«Follia da 20 milioni» La Roma si difende

«Follia da 20 milioni» La Roma si difende «Follia da 20 milioni» La Roma si difende La società si scusa con l'arbitro ferito, ma intende chiedere i danni Rosella Sensi: «Noi parte lesa, il gesto di un pazzo penalizza tutti» Incertezza sulla sanzione in arrivo, il titolo crolla in Borsa del 907o Guglielmo Buccheri ROMA Sono da poco passate le 2 della notte, qu^nclo.. il signor Anders iWs^si accomoda nella feala buffèr/deU'Aldovrandi Hotel,, a. due passi da Villa Boxghese. Sulla fronte "un cerotto a coprire la ferita deD'Olimpico, nelle mani il cellulare e il referto medico di due giorni di prognosi (il fischietto ha rifiutato le cure del medico della Roma) : un volo alle 8 e 30 lo riporterà in Svezia dove troverà sul maggior quotidiano svedese il grido «Attacken a Frisk». Non appena l'arbitro ferito decolla da Fiumicino, trapelano le prime indiscrezioni su quanto e cosa costerà alla Roma la nuova notte di folha dell'Olimpico. Il processo nella sede dell'Uefa a Nyon, in Svizzera, si terrà solo martedì, ma, intanto, si delineano gli scenari: la Roma si dichiara parte lesa e annuncia che anche la pur minima sanzione, oltre allo scontato 0-3 a tavolino, sarebbe giudicata eccessiva. Dall'altra parte c'è l'Uefa che incrimina la società giallorossa usando parole forti («Lancio di proiettile», così viene fotografato il gesto del folle dello stadio), però, allo stesso tempo, affida al direttore della comunicazione, William Gaillard, una posizione più conciliante e che si sofferma sulle operazioni di ordine pubblico garantite, con successo, dal club giallorosso nel momento del deflusso dall'Olimpico dei tifosi. Méntre nelle radio e tv della capitale si fa la conta sull'entità della squalifica, negli uffici della questura continua (e, continuerà per tutta la notte) l'esame dei filmati intemi allo stadio per dare un nome al volto del colpevole: il compito non è facile e per due motivi. In primo luogo, la ricostruzione degli attimi di follia mette in risalto come a scatenare la propria rabbia nel momento in cui le due squadre rientravano negli spogliatoi sia stato un gruppo di tifosi e non il singolo autore del lancio della moneta che colpirà Frisk (per terra, accanto all'arbitro, c'erano accendini e altri oggetti). E, inoltre, non trattandosi di ultra già conosciuti o inseriti dalle forze dell'ordine nell'elenco di soggetti a rischio, la difficoltà degli inquirenti sarebbe anche quella di identificare le generalità dell'eventuale colpevole (a niente, per ora, sono servite le testimonianze spontanee di alcuni tifosi). La caccia al folle dell'Olimpico entra di diritto anche nel quartier generale della Roma a Trigoria quando i vertici della società raccontano la loro notte. Accanto all'amministratore delegato del club, Rosella Sensi, c'è il diretto¬ re sportivo Franco Baldini, ma anche la responsabile economica della società, Cristina Mazzoleni: il titolo sportivo è crollato in Borsa del 9 per cento, l'attesa per queDa che, comunque, si annuncia come una punizione severa frena gli operatori di Piazza Affari. «Ancora non conosciamo quello che deciderà la Commissione disciplinare dell'Uefa, ma - precisa la Mazzoleni - un primo esame delle possibili conseguenze sul piano finanziario ci porta ad affermare che quanto commesso da un folle allo stadio potrebbe costarci anche 20 milioni di euro di danni». Baldini parla di «condizioni di sicurezza che avrebbero permesso lo svolgimento della partita. La Roma - così il direttore sportivo giallorosso - schiera 400 uomini del personale per ogni gara e, sul piano dell'ordine pubblico e dell'assistenza all'arbitro, siamo stati impeccabili come lo stesso delegato dell'Uefa ci ha confermato. Frisk ha ritenuto di non poter continuare per motivi legati al suo stato mentale. Se mi folle si comporta così, quali rimedi può trovare una società di calcio?». Il pensiero di Rosella Sensi è per il padre e presidente della Roma. «Lui - spiega l'amministratore de¬ legato del club - è amareggiato per l'immagine della città nel mondo. Un complotto contro di lui? Non sherziamo. E, poi, situazioni del genere non fanno altro che creargli nuove motivazioni per andare avanti. La squadra è sana e Voeller sta imponendo regole e disciplina. Un gesto non può penalizzare gli sforzi di una squadra e di una società. Chiediamo agli altri club italiani impegnati in Europa di non lasciarci soli: quello che è successo all'Olimpico può capitare altrove e a chiunque. Davanti ad una squalifica, chiederemo i danni al colpevole se, e quando, verrà trovato». I volto coperto di sangue, l'arbitro svedese Frisk esce dallo stadio sorretto da un guardalinee

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