grugliasco, è.stato a suo tempo sottoposto agli enti locali e approvato dall'Università. Su quel piano sono arrivati i finanziamenti di ministero, Regione e fondazioni bancarie: soldi che non è possibile dirottare altrove. Il Comune di Grugliasco ha del resto già messo a disposizione le aree, ed è in corso la progettazione esecutiva. L'Università non può modificare radicalmente i propri orientamenti, assumendo posizioni antitetiche a se stessa, ad ogni morte di papa. E' invece giusto e compatibile esaminare la possibilità di una cittadella della scienza applica¬ ta, frequentata dai ricercatori più che dagli studenti, che operi per l'innovazione tecnologica e il trasferimento dei nuovi saperi alle imprese». Su Mirafiori il successore di Bertolino, Ezio Pelizzetti, ha insediato un gruppo di studio, ma è naturalmente ancora prematura ogni decisione. Al nuovo governo, il «Magnifico» uscente lascia alcuni problemi aperti: «Se avessi un terzo mandato, mi occuperei molto della riorganizzazione interna. Ho avviato, ma non portato a compimento, alcune modifiche per una compiuta govemance di ateneo, e varato una riforma dell'amministrazione articolata sui centri di gestione autonoma, scesi da 98 a 56 ma ancora da riportare a pienezza unitaria». E conclude: «Se anche non sono riuscito a corrispondere a tutte le attese, lascio con l'orgoglio e la certezza di essermi impegnato a fondo, con forte senso di appartenenza alla nostra università, e, credo mi sia riconosciuto, con disinteresse personale. Al nuovo governo, e a tutto l'ateneo, auguri». L'ultima presa di posizione: «No al trasferimento di Scienze a Mirafiori» «Ho provato a pensare in grande, in un quadro più ampio di quello locale» Il rettore magnifico dell'Università di Torino, Rinaldo Bertolino, alla cerimonia per i 600 anni dell'ateneo al Teatro Regio

Persone citate: Bertolino, Ezio Pelizzetti, Giovanna Favro, Rinaldo Bertolino, Romano Prodi

Luoghi citati: Bruxelles, Comune Di Grugliasco, Europa, Grugliasco, Iau, Torino