Caccia: 27 mila pronti al via

Caccia: 27 mila pronti al via IL FUOCO SARA' APERTO UN'ORA PRIMA DELL'ALBA. DURE LE CONTESTAZIONI DEGLI AMBIENTALISTI Caccia: 27 mila pronti al via Domani parte la stagione, chiuderà il 31 gennaio Giulio Geluardi GENOVA Domani mattina riapre la stagione venatoria in Liguria. Un'ora prima dell'alba circa 27 mila doppiette si daranno appuntamento nei boschi delle quattro province. Il fuoco sarà aperto contro la selvaggina stanziale e migratoria che, nel corso del suo viaggio verso l'Africa, avrà la sfortuna di passare sopra le montagne liguri. Ma non solo. Anche e soprattutto i cinghiali saranno nel mirino dei seguaci della dea Diana. Previste anche battute di selezioni ad altri ungulati. I cacciatori poseranno la doppietta il 31 gennaio del prossimo anno. Durante i 4 mesi di caccia saranno diversificate le catture degli animali con differenze anche notevoli tra provincia e provincia. Immancabili le polemiche che, mai come quest'anno, soprattutto nel Nord Italia, hanno accompagnato l'apertura della stagione venatoria. I giorni di caccia, fermo restando il periodo di divieto generale di martedì e venerdì, saranno tre in alcuni periodi e cinque in altri con limitazioni sia del tipo di selvaggina sia del modo di abbattimento. In provincia di Imperia, relativamente ai tre gioini consentiti, si potrà cacciare sabaito, domenica e mercoledì. Diverse le scelte per le altre province. Variano anche le giornate di apertura nella Zona Alpi dove, per esempio nell'Imperiese, saranno solamente tre i gior¬ ni a disposizione dei cacciatori. Anche quest'anno sarà consentita la cosiddetta «caccia in deroga», l'abbattimento cioè di specie protette in tutta Europa come stomo e fringuello, decisione adottata anche in altre regioni e che è costata al nostro Paese numerose e severe denunce da parte della Comunità Europea. Ma chi sono oggi le doppiette liguri? L'identikit indica un'età media di 60 anni, titolo di studio medio-basso. I cacciatori abitano soprattutto nell'entroterra, pochi quelli in città. Non esistono orientamenti politici precisi, la caccia è un fenomeno trasversale ai partiti. Cambia semmai l'approccio, fra l'altro verso un'attività ormai contestatissima: basti pensare che i sondaggi indicano che il 72 per cento degli italiani è contrario all'abbattimento degli animali e gli appassionati nel Paese, in tutto poco più di 700 mila (erano oltre un milione e mezzo meno di 15 anni fa), rappresentano appena lo 0,8 per cento del totale della popolazione. «Nonostante ciò - tuonano le associazioni ambientaliste - continuano ad essere allegramente fatte leggi che violano la 157/92, cioè la norma statale, come se, fra l'altro, della caccia potessero usufruire milioni di persone: per assurdo le stesse che non la voghono. In Liguria si può addirittura cacciare oltre l'orario consentito dalle legge nazionale, cioè mezz'ora dopo il tramonto, praticamente al buio. Non solo. Sono state rese meno vincolanti alcuni comportamenti da parte del cacciatore a tutto danno della fauna che la legge nazionale invece protegge e della stessa gente. Non dimentichiamo che la caccia è un'attività violenta e che soltanto l'anno scorso ha causato la morte di ben 51 persone e un'ottantina di feriti di cui alcuni molto gravi, e non tutti cacciatori». Ribattono con forza le associazioni venatorie: «Chi ci vuole fare passare per gli Attila dei boschi è in malafede. Noi tuteliamo la natura di cui preleviamo solamente ciò che è consentito dalla legge. Quando qualcuno sbaglia siano noi i primi a condannarlo. Ed è la giusta politica: non a caso da qualche tempo sono sempre di più i giovani che si avvicinano all'attività venatoria. E' in corso un ricambio generazionale che darà alla caccia nuova linfa e un nuovo volto. Quello degli autentici protettori della natura: con i fatti e non soltanto a parole». Da domani all'alba in Liguria riapre la caccia alla selvaggina migratoria e stanziale: chiuderà alia fine di gennaio del prossimo armo

Persone citate: Giulio Geluardi

Luoghi citati: Africa, Europa, Genova, Imperia, Liguria, Nord Italia