Presa la gang che truffava gli anziani

Presa la gang che truffava gli anziani DUE UOMINI E UNA DONNA: VIVEVANO TRA NICHELINO E CARMAGNOLA, AGIVANO IN TUTTA LA PROVINCIA Presa la gang che truffava gli anziani Tre in carcere dopo aver messo a segno l'ultimo colpo Massimo Numa Presi, finalmente. La polizia ha spedito in carcere tre persone, due uomini e una donna, che erano - sino a ieri «il terrore dei vecchietti». Romano Barroero, 36 anni, Nichelino, via Tasso 1; Michele Barroero, Nichelino, via Mascagni 98 e la signora Gina Laforet, 44 armi. Carmagnola, via Maira 2, tutti e tre nomadi sinti, avevano appena concluso l'ultimo colpo ai danni di Ida S., 79 anni, via Saliceto 10. La Gina, minigonna bianca, maglietta nera, capei i biondi,faceva il palo fuori dal portone. Loro, cappellino da baseball, magliette polo blu scuro, guanti di lattice, erano già riusciti a entrare nel condominio, suonando a tutti i campanelli con la solita formula: «Pubblicità, può aprire?». Poco prima, erano riusciti a impadronirsi delle chiavi di casa della pensionata, appena uscita di casa per fare la spesa. I poliziotti di tre volanti, coordinati dal dirigente Antonio Ba^livo, avevano già chiuso ogni via cu fuga. E Gina Laforet passeggiava nervosamente sul marciapiede, in attesa dei complici. Ed eccoli, mentre si sfilano i guanti di lattice che hanno usato per non lasciare impronte. Poi Romano Barroero tenta di allontanarsi, confondendosi tra la piccola folla che sta seguendo con interesse l'intervento della polizia, con una borsa di nylon. Dentro c'è il bottino, i gioielli e tutti i risparmi di Ida S. L'altro, Michele Barroero, ha in tasca le chiavi dell'appartamento della pensionata. Passeranno notti agitate, in carcere. Sono un tipo di delinquenti poco «amati» dagli altri detenuti e li temono più dei magistrati. Dopo pochi minuti, al comando di via Tirreno, arriva un'altra pattuglia delle «fasce deboli». Con loro c'è un'ottantenne che abita in corso Tassoni, derubata, giovedì pomeriggio, di 2 mila euro. Quando si trova davanti ai tre sinti, già in stato di fermo, non ha dubbi: «Sono stati loro, li riconosco!». Le tecniche? Diverse. Intanto la serie dei falsi vigili, poliziotti, carabinieri, finanzieri. Con tanto di tesserini e un abbigliamento che potrebbe vagamente assomigliare a una divisa. Infine i falsi ispettori dell'Inps, dell'Enel, degli istituti bancari. Con alcune fantasiose varianti: il medico che fa le visite a domicilio e la moglie del medico che è rimasta senza un soldo e ha bisogno di un piccolo prestito, un modo come un altro per entrare nelle case. Con l'arresto dei tre, il problema non è sicuramente risolto. In giro ci sono altri «specialisti» ma c'è il sospetto che siano gli autori di moltissimi colpi, tutti ai danni- di anziani soli. Le donne (una seconda non è stata identificata) avevano il compito di fare amicizia con la vittima e di impadronirsi delle chiavi; gli uomini quello di svuotare gli alloggi. Aproposito. Ma quanto resteranno, adesso, in cella? Una delle loro specialità era il travestimento soprattutto con divise delle forze dell'ordine

Persone citate: Antonio Ba, Gina Laforet, Ida S., Massimo Numa, Michele Barroero, Romano Barroero

Luoghi citati: Carmagnola