Gli Interpol parlano di «Antics» e intanto sperimentano il ricordo degli Anni 80 di Bruno Ruffilli

Gli Interpol parlano di «Antics» e intanto sperimentano il ricordo degli Anni 80 w Bruno Ruffilli NEW YORK Romanticisimo e chitarre elettriche, malinconia e melodie orecchiabili: il secondo album degli Interpol suona come la migliore new wave inglese, neanche fosse stato registrato vent'anni fa dalle parti di Manchester. Joy Division, Echo 6- The Bunnymen, Chameleons, un tocco di Smiths: ce n'è abbastanza per fare di «Antics», in uscita la prossima settimana, uno dei candidati al titolo di miglior disco dell'anno e bissare le critiche entusiaste dell'album di debutto, «Tum On The Bright Lights», pubblicato nel 2002. Anche perché gli Interpol non si limitano a riprendere accordi e idee: reinventano, incrociano, sperimentano, con un'accortezza filologica che diventa presto inclinazione naturale. Eppure, per quanto la voce di Paul Banks ricordi quella dello sfortunato lan Curtis, la sua pronuncia tradisce l'origine del quartetto: gli Interpol provengono infatti da New York, dove sono nati quasi sei anni fa. E' forse anche per questo che nell' iniziale «Next exit» c'è un'eco di quella che è stata la formazione rock più famosa e influente della Grande Mela, i Velvet Underground di Lou Reed e Nico. Per il resto, «Antics» è un album assai più vario del precedente, suonato con accresciuta perizia e cantato con maggiore consapevolezza. Merito certamente dei tanti concerti tenuti negli ultimi due anni in giro per il mondo, che hanno permesso agli Interpol di provare dal vivo alcune nuove composizioni, come «Length of Love», «Narc», «C'mere», incluse ora nel disco. Nelle dieci tracce di «Antics» c'è spazio per l'improwisazione, per arrangiamenti più coraggiosi e anche per la riscrittura radicale di una canzone («A Time To Be So Small», PER IL GRUPPO UN NUOVO ALBUM SULLA SCIA DEI GRANDI VELVET Gli Interpol parlano di «Antics» e intanto sperimentano il ricordo degli Anni 80 apparsa su un ep del 2002). Il primo singolo, «Slow Hands», è disponibile da qualche giorno con l'aggiunta di due remix che lo rendono un ottimo ibrido rock-dance, non lontano da certe prove dei Franz Ferdinand (questi sì, inglesi, anzi: scozzesi). Copertina minimalista, nel solito bianco-nero-rosso che ha caratterizzato finora tutte le uscite di Banks e compagni; d'altra parte l'interesse per l'arte della band è testimoniato anche dagli «Interpol Spaces» che saranno aperti a New York, Londra, Parigi e Berlino in concomitanza con i concerti. Vi si potranno trovare poster, opere di grafica, installazioni, cortometraggi, oltre naturalmente a merchandising esclusivo. Tutto ispirato agli Interpol. Prossimi concerti: 26 settembre Fiumicino per il «Brand New Festival» di Mtv 2 dicembre Rimini 3 dicembre Milano

Persone citate: Banks, Brand, Bright, Franz Ferdinand, Hands, Lights, Lou Reed, Paul Banks, Velvet

Luoghi citati: Berlino, Londra, Manchester, Milano, New York, Parigi, Rimini