Fini: è il momento di mobilitarsi per la pace e contro il pacifismo di Giacomo Galeazzi

Fini: è il momento di mobilitarsi per la pace e contro il pacifismo DURE REPLICHE DELL'OPPOSIZIONE: PAROLE IRRESPONSABILI E PERICOLOSE Fini: è il momento di mobilitarsi per la pace e contro il pacifismo Giacomo Galeazzi ROMA Sit-in, fiaccolate, incontri con autorità frachene: cresce lamobilitazione per il rilascio di Simona Pari e Simona Torretta. Tra strisdoni «no-war» di associazioni, sindacati, forze pobticbe e bandiere pacifiste (a piazza San Babila a Milano, ponte Sant'Angelo a Roma e piazza del Gesù a Napob) migliaia di persone hanno affollato ieri le manifestazioni a favore delle due volontarie rapite. Durante l'udienza concessa all'ambasciatore della Repubblica araba d'Egitto, il Papa ha rivolto un nuovo appello per la riconciliazione in Iraq, «dove il ritomo alla pace civile sembra così diffìcile da instaurare». Intanto i movimenti pacifisti riuniti a Perugia invocano l'interruzione dei bombardamenti in Iraq per rendere più agevole la liberazione delle due volontarie. La Tavola della pace chiede di ritirare le truppe, rilanciare il dialogo tra civiltà e di affidare all'Onu il processo politico di ricostruzione. Ma non mancano le polemiche con il vicepremier Gianfranco Fini che se da un Iato assicura che il governo continuerà a tentare ogni via per restituire gli ostaggi die famiglie, dall'altro infiamma il dibattito politico puntando l'indice contro il pacifismo dei Ponzio Pilato. ((Non bisogna confondere mai l'Islam con il terrorismo che è la volontà del fanatismo e non dell'Islam», ha precisato Fini alla festa di Azione Giovani, rispeden- do al mittente la tesi dello scontro tra civiltà («Uno scontro al quale il terrorismo vuole giungere colpendo soldati e ragazze impegnate nel volontariato»). Secondo Fini (da politica pacificatrice e non pacifista in Iraq è quella dei nostri soldati e dì coloro che credono veramente nel volontariato». Il leader di Alleanza Nazionale ba invitato i giovani del suo partito a mobilitarsi per la pace contro il pacifismo die è una caricatura della pace. ((Ponzio Pilato fu il primo pacifista della storia, quello che se ne lavò le mani - precisa Fini -. Mai più vi sia qualcuno che distingue tra ostaggio e ostaggio. H terrorismo non può avere alcuna giustificazione: c'è ancora troppa ambiguità seppure anche a sinistra negli ultimi tempi abbiano aperto gb occhi». Per il vicepremier la pace non si conquista sventolando bandierine, ma portando avanti una politica autenticamente pacificatrice: ((L'alternativa ad terrorismo è questa, non è il pacifismo». Dichiarazioni che hanno subito fatto insorgere l'opposizione. ((Fini, invece di lanciare accuse irre- sponsabib e pericolose, sia onesto con se stesso - replica Marco Rizzo dei Comunisti Italiani -. L'Iraq è un inferno devastato da scontri, bombardamenti, omicidi, rapimenti. Alcune zone sono totalmente fuori controllo. Sarebbe questa ima politica pacificatrice?». Secondo il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, le parole di Fini sono doppiamente gravi in quanto rilasciate in piena emergenza ter¬ rorismo-ostaggi e suonano come un incitamento alla guerra contro i pacifisti, peraltro già colpiti dal barbaro omicidio di Enzo Baldoni e dal rapimento di Simona Pari e Simona Torretta. ((Nemmeno Bush nella sua versione più fondamentalista è arrivato a tanto accusa il leader dei Verdi -. Se il vicepremier nonriesce amantenere la calma in un momento così delicato, farebbe bene a dimetter- si. Il governo non solo ha trascinato l'Italia nel pantano iracheno, ma ora vuole addirittura mobilitarsi contro i pacifisti». Dopo un colloquio di un'ora con la famiglia di Simona Torretta, anche Mohamed Nour Dachan, presidente dell'Unione delle comunità ed organizzazioni islamiche in Italia, ha chiesto ai sequestratori di liberare subito «due donne di pace», di far cessare l'angoscia dei loro familiari e di non proseguire in un'«azione odiosa)). Intanto il ministro della Difesa Antonio Marino ba ricevuto a Roma la visita del viceministro degli Esteri iracheno Hamid Al-Bayati, che, oltre ad elogiare l'azione umanitaria del nostro contingente, ha espresso sentimenti di ferma condanna per il rapimento e assicurato l'impegno del governo di Baghdad per una positiva soluzione della vicenda. Martino ha confermato l'impegno italiano in favore dell'Iraq, sia direttamente sia in ambito Unione Europea e Nato. «Un dopoguerra tribolato, enormemente più compbcato di quanto non sia stata la guerra - osserva il ministro -. Oggi abbiamo una situazione in cui la posta in gioco è fondamentale per l'intera comunità intemazionale». Un Iraq libero e democratico contribuirà non solo alla stabibtà del Medio Oriente ma a quella del mondo intero. Dai primi mesi del 2005 - conclude Martino - la Gendarmeria europea composta da 800 uomini, e da una riserva di altri 2300, potrà essere impiegata in ogni tipo di operazione intemazionale». La manifestazione di Roma per la liberazione delle due Simone