S'inaugura la moschea ma doì Tedif icio chiude

S'inaugura la moschea ma doì Tedif icio chiude MONCALIERI «COMPROMESSO» CON IL COMUNE CHE HA AUTORIZZATO LA CERIMONIA DI QUESTA MATTINA: LO STABILE DOVRÀ' ESSERE CONDONATO S'inaugura la moschea ma doì Tedif icio chiude La Regione non si è espressa. Interrogazione, critica, di Forza Italia A sostegno del centro si sono mossi due parlamentari del Marocco Giuseppe Legato La festa a metà degli arabi di Moncalieri. Stamattina, alle 10,30, verrà inaugurato il centro islamico di via Pimnfarina. Giusto il tempo dei discorsi, del rinfresco e dei festeggiamenti, poi le porte si chiuderanno. Per quanto tempo, non lo sa nessuno. Gli islamici sono fiduciosi - «completeremo presto l'iter burocratico e apriremo» -, ma dal Comune le informazioni che filtrano spostano già di qualche mese la data di apertura ufficiale. Buona la prima dunque, ma niente seguito. Motivazioni: manca la certificazione di agibihtà dei locali e il sopralluogo dei vigili del fuoco, ma è soprattutto la domanda di condono presentata lo scorso 3 settembre a mettersi di traverso tra la comunità araba e l'apertura del loro centro. Il Comune tiene profilo basso e l'espediente riesce benissimo se non fosse che negli ultimi tre giorni il sindaco ha incontrato il Prefetto e il Questore di Torino e poi Mohammed Elyandouzi (presidente del centro arabo) e Aziz Khunati a testimonianza della massima attenzione al proposito. La cronaca di ieri pomeriggio, con l'ufficializzazione, da entrambe le parti, della sola inaugurazione, suoija come un «compromesso» all'ombra di una serie di carte che gli arabi non hanno ancora e di un condono che negli uffici del Comu¬ ne avrebbe convinto pochi. La legge in materia urbanistica parla chiaro. I lavori avrebbero dovuto essere ultimati entro il 31 marzo 2003. Gli arabi sostengono questa versione e allegano documentazione alla domanda di sanatoria. Il Comune ha altre carte secondo cui, a settembre, nessuna opera sarebbe stata ancora realizzata. Semmai dopo quella data, come confermerebbero accertamenti dei tecnici non più tardi di tre giorni fa nello stabile dei Portici. Poi, c'è la sicurezza statica e quella impiantistica, per non parlare del fatto che la Regione non si è ancora espressa sui parametri in materia di condonabile. Risultato? Prima di ingaggiare una querelle da consegnare alla corrida pohtica e popolare, si sceglie la linea della prudenza, caldeggiata da più anime (anche non politiche) della città e accolta con soddisfazione dai partiti dell'opposizione: «Tiriamo un sospiro di sollievo» dice Beppe Osella di An. Forza Italia, invece, presenta un'interrogazione sull'intero stabile dove sorge il centro «che non può essere condonato» tuona Ugo Micheletti. Peccato per la comunità araba, che quest'apertura la aspettava da mesi «ma è solo un rinvio - dice Elyandouzi - dettato dal desiderio di poter agire neUa legalità». Loro, fin dall'inizio, hanno mandato segnali distensivi e cercato forme di collaborazione e, in fondo, privile¬ giare l'attesa per essere in regola sembra un atteggiamento responsabile e soprattutto gradito dal mondo della politica. Dal Comune, finora, nessuna adesione alla cerimonia di inaugurazione per sopravvenuti impegni personah. Alle 10,30 ci sarà un rinfresco e poi un discorso del presidente del centro, per il quale, dal Marocco, si sono mossi anche due parlamentari. Mohammed Elyandouzi Stamattina, alle 10,30, verrà inaugurato il centro islamico di via Pininfarina

Persone citate: Aziz Khunati, Beppe Osella, Elyandouzi, Giuseppe Legato, Mohammed Elyandouzi, Ugo Micheletti

Luoghi citati: Marocco, Moncalieri, Torino