Il paesaggio del Piemonte un equilibrio da difendere

Il paesaggio del Piemonte un equilibrio da difendere UN PREMIO NEL ROERO PER TUTELARE L'AMBIENTE Il paesaggio del Piemonte un equilibrio da difendere L'architetto Benevolo: «Il fallimento può essere dietro l'angolo ma si èfortunati, i vigneti valgono di più di qualsiasi edificio» Roberto Fiori ALBA Nel Salente, il regista Edoardo Winspeare e il suo gruppo «Coppula Tisa» hanno pensato di risolverla così: con una colletta comprano un rudere, imo scheletro di cemento, un fabbricato che deturpa il bel paesaggio della penisola pugliese e poi lo buttano giù, restituendo sgombro da mostri architettonici un lembo di costa o un pianoro dell'interno. Una rivoluzione amorevole e dolce, ma grintosa e incisiva in nome della bellezza. Nel Roero, invece, hanno deciso di prenderla più soft. Un anno fa l'Enoteca Regionale di Canale ha ideato il premio «Roero: vino e territorio» dedicato all'estetica del paesaggio agrario e ha iniziato a riscoprire la grazia dei ciabòt nascosti tra le vigne, il fascino delle rocche e degli alberi da frutto che disegnano l'ambiente. Una rivoluzione in giacca e cravatta, ma altrettanto energica, che domani alle il? avrà il suo momento culminante con la cerimonia di premiazione nel castello di Monticello d'Alba. Due strategie opposte, ma con un obbiettivo comune: innescare percorsi virtuosi so- prattutto in chi interviene sul paesaggio per profitto, attraverso la valorizzazione del bello. Perché la bellezza è un valore unificante che supera l'appartenenza sociale e politica, e potrebbe essere uno dei collanti» più resistenti oggi in circolazione nel «bel paese». In Piemonte soprattutto, dove la vocazione turistica passa per laghi e colline, valli alpine e risaie. Ma la tutela del paesaggio, avverte Leonardo Benevolo, uno dei più importanti architet¬ ti italiani che ha accettato l'incarico di ridisegnare l'urbanistica della città di Alba, è una questione innanzi tutto economica. «Se ci appeUiamo alla conservazione solo per ragioni culturali o estetiche, il fallimento è dietro l'angolo» spiega Benevolo dal suo studio di Brescia. «Le motivazioni devono essere competitive economicamente, e in molte zone del Piemonte lo sono. L'agricoltura del vino nelle Langhe e nel Roero, nel Monferrato e a Gavi è del tutto concorrenziale con ciò che si potrebbe costruire». Non conviene in partenza edificare, spiega l'urbanista, «perché c'è la parità economica, e questo è un elemento determinante. Dove Alba confina con le colline, subito ci sono vigneti che valgono più di qualunque urbanizzazione, e a nessuno viene in mente di toccarli». Altra questione è consentire alle attività esistenti di lavorare e crescere. «E' un problema che hannq tutti, nel Chianti come in Borgogna. Non ha senso dire che le aziende agricole non devono costruire nulla, perché la ricchezza dell'area si basa proprio sulla loro attività. Il problema, semmai, è costruire bene, senza snaturare il paesaggio. E circoscrivere le aree industriali, cercando una convivenza non sempre facile da trovare». Ma il Piemonte, per l'architetto che ha ridisegnato decine di città italiane, è un cliente buono e affidabile: «C'è una vita amministrativa molto seria, si è capito che serve fare le cose bene e con impegno. La legislazione della Regione in questo settore è tra le migliori in Italia. Ma il Piemonte ha un paesaggio eterogeneo, che va dal grande altipiano alle valli ■alpine, dalle colline alla metropòli. Per questo c'è bisogno di una migliore organizzazione a livello locale, che tenga conto delle varie differenze senza attendere l'intervento regionale». E anche se il Tanaro «è un fiume micidiale, che deve essere difeso ma non aggredito», lasciandogli spazi dove sfogarsi senza troppi danni, il giudizio di Benevolo alla fine è ottimista: «Il Piemonte è ricco di opportunità e di bellezze, con molte aree in equilibrio economico tra industria e agricoltura. Le comunicazioni stradali sono meno sviluppate, ma con una buona progettazione e interventi accorti l'armonia del paesaggio può essere conservata». Un'Immagine dell'Albese, Il patrimonio piemontese difeso dalle vigne

Persone citate: Benevolo, Dove Alba, Edoardo Winspeare, Leonardo Benevolo, Roberto Fiori Alba