Bassaev: sono io il padre di tutti gli orrori ceceni

Bassaev: sono io il padre di tutti gli orrori ceceni PERPLESSITÀ' PER LA DISCREPANZA DEL RACCONTO DEL TERRORISTA CON LA VERSIONE UFFICIALE DEI FATTI Bassaev: sono io il padre di tutti gli orrori ceceni Rivendicazione su un sito indipendentista di Beslan e degli aerei esplosi AnnaZafesova MOSCA Dopo due settimane dalla strage di Beslan Shamil Bassaev ha ammesso quello che tutti sospettavano, rivendicando l'ondata di terrore che in una settimana ha ucciso più di 500 russi. Sul sito dei separatisti «Kavkazcenter» il comandante della guerriglia si è assunto la responsabilità per tutti gli atti terroristici recenti: la bomba alla fermata di autobus sul Kashirskoe chausse a Mosca (4 f^tilUMtWgS^feim&iaze alla stazione di metro Rizhskaja sempre neUa.capflfale russa (11 ^pjrti). | l'esplpsione sincr^pnizzateCili! xliiè, aerej ,'()1' line^ (90 morti) e infine il massacro di 339 bambini e adulti a Beslan. Il terrorista ha rivelato anche il contenuto dell'ultimatimi che il commando dei sequestratori aveva posto al Cremlino: ritiro delle truppe in Cecenia o, come alternativa, le dimissioni di Vladimir Putin. Non è la prima volta che Bassaev, considerato dai russi che hanno posto una tagha di 10 milioni di dollari sulla sua testa il terrorista più pericoloso, rivendica le sue stragi in ritardo. L'aveva già fatto dopo la tragedia del teatro Dùbrovka. Nei giorni scorsi gli attentati in Russia erano già stati attribuiti a una certa «Brigata Islambuli», ma il ceceno con una punta di gelosia precisa che nessun altro può attribuirsi l'agghiacciante merito degli attentati sugli aerei e a Mosca. Smentisce anche di aver agito in coordinamento con Al Qaeda: «Non ho mai incontrato bin Laden - scrive nella sua lettera - e quest'anno ho ricevuto da sponsor stranieri solo 10 mila dollari e 5500 euro, la mia guerra viene finanziata dallo Stato russo». Il terrorista infatti precisa che le armi e gli esplosivi utilizzati erano «trofei» delle sue sortite contro i militari russi nel Caucaso. E svela anche la contabilità delle stragi: 7 mila dollari per le bombe a Mosca, 4 mila dollari per gli aerei e 8 mila euro per Beslan, «spese di viaggio e cibo» per i guerriglieri, precisa. Dalla descrizione dell'operazione «Nord-Ovest» - così Bassaev chiama la strage di Beslan, in un chiaro parallelo con il teatro della Dubrovka preso in ostaggio durante il musical «Nord-Est» - appare chiaro che gli ostaggi erano condannati fin dall'inizio. I guerriglieri, secondo la ricostruzione del terrorista, avevano costretto gli ostaggi a uno «sciopero della fame e della sete», promettendo l'acqua solo dopo che Putin avesse firmato il decreto sul ritiro delle truppe dalla Cecenia e il cibo solo dopo l'inizio della ritirata russa dalla repubblica ribelle. Condizioni che, come Bassaev sapeva, Putin non avrebbe accettato. E il fatto che il ceceno chiama il suo commando «secondo battaglione di kamikaze» conferma che i terroristi erano andati a Beslan non per trattare, ma per morire insieme al maggior numero di ostaggi possibile. Adlan Maskhadov, il leader politico della guerriglia, si è dissociato dalla rivendicazione. Ma la procura russa ieri ha annunciato di disporre di prove certe che dietro alla strage di Beslan ci siano sia Bassaev che Maskhadov. La versione proposta dal terrorista su «KaglvjfelzcenterWdopo la rivendicazione il sito dei ribelli, collocato su un server in Lituania, è stato ieri chiuso dal governo di questa repubblica baltica) differisce in numerosi particolari da quella ufficiale. Secondo Bassaev, il commando era composto da 33 persone, ceceni, ingusci, osseti, russi, tartari e due arabi, la procura ne ha contati 32 di cui 9 arabi. Bassaev svela anche il nome del Colonello che comandava l'assalto a Beslan, tale Ortshoev, ma Mosca continua a identificarlo in Ruslan Hochubarov. A rendere ancora più strana la rivendicazione è la smentita che del terrorista sulle testimonianze di Nur-Pasha Kulaev, unico terrorista catturato vivo dai russi. Bassaev afferma di averlo reclutato insieme ad altri tre uomini poche ore prima di mandarli a Beslan, «per fare numero», spiega. Inspiegabile per un signore della guerra che per giunta si vanta di avere a disposizione un intero esercito, menzionando nella sua dichiarazione tre «reparti» dai nomi altisonanti. Nel commando a Beslan c'erano anche due donne kamikaze: Bassaev dice che dovevano essere quattro, ma le altre due all'ultimo momento sono state mandate a far esplodere gli aerei, salendo a bordo con una mancia di 30 euro al caposcalo. «Non ho mai incontrato Bin Laden, per il blitz nella scuola ho speso solo ottomila euro» «In Ossezia chiesero le dimissioni di Putin o il ritiro russo. Agli ostaggi né acqua né cibo» I I corpi allineati nei sacchi nel cortile della scuola osseta di Beslan

Luoghi citati: Beslan, Cecenia, Lituania, Mosca, Russia