L'Orni: «Giù le mani dal Darfur o imporremo sanzioni al Sudan» di Maurizio Molinari

L'Orni: «Giù le mani dal Darfur o imporremo sanzioni al Sudan» APPROVATA LA RISOLUZIONE DI CONDANNA L'Orni: «Giù le mani dal Darfur o imporremo sanzioni al Sudan» Decisivo rappoggio di Annan al documento Usa: «Mentre noi discutiamo molti vengono uccisi». Le vittime sarebbero 50 mila Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Con 11 voti a favore e 4 astensioni il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione preparata dagli Stati Uniti che chiede al governo di Karthoum di porre immediatamente fine alle «atrocità nella regione del Darfur» minacciando in caso contrario l'adozione di sanzioni intemazionah «contro le infrastrutture del'industria petrobfera» e «contro singoli esponenti delle autorità nazionah». Il testo prevede l'invio immediato di ima missione di monitoraggio dell'Organizzazione dell' unità africana (Qua) nella regione del Darfur - al confine con il Ciad - e l'incarico al Segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, di istituire una commissione per appurare l'entità e la tipolo¬ gia di violenze commesse dalle tribù arabe dei Janjaweed contro le tribù africane, in particolare nei confronti delle donne. Le sanzioni scatteranno se Karthoum dimostrerà di non voler cooperare con la missione di osservatori dell'Oua. Annan ha gettato il suo peso a favore della mozione americana, sottolineando alla vigiba del voto l'urgenza di agire per «porre subito fine alle atrocità» perché «mentre noi siamo qui a discutere fi le persone continuano ad essere uccise». Al fine di superare le obiezioni sollevate da Algeria, Pakistan e Cina (membro permanente con diritto di veto che poi si è astenuto) gb Stati Uniti hanno tolto dal testo della risoluzione il riferimento all'invio di ima forza di pace africana di quattromila uomini, che comunque potrebbe essere decisa dall' Qua a seguito del monitoraggio. Il ministro della Difesa tedesco, Feter Struck, ha fatto sapere che Berlino potrebbe contribuire ad un missione dell' Onu nel Darfur perché «non si può rimanere con le mani in mano mentre un genocidio è in atto». Fiù defilata invece la Gran Bretagna che dopo aver in un primo momento sostenuto gli sforzi diplomatici di Washington ha espresso con il ministro Chris Mullin il timore che adottare sanzioni possa essere «controproducente portando il governo sudanese a cessare quella cooperazione che adesso sta fornendo». Il Segretario di Stato, Colin Powell, ha telefonato al proprio omologo cinese poco prima della seduta al Falazzo di Vetro con l'intento di superare le ultime difficoltà e riuscire ad arrivare ad un'approvazio¬ ne senza alcun voto contrario. L'inizio delle violenze nel Darfur risale al 2003 e, secondo stime dell'amministrazione Usa, hanno causato fino a questo momento almeno 50 mila vittime ed 1,2 milioni di profughi. E' stato Colin Fowell protagonista del forcing diplomatico che ha portato l'Onu ad affrontare l'emergenza nel Darfur: dopo essersi recato nella regione in giugno è stato lui a iniziare le consultazioni con gli altri membri del Consigbo di Sicurezza e quindi a dichiarare di fronte al Senato di Washington che le stragi di africani da parte dei Janjaweed costituivano un «genocidio», richiedendo quindi decisioni con urgenza. Il governo di Karthoum ha negato a più riprese le accuse americane e britanniche di compbcità con il «genocidio» e la mancanza di intesa ha porta¬ to ad incrinare il rapporto di .cooperazione sul terrorismo che Sudan e Stati Uniti avevano iniziato ad allacciare dopo gb attacchi dell'I 1 settembre 2001. A spingere l'amministrazione Bush ad aumentare le pressioni su Karthoum sono stati anche quei settori della destra evangebcà - zoccolo duro elettorale dei repubblicani che da anni sono protagonisti di una campagna per denunciare le violenze degli arabi-musulmani contro africani e cristiani che abitano nelle regioni del Sud. Dopo essere stato eletto presidente, Bush nella primavera del 2001 iniziò ad esercitare pressioni su Karthoum ma l'il settembre cambiò l'agenda dei rapporti bilaterali per via della disponibibtà manifestata dalle autorità sudanesi a fornire informazioni sul network di Al Qaeda.

Persone citate: Annan, Bush, Chris Mullin, Colin Powell, Kofi Annan, Struck